VERSO LE COMPETENZE CONOSCENZE Scegli il completamento corretto. 1 Lo struttural-funzionalismo si concentra  a. maggiormente: sui problemi sociali. 1 sugli individui. 2 sulla società in generale. 3 Secondo Horkheimer e Adorno, nella società  b. industriale avanzata l’individuo è: libero di esprimere la propria soggettività. 1 sottomesso al sistema produttivo. 2 pronto per ribellarsi al potere politico. 3 Marcuse sostiene che un cambiamento  c. rivoluzionario della società avanzata può  avvenire solo per opera: degli emarginati sociali. 1 della classe operaia. 2 degli intellettuali. 3 Nell’opera La città, Park e Burgess descrivono in  d. particolare: le abitudini quotidiane dei cittadini. 1 la circolazione dell’economia. 2 la forma dell’ambiente urbano. 3 Indica se le seguenti affermazioni sono vere  2 (V) o false (F). Parsons riteneva che si potessero studiare  a. tutti i tipi di società attraverso una teoria  generale astratta.          V         F Per Merton i comportamenti devianti  b. dipendono dalla povertà e dal disagio.          V         F Adorno pensava che l’industria culturale  c. aiutasse ad aumentare i profitti  del sistema capitalistico.          V         F Thomas e Znaniecki ritenevano che  d. si potessero studiare i fenomeni sociali  attraverso le lettere e i documenti scritti  dagli individui.          V         F Per Becker i devianti sono coloro che  e. compiono azioni che deviano dai  comportamenti medi diffusi nella società.          V         F Completa il testo utilizzando le espressioni e i  3 termini elencati di seguito. mezzi • ribellione • divario • rinuncia • obiettivi  sociali • convenzionalmente • valori Per Merton, l’individuo può reagire al .................................  tra ................................. e fini attraverso: l’innovazione,  cioè accettando gli ................................. pur sapendo di  non poterli raggiungere .................................; il ritualismo,  cioè conformandosi alle condotte accettate dalla  società, anche se non crede più ai .................................  che essa propone; la ................................., cioè ritirandosi  ai margini della società, non accettandone gli  obiettivi più diffusi; la ................................., cioè rifiutando  gli scopi condivisi e combattendo per una nuova  scala di valori. LESSICO Fornisci una definizione per ognuna delle  4 seguenti parole ed espressioni. Società  a. “unidimensionale” Falso bisogno b. Microsociologia c. d. Frontstage “Uomo marginale” e. Interazionismo  f. simbolico Devianza g. Etnometodologia h. ESPOSIZIONE ORALE Rispondi oralmente alle seguenti domande. 5 Descrivi in che modo il concetto di “teoria di medio  a. raggio” di Merton mette in discussione la teoria  dei sistemi sociali di Parsons. La scuola di Francoforte sviluppa una critica della  b. società capitalistica. Qual è secondo te il punto  fondamentale di questa critica? Lo condividi? A partire dalla teoria dell’etichettamento di Becker,  c. individua un esempio di una categoria sociale che  oggigiorno viene etichettata come deviante, spiegando  chi contribuisce a creare e rinforzare questa  particolare etichetta.  >> pagina 181  ANALISI E COMPRENSIONE DI UN DOCUMENTO Leggi con attenzione il seguente testo tratto dal libro , in cui il sociologo americano Erving Goffman descrive in dettaglio il concetto di interazione sociale. Dopo la lettura, rispondi alle domande. 6 L’ordine dell’interazione L’interazione sociale può essere definita in senso stretto come ciò che traspira unicamente  nelle situazioni sociali, cioè in ambiti nei quali due o più individui sono fisicamente l’uno  alla presenza della risposta dell’altro. (Presumibilmente il telefono e la posta offrono versioni  ridotte di questa realtà originaria). Paradossalmente, scegliere questo corpo a corpo  come punto di partenza presuppone che una fondamentale distinzione sociologica possa  non essere inizialmente rilevante: mi riferisco alla normale contrapposizione tra vita rurale  e vita urbana, tra luoghi domestici e luoghi pubblici, tra relazioni intime e di lunga  durata e quelle effimere e impersonali. Dopo tutto, le regole del traffico pedonale possono  essere studiate tanto nelle cucine affollate quanto nelle strade affollate, il diritto di interrompere  tanto durante la colazione quanto nelle aule dei tribunali, i vocativi affettuosi  tanto nei supermercati quanto in camera da letto. Se vi sono differenze lungo queste linee  tradizionali, quali esse siano rimane una questione aperta. Nel corso degli anni ho cercato di promuovere l’accettazione dell’interazione faccia a  faccia come un dominio analiticamente valido, un dominio che potrebbe essere chiamato,  in mancanza di termini più felici, , un dominio il cui metodo di  l’ordine dell’interazione studio preferito è la microanalisi. I miei colleghi non sono rimasti troppo impressionati  dai meriti della mia proposta. […] In generale, la giustificazione per questa recisione dell’interazione faccia a faccia dal resto  della vita sociale deve essere la stessa che è necessaria per ogni estrazione analitica: cioè,  che gli elementi contenuti all’interno dell’ordine in questione siano connessi più strettamente  tra loro che con elementi esterni; che l’analisi dei rapporti fra diversi ordini sia di  importanza critica, un soggetto di studio di per se stesso, e che una tale analisi presupponga  in primo luogo di delineare i diversi ordini sociali; che l’ isolamento dell’ordine dell’interazione  offra un mezzo, e una ragione, per esaminare da un punto di vista comparato  società diverse e da un punto di vista storico la nostra. È parte della condizione umana che, per molti di noi, la vita quotidiana si svolga alla immediata  presenza di altri. In altre parole, quali che siano le nostre azioni, è assai probabile  che esse siano, in senso stretto, socialmente situate: tanto è vero che le attività compiute completamente in privato possono facilmente essere caratterizzate proprio da questo loro aspetto. Naturalmente, il fatto di essere situate socialmente ha qualche conseguenza, anche  se talvolta assai scarsa. Queste conseguenze sono state tradizionalmente trattate come  «effetti», cioè come indicatori, espressioni o sintomi di strutture sociali quali relazioni,  gruppi informali, coorti di età, genere, minoranze etniche, classi sociali e così via, senza  troppo interesse a trattare questi effetti come dati a sé stanti, da esaminare in quanto  tali. Il trucco, naturalmente, consiste nel concettualizzare in modo diverso questi effetti,  grandi o piccoli che siano: in modo tale, cioè, che ciò che li accomuna possa essere estratto  e analizzato e che le forme della vita sociale da cui derivano possano essere definite  e catalogate sociologicamente, permettendo così di esporre ciò che è intrinseco alla vita  dell’interazione. In questo modo si può passare da ciò che è meramente situato a ciò che è situazionale,  cioè da ciò che è casualmente collocato all’interno di situazioni sociali (e potrebbe essere  collocato fuori senza produrre troppi mutamenti) a ciò che si può verificare solo in ambiti  faccia a faccia. Cosa si può dire sui processi e le strutture specifici all’ordine dell’interazione?  Mi limito a qualche cenno. È probabile che qualsiasi tratto peculiare all’interazione faccia a faccia sia relativamente circoscritto nello spazio e certamente nel tempo. Inoltre (a differenza di quanto avviene con i ruoli sociali nel senso tradizionale) è difficile trovare qualcosa che corrisponda a una  fase dormiente o latente: il rinvio di un’attività interazionale già iniziata ha effetti relativamente pesanti su di essa e non può essere esteso troppo senza alterare in modo profondo  ciò che era avvenuto interazionalmente. Infatti, nell’ordine dell’interazione, l’assorbimento  e il coinvolgimento dei partecipanti – almeno la loro attenzione – sono cruciali e questi  stati cognitivi non possono essere mantenuti per lunghi periodi di tempo o sopravvivere  facilmente a pause e interruzioni forzate. E. Goffman, , Armando Editore, Roma 1998, pp. 43-44 L’ordine dell’interazione Quali sono le caratteristiche con cui Goffman identifica l’interazione sociale? 1. Quali sono gli aspetti specifici delle interazioni faccia a faccia? 2. Che cosa significa che alcune nostre azioni sono socialmente situate? 3.  >> pagina 182  Osserva l’immagine: si tratta di una . Prova a descrivere in base al criterio  7 concierge d’hôtel drammaturgico di Erving Goffman due situazioni in cui questa figura lavorativa si trova a gestire la  ribalta dell’interazione e il rispettivo retroscena.