5. Una scienza dell’oggi 5.1 LE DISCIPLINE LIMITROFE Per comprendere appieno le caratteristiche  che distinguono la sociologia come disciplina autonoma è utile soffermarsi  più in dettaglio sulle differenze che la caratterizzano rispetto ad altri  campi del sapere a essa simili. La filosofia Una delle discipline storicamente più vicine alla sociologia è  senza dubbio la filosofia; in primo luogo perché, come abbiamo già osservato,  la sociologia prese forma nel XIX secolo proprio come reazione contro  la tendenza degli studi filosofici a riflettere astrattamente sul mondo senza  confrontarsi con i dati della realtà. La filosofia si è concentrata sullo studio di alcune questioni fondamentali  della vita umana, come il senso dell’esistenza dell’uomo, il funzionamento  del linguaggio o i valori positivi che guidano gli individui, abbracciando  così alcuni dei problemi che riguardano direttamente il funzionamento  della società. Tuttavia, sociologia e filosofia si differenziano nettamente per  i : la filosofia utilizza come strategia la formulazione di  metodi di indagine domande particolarmente importanti (“perché viviamo?”) e la discussione  approfondita dei problemi a partire da tali domande. La sociologia, invece, si  è caratterizzata fin dalle origini per la necessità di accostare alle riflessioni  , grazie  astratte la ricerca di dati empirici e fattuali all’interno della società a strumenti come i questionari, le interviste e l’osservazione diretta dei comportamenti  dei gruppi sociali. L’antropologia Un’altra disciplina molto vicina alla sociologia è l’antropologia.  Le rendono simili sia l’idea che i gruppi sociali debbano essere studiati  come insiemi di individui accomunati da sistemi culturali, sia alcuni  dei metodi di ricerca utilizzati: in particolare, i criteri dell’   ▶  osservazione partecipante (o etnografica), delle interviste agli appartenenti di alcuni gruppi  sociali o l’analisi dei simboli condivisi all’interno di questi gruppi. Tuttavia,  l’antropologia si è caratterizzata fin dalla sua nascita nel XIX secolo per lo  studio dell’evoluzione della società partendo dallo studio di gruppi sociali  .  non-occidentali che non erano stati ancora influenzati dalla modernità Al contrario, la sociologia si formò subito come disciplina concentrata sullo  studio del , sempre più influenzate dai presente delle società occidentali processi  e dalla . industriali diffusione dell’urbanizzazione e delle grandi città Oggigiorno, però, la differenza tra antropologia e sociologia appare sempre  più spesso sfumata, poiché i sociologi si occupano in modo crescente anche  delle trasformazioni sociali di paesi lontani o in via di sviluppo, mentre gli  antropologi, per esempio gli antropologi culturali, a loro volta, si occupano  sempre più spesso anche delle società contemporanee, studiando, per esem pio, l’uso di simboli, come i tatuaggi,  all’interno dei gruppi sociali o l’importanza  delle differenze culturali  nelle relazioni tra gli individui. : tecnica di ricerca caratterizzata dal fatto che il ricercatore entra a far parte del gruppo sociale oggetto della sua indagine, instaurando rapporti personali con i membri del gruppo stesso. osservazione partecipante  >> pagina 31  La demografia e la statistica La  demografia è una particolare disciplina  che studia l’ evoluzione della  popolazione umana attraverso  analisi matematiche e statistiche  applicate : lo sviluppo degli abitanti  in un particolare paese, il numero  delle nascite, il tasso di mortalità  o la quantità di matrimoni. Lo  studio quantitativo di alcuni fenomeni sociali, come  la natalità e la mortalità, è senza dubbio un aspetto  importante per comprendere i cambiamenti sociali.  Tuttavia, la demografia è spesso in grado di offrire solo una descrizione  numerica di queste trasformazioni, senza fornirne un’interpretazione più  profonda: un compito che invece spetta alla sociologia. Sia la demografia  sia la sociologia condividono l’uso della , quella particolare scienza  statistica specializzata nella sulla società  raccolta e nell’analisi di dati quantitativi e sulle condizioni degli individui che vi appartengono, attraverso analisi di  tipo matematico. I sociologi, come gli antropologi, studiano i simboli propri delle diverse società, come per esempio il tatuaggio. La psicologia Una disciplina che presenta significative sovrapposizioni  con la sociologia è la psicologia e in particolare una sua specializzazione,  la , che si interessa dei collegamenti tra processi mentali  psicologia sociale individuali e funzionamento dei gruppi sociali. Negli ultimi decenni, il  lavoro dei sociologi e degli psicologi sociali si è spesso sovrapposto, come  nel caso di Erving Goffman, che è considerato allo stesso tempo uno dei  più importanti sociologi della seconda metà del Novecento e un riferimento  imprescindibile per gli psicologi sociali. La differenza tra queste due  discipline può, oggi, essere spiegata grazie allo scostamento tra le rispettive  : mentre la sociologia muove dall’idea che lo  prospettive di partenza studio della società debba riguardare fenomeni collettivi per collegarli ai  comportamenti individuali, la psicologia sociale si occupa di come i processi  mentali ed emotivi degli individui aiutino a interpretare i comportamenti  dei gruppi. 5.2 L’ITALIA IN NUMERI Tra i differenti metodi utilizzati dalla sociologia,  uno spazio specifico è occupato dall’ ,  analisi statistica della società realizzata attraverso la raccolta e lo studio matematico di dati sulla popo lazione, sulle sue condizioni e sui comportamenti degli individui. La descrizione  è un lavoro fondamentale per il  statistica dei fenomeni sociali funzionamento dei paesi moderni, che devono essere gestiti dai politici e dalle istituzioni in base a conoscenze affidabili relative ai modi e ai tempi  di cambiamento della composizione sociale. Anche per questo, tutti i paesi  hanno delle agenzie apposite che si occupano della raccolta e dell’analisi dei  dati come, per esempio, accade in Italia con l’Istituto di Statistica Nazionale  (Istat), creato nel 1926 , p. 34 . | ▶  APPROFONDIAMO |  >> pagina 32  I residenti in Italia Una delle principali attività dell’Istat è la realizzazione  del , ovvero il conteggio  censimento generale della popolazione in Italia della popolazione che vive nel paese. Il censimento della popolazione è stato per lungo tempo realizzato ogni  dieci anni ed è stato effettuato per la prima volta nel 1861, in occasione  dell’unità d’Italia. Successivamente, la cadenza decennale del censimento si  è interrotta solo nel 1891 per difficoltà finanziarie. A partire dal 2018, grazie  alla completa informatizzazione dei sistemi, l’Istat ha dato avvio a una nuova  modalità di rilevazione con cadenza annuale, che consente la produzione di  informazioni sempre aggiornate. I censimenti decennali della popolazione in Italia sono stati effettuati somministrando un questionario a ogni famiglia italiana, che ha provveduto a compilare i dati; i censimenti annuali sono invece realizzati su un campione di 1.4 milioni di famiglie, i cui dati vengono esaminati statisticamente per essere rappresentativi dell’intero paese. Il censimento è uno strumento indispensabile, perché permette di avere un  dato affidabile non solo su quali persone vivono nel paese, ma anche su come  sono distribuite nelle varie regioni e città, su quanti sono i componenti di  ogni famiglia e anche sulla dimensione delle case in cui essi vivono. I residenti in Italia (1861-2011), censimento della popolazione; valori assoluti.  >> pagina 33  Il tasso di disoccupazione Il grafico sotto mostra l’ evoluzione del tasso di  , ovvero la percentuale della  disoccupazione in Italia dall’anno 2000 al 2018 popolazione residente tra i 15 e i 64 anni che è in cerca di un lavoro, ma non  riesce a trovarlo. Dal punto di vista matematico, il tasso di disoccupazione, espresso in percentuale,  equivale al numero delle persone in cerca di un lavoro diviso per la  “forza lavoro”, ovvero l’insieme di tutte le persone disposte a lavorare, sia già  occupate che in cerca di un lavoro. Il tasso di disoccupazione è un indicatore  statistico molto importante per comprendere l’ andamento dell’economia di  e del suo . In genere, periodi storici di benessere  un paese mercato del lavoro economico sono caratterizzati da un basso tasso di disoccupazione, mentre  periodi in cui la società attraversa crisi o problemi sono spesso associati a  un tasso di disoccupazione più elevato. Come possiamo notare dal grafico,  a partire dal 2008, anno dell’inizio di un’importante crisi economica, nel  nostro paese il tasso di disoccupazione è iniziato ad aumentare, diventando  quasi il doppio rispetto agli anni precedenti. Il tasso di disoccupazione in Italia (2000-2018), maschi, femmine e totale della popolazione fra 15 e 64 anni; valori percentuali. Incidenza della povertà assoluta Tra le analisi più elaborate realizzate  dall’Istat vi è il calcolo delle persone che si trovano in condizione di povertà  nel nostro paese. Uno dei dati per descrivere questa situazione è l’ incidenza  , ovvero la proporzione di individui che vivono in famiglie  della povertà assoluta in cui il reddito mensile non è sufficiente per acquistare un insieme di  beni considerati essenziali. Come è facile intuire, maggiore è il numero degli  individui in condizione di povertà, peggiori saranno le condizioni economiche  e sociali del paese. Come possiamo osservare dal grafico, l’incidenza della povertà in Italia è  molto diversa tra le regioni settentrionali, storicamente più ricche, e quelle  meridionali, che risentono di contesti economici e lavorativi più problematici. Incidenza della povertà assoluta in Italia su base familiare per ripartizione geografica; anni 2000-2017; valori percentuali.  >> pagina 34    L’ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA (ISTAT) approfondiamo L’Istituto Nazionale di Statistica è il principale produttore  di statistiche ufficiali in Italia e le sue attività comprendono  il censimento della popolazione, le rilevazioni economiche e  una serie di indagini e analisi sociali, culturali, ambientali  e relative alla salute dei cittadini. L’Istat, creato nel 1926,  è di gran lunga il maggior produttore di informazioni statistiche  in Italia ed è membro del Sistema statistico europeo,  coordinato da Eurostat, che si occupa di coordinare le  indagini statistiche comparate di tutti i paesi dell’Unione  Europea. Tra le varie attività di analisi, l’Istat si occupa anche  di realizzare ogni dieci anni il censimento generale della  popolazione, ovvero la raccolta sistematica di alcune informazioni  di base sulla composizione della società: il numero  dei residenti, la loro collocazione geografica e altre caratteristiche individuali e  relative ai gruppi familiari. L’Istituto ha il compito di produrre analisi statistiche  sulla società, ma anche di divulgarle attraverso specifiche pubblicazioni periodiche  come l’“Annuario statistico italiano”. I dati sulla società italiana, raccolti  dall’Istat a cadenza regolare, rappresentano un importante patrimonio conoscitivo  per la pianificazione economica, nonché per la comprensione del mutamento  della società italiana. I dati prodotti sono disponibili, raccolti e pubblicizzati attraverso  banche dati, tavole di dati, comunicati stampa, cataloghi, pubblicazioni  scientifiche consultabili on line all’indirizzo: www.istat.it. L’ingresso della sede dell’Istituto Nazionale di Statistica a Roma.  >> pagina 35  Il rapporto tra il titolo di studio e le condizioni di salute L’Istat si occupa  anche di realizzare analisi più complesse che mettono in relazione caratteristiche diverse della popolazione, in modo da far emergere alcuni meccanismi  che caratterizzano la vita delle persone. Nella tabella  strutturali che segue, per esempio, è stato messo in relazione il titolo di studio con la  condizione di salute. In sintesi, questi dati ci mostrano che le persone che hanno avuto la possibilità  di studiare di più e dunque potenzialmente anche di trovare lavori  migliori, meno stancanti e meglio pagati, sono anche quelle che hanno in  proporzione meno problemi di salute e meno malattie importanti. Questa relazione tra titolo di studio e stato di salute ci mostra che aspetti  apparentemente non collegati tra loro possono invece rivelare connessioni  significative nel momento in cui vengano raccolti dati statistici sulla condizione  della popolazione. persone in buona salute persone con almeno una malattia cronica persone con almeno due malattie croniche malati cronici affetti da diabete malati cronici affetti da bronchite cronica malati cronici affetti da artrosi, artrite malati cronici affetti da malattie del cuore licenza di scuola elementare o nessun titolo 54,4% 53,7% 37,5% 11,4% 9,9% 31,2% 8,2% licenza di scuola media 67,4% 40,2% 20,1% 5,5% 5,7% 15,2% 3,6% diploma 75% 37% 14,9% 3,5% 4,4% 10,6% 2,8% laurea e post-laurea 79,8% 33,7% 12,8% 2,3% 4% 9% 2,3% Persone dai sei anni  in poi analizzate per  condizione di salute  e presenza di alcune  malattie croniche  in rapporto al titolo  di studio; valori  percentuali. esperienze   attive Una ricerca sul sito web dell'Istat  Suddivisi in gruppi  di tre persone, cercate sul sito dell’Istat alcuni dati che  riguardano la società italiana. Collegatevi alla pagina che  contiene le banche dati: http://dati.istat.it. Qui l’Istat vi dà la  possibilità di attingere ai dati disponibili su vari temi: dalla  situazione ambientale alla composizione delle famiglie, dai  dati sui viaggi alle condizioni di salute degli italiani, dai dati  economici a quelli sulla scuola e l’istruzione. Scegliete un argomento  che vi interessa particolarmente, scaricate o copiate  i dati che avete trovato e provate a scrivere un breve commento  che spieghi che cosa sono in grado di dirci sulla società.  >> pagina 36  5.3 UNA SCIENZA CHE STUDIA LA REALTÀ CONTEMPORANEA Una delle caratteristiche fondamentali della sociologia è che si tratta di una formatasi per rispondere a .     ⇒  scienza problemi e bisogni tipici del presente Per questo possiamo dire che la sociologia si è contraddistinta, tra le altre  cose, per essere una , ovvero si è costantemente occupata  scienza dell’oggi dei , cercando di volta in volta  mutamenti della realtà a essa contemporanei di intercettare le tendenze di trasformazione della società. Come vedremo, la stessa nascita della sociologia, nella seconda metà del  XIX secolo, ha rappresentato una nei confronti di risposta intellettuale alcune  : in particolare la  fondamentali trasformazioni storiche di quell’epoca nascita degli Stati e delle democrazie moderne a seguito della Rivoluzione  francese del 1789 e i cambiamenti economici e tecnologici prodotti dalla  Rivoluzione industriale. A cavallo tra i secoli XIX e il XX, gli studi dei primi sociologi si concentrarono  sulla comprensione dei di quel tempo, come  fenomeni collettivi la e lo spostamento epocale delle popolazioni  tendenza all’urbanizzazione dalle campagne alle città industrializzate. Più avanti, a metà del Novecento,  vari sociologi, come gli esponenti della Scuola di Francoforte ,  | ▶  UNITÀ 4 p. 137 |, concentrarono il proprio lavoro sulla comprensione delle dinamiche  che avevano condotto al e, di conseguenza,  sociali e culturali nazifascismo allo sterminio nei campi di concentramento. Nei decenni successivi alla Seconda guerra mondiale, con l’arrivo del benessere  economico nei paesi occidentali, la sociologia allargò i propri interessi sia  verso la comprensione delle , delle industrie  trasformazioni del mondo del lavoro e dell’emergente settore dei servizi, sia sulla ,  critica al fenomeno del consumismo che in quegli anni andava imponendosi in tutti i paesi occidentali. A partire dagli anni Ottanta del Novecento, nuove profonde trasformazioni  hanno spinto la sociologia a spostare ancora il suo sguardo; in primo luogo ponendo  al centro dell’attenzione l’ e  evoluzione delle forme di comunicazione il all’interno delle relazioni sociali: prima la televisione  ruolo dei mass media e successivamente il computer, Internet, lo smartphone e i social network. Insomma, l’evoluzione della sociologia ha rappresentato il costante tentativo,  lungo quasi due secoli, di confrontarsi con le principali sfide e le più  importanti trasformazioni del mondo che ci circonda, offrendo di volta in  volta una risposta scientifica alle questioni poste da tali cambiamenti. radici delle parole il termine deriva dal latino , che significa “conoscenza”, e indica quella particolare attività umana che consiste nello studio sistematico della natura, della cultura e dei comportamenti umani in base a teorie, esperimenti scientifici e analisi di dati. Ci sono vari tipi di scienze: le “scienze della vita” (di cui fa parte per esempio la medicina), le “scienze sociali” (di cui fa parte la sociologia), e le “scienze umane” (che includono fra le altre la letteratura, la storia e la filosofia). Tutte queste discipline possono dirsi “scienze” in quanto sono accomunate da un lavoro di sistematizzazione delle conoscenze prodotte e dal fatto che ogni risultato deve essere testato e ritenuto valido dalla comunità scientifica di riferimento. scienza: scientia  >> pagina 37  5.4 LA SOCIOLOGIA DI FRONTE AI GRANDI CAMBIAMENTI CONTEMPORANEI Proprio perché la sociologia è una scienza legata ai problemi  del presente, sempre impegnata a confrontarsi con le sfide contemporanee,  in questi ultimi anni si sono aperti diversi nuovi filoni di ricerca. Vediamo  dunque velocemente quattro tra le principali sfide e trasformazioni sociali  con cui la sociologia si deve confrontare oggigiorno. I movimenti migratori e il multiculturalismo La società contemporanea  è profondamente sollecitata da di individui da una  movimenti migratori regione all’altra del mondo: per motivi economici, religiosi o politici. Queste  migrazioni, il più delle volte figlie delle diseguaglianze economiche crescenti  tra paesi ricchi e paesi poveri, hanno prodotto l’incontro tra culture, religioni,  stili di vita differenti, ma hanno anche favorito l’emergere di tensioni e  , stimolando importanti dibattiti politici. incomprensioni La sociologia sta cercando di comprendere e contribuire a risolvere questi  problemi, indagando in particolare la possibilità di costruire una società  , in cui, nonostante le differenze di origine e di cultura dei  multiculturale cittadini che la abitano, gli individui possano vivere insieme in modo pacifico  e avendo rispetto gli uni degli altri. La diseguaglianza tra uomini e donne e i rapporti di genere Una seconda sfida che caratterizza l’organizzazione della società di oggi, soprattutto in Italia, riguarda la nel mondo del lavoro e nelle relazioni familiari e, più in generale, il . Se è vero che per molti secoli l’organizzazione della società è stata caratterizzata da un , in cui erano gli uomini che rivestivano prevalentemente un ruolo di comando nella società, oggigiorno la maggior parte dei paesi avanzati prevede almeno l’uguaglianza formale tra uomini e donne. Eppure, nella vita di tutti i giorni, le disparità tra i due sessi sono ancora molto diffuse: per esempio, nei luoghi di lavoro gli uomini hanno spesso ruoli migliori o comunque, a parità di impiego, stipendi più  persistente diseguaglianza tra uomini e donne rispetto delle identità  di genere modello patriarcale alti delle donne. Queste forme di disparità tra uomini e donne si intrecciano,  inoltre, con altre forme di discriminazione basate sull’identità di genere: è  il caso dell’ , cioè la paura ancora diffusa nella nostra società nei  omofobia confronti dell’omosessualità, ovvero verso quei comportamenti caratterizzati  dall’attrazione sentimentale o sessuale verso individui dello stesso sesso. È ancora molto forte il divario di genere sia per quanto riguarda lo stipendio sia per la possibilità di ottenere una promozione sul posto di lavoro.  >> pagina 38  L’avvento della società digitale Una terza sfida centrale nelle trasformazioni  del mondo contemporaneo, che la sociologia di oggi è chiamata ad  affrontare, è quella dell’ e delle avvento della società digitale conseguenze  . sociali del rapido sviluppo scientifico e tecnologico | ▶  APPROFONDIAMO | Siamo entrati velocemente in un’epoca in cui la maggior parte delle attività  umane dipendono strettamente dal funzionamento di reti digitali e  tecnologie avanzate: in primo luogo i computer e la rete Internet, che gestiscono  aspetti fondamentali del mondo del lavoro, della politica e della vita  quotidiana delle persone. Le innovazioni digitali sono senza dubbio tra i  motori economici della nostra società e sono parte integrante della nostra  vita quotidiana e del modo con cui ci relazioniamo con gli altri. Eppure,  sono anche numerose le paure e le preoccupazioni suscitate dalla repentina diffusione delle tecnologie digitali nella società, soprattutto se pensiamo ad alcuni sviluppi futuri della ricerca scientifica, come la diffusione dei robot o >la possibilità di realizzare nuove forme di intelligenza artificiale.   TECNOLOGIA E SOCIETÀ approfondiamo L’innovazione tecnologica costituisce una delle  principali fonti della maggior parte delle trasformazioni  sociali della modernità. Solo riferendoci  all’epoca moderna, possiamo pensare, per esempio,  alla Prima rivoluzione industriale nel corso  del XVIII secolo, per la quale l’invenzione della  tecnologia del telaio per i prodotti tessili e del motore  a vapore capace di alimentare treni e navi fu  all’origine della nascita delle industrie e della trasformazione  delle società occidentali da prevalentemente  agricole a industriali. Nel corso del Novecento,  le nuove tecnologie hanno contribuito a  moltissime trasformazioni della società, non solo  in senso positivo (pensiamo ai mezzi di comunicazione,  al telefono, alla radio e alla televisione),  ma anche con implicazioni negative o problematiche,  come nel caso dell’invenzione della bomba  atomica, utilizzata per la prima volta nel 1945  alla fine della Seconda guerra mondiale, oppure  delle stesse industrie o delle automobili a benzina,  diventate tra le principali fonti di inquinamento  dell’atmosfera. Anche oggigiorno, le tecnologie,  e in particolare le tecnologie digitali, costituiscono  una delle principali forze che contribuiscono a  mutare il contesto sociale in cui viviamo, ponendo  sempre più spesso dubbi etici e morali.  >> pagina 39  Il cambiamento climatico Un’ultima fondamentale sfida che la sociologia  si trova a dover affrontare in questi anni è quella della   crisi ambientale e della sul pianeta Terra. Soprattutto a partire  sostenibilità della vita dall’avvento dell’industrializzazione, gli esseri umani hanno prodotto  sempre maggiore inquinamento, sfruttando senza sosta le risorse naturali,  come le foreste o il mare. Questo crescente intervento umano sulla natura  è stato riconosciuto come il principale responsabile di molti problemi pressanti,  quale il riscaldamento globale, ovvero l’aumento delle temperature  medie sul pianeta, una delle cause dello scioglimento dei ghiacciai polari: è  stato infatti calcolato che, nell’ultimo mezzo secolo, la temperatura media  del pianeta sia aumentata di circa un grado centigrado, causando siccità e  scarsità di acqua potabile nei paesi più colpiti da questi fenomeni. Anche  i sociologi sono oggi chiamati a contribuire ad affrontare il problema del  cambiamento climatico, poiché molte delle cause legate alle trasformazioni dell’ambiente condizionano pesantemente il nostro stile di vita, la cultura diffusa nella società e il modo in cui, come collettività sociale, organizziamo  la nostra vita quotidiana. per lo studio Che cosa distingue la sociologia dall’antropologia? 1. E che cosa la distingue invece dalla statistica? 2. Che cosa significa che la sociologia è una scienza dell'oggi? 3.     Per discutere INSIEME Scegliete una delle quattro trasformazioni della società che caratterizzano  il lavoro odierno della sociologia. Quindi discutete insieme su quali sono gli aspetti  che ritenete più rilevanti, provando a distinguere le vostre opinioni dai dati empirici che possono  essere ricercati per comprendere meglio quel fenomeno.