– Scienze umane: Sociologia & Antropologia FINESTRE INTERDISCIPLINARI IL RITUALE IN ANTROPOLOGIA Durkheim pone al centro della propria teoria  sulla società e sul rapporto tra questa e la  religione il concetto di rituale, che egli mutua  dall’antropologia. In antropologia, per rituale si  intende l’esecuzione di pratiche e atti cerimoniali,  che vengono prescritti dalla cultura condivisa  di un gruppo sociale oppure dalle indicazioni  esplicite di un culto religioso. Possiamo  ritrovare forme di comportamento rituale in  tutte le società conosciute, sia quelle antiche sia  quelle contemporanee, ed è anche per questa  ragione che la presenza di rituali caratterizza  nel profondo l’essenza delle società umane. I rituali all’interno di una società possono  essere di molteplici tipologie. Essi includono  non solo i riti per adorare una divinità o  i sacramenti delle religioni (per esempio il  rituale del matrimonio), ma anche riti di passaggio  (come la festa per il compimento della  maggiore età o la festa di laurea), riti politici  (come la nomina di un capo di Stato), riti  caratterizzati dal divertimento (come il Carnevale  o la più recente festa di Halloween) o  anche rituali artistici (come i concerti rock o  i festival musicali). Insomma, sia nelle società  più antiche sia in quelle moderne i rituali  scandiscono differenti fasi dei ritmi collettivi  e della vita individuale delle persone. Sono numerosi gli antropologi che hanno  identificato nei rituali un aspetto fondamentale  nel funzionamento dei gruppi sociali. In  linea con il lavoro di Durkheim, Bronisław Malinowski (1884-1992) ha per esempio descritto in modo accurato il rituale di scambio di doni effettuato nelle isole Trobriand, nell’Oceano Pacifico, tra le differenti popolazioni di queste isole: uno scambio cerimoniale che prende il nome di “kula”. In questo rituale, le tribù delle isole Trobriand compivano viaggi anche di centinaia di chilometri in canoa per scambiarsi doni che consistevano in collane e braccialetti fatti di conchiglie. Più che per l’effettiva utilità degli oggetti, questo scambio rituale aveva l’importante funzione di instaurare e mantenere un rapporto di fiducia tra i differenti gruppi, necessario per mantenere buoni rapporti di collaborazione. L’antropologo francese Claude Lévi-Strauss  (1908-2009) considerava tutte le organizzazioni  sociali e culturali come sistemi simbolici  di comunicazione modellati dalla struttura  intrinseca degli esseri umani e pertanto considerava  il rituale, insieme al mito, come uno  dei sistemi di simboli fondamentali di una  società. Per l’antropologo britannico Victor  Turner (1920-1983), i sistemi rituali di una  società hanno la funzione di mantenere l’equilibrio  sociale e di regolamentare i conflitti  esistenti, che vengono tradotti in forme rituali  che non producono conseguenze negative,  come nel caso dei rituali sportivi, in cui i  tifosi di differenti squadre o nazioni si fronteggiano  simbolicamente, senza alcuna forma  di violenza. Un momento di danza rituale in una comunità tribale africana.