1. I collegi della Compagnia di Gesù Nel corso dei secoli XVI e XVII fioriscono nuovi ordini religiosi nelle nazioni europee e la maggior parte di essi pone al centro della propria attività apostolica l’impegno nel campo dell’insegnamento e dell’educazione. Tra le congregazioni religiose di nuova fondazione, promotrici e protagoniste delle vicende scolastico-educative del mondo cattolico, occupa un posto di assoluto rilievo la . 1.1 Le origini dell’ordine Compagnia di Gesù L’ordine è fondato da Íñigo López de Loyola, italianizzato (Azpeitia 1491 - Roma 1556), un nobile soldato spagnolo che, a seguito di una lunga convalescenza per le ferite riportate nel 1521 nella difesa di Pamplona dai francesi, decide di abbandonare la carriera militare e di abbracciare la vita religiosa. Studia “umanità” a Barcellona, filosofia e teologia ad Alcalá de Henares e ottiene il grado di maestro in Arti presso l’università di Parigi. Ignazio di Loyola Nel 1534 Ignazio e altri sei studenti dell’università (Pierre Favre, Francesco Saverio, Diego Laínez, Alfonso Salmerón, Nicolás Bobadilla e Simão Rodríguez), a Montmartre, fanno voto di andare in pellegrinaggio a Gerusalemme e di mettersi a disposizione del papa; nel 1539, con altri compagni, danno origine alla . Nel 1540 il nuovo ordine ottiene l’approvazione papale e inizia la sua sorprendente ascesa. Compagnia di Gesù Jacopino del Conte, , 1556, Curia generalizia della Compagnia di Gesù, Roma. Il ritratto è datato proprio all’anno di morte del religioso spagnolo fondatore della Compagnia di Gesù. Ritratto di Ignazio di Loyola Il nuovo ordine non nasce con il proposito di dedicarsi al magistero educativo. Infatti, inizialmente, Ignazio di Loyola pensava di servire Dio con una missione in Terrasanta; poi, risultato il suo proposito impossibile da attuare, egli sceglie di dedicarsi ad attività religiose tradizionali, quali la predicazione, le opere di carità e soprattutto l’istruzione catechistica. 1.2 I collegi: evoluzione e fortuna In consonanza con questi obiettivi, Ignazio stabilisce di accogliere nell’ordine solo persone mature e già preparate nello spirito e nella mente. Tuttavia, ben presto emerge la necessità di accettare giovani che devono ancora completare il percorso di studi. Così sorgono i primi , che in origine hanno la forma di residenze, istituite per gli studenti dell’ordine che devono frequentare le università. Non passa molto tempo che, constatata l’insufficienza della preparazione universitaria, vengono introdotte lezioni all’interno dei collegi e da lì il passo è breve per giungere alla progressiva . collegi gesuitici apertura dei collegi gesuitici a studenti esterni Nel 1542 è fondato a Goa un collegio per istruire i ragazzi indiani. Poco dopo sono istituiti e aperti agli studenti esterni il collegio di Gandia in Spagna (1545) e quello di Messina (1548). Nel 1551 è la volta del , che diviene l’istituzione di punta della Compagnia, quella che funge da modello per tutte le altre. C ollegio romano Lo (residenze, noviziati, case professe, collegi) in Europa e nelle (America iberica, India, Cina, Giappone) è rapido e imponente, tanto che i gesuiti nel corso del XVII secolo assumono una posizione di assoluto predominio nel campo della formazione superiore e universitaria. sviluppo dell’ordine e delle sue fondazioni terre di missione L’alto livello della proposta formativa e il sostegno accordato dalle autorità laiche e religiose decretano il successo dei collegi, che permane incontrastato per ben due secoli. Verso la metà del Settecento, però, comincia il . Da un lato, i sovrani iniziano a vedere nel potere politico ed economico assunto dall’ordine un ostacolo al proprio assolutismo e, dall’altro, la proposta formativa dei collegi – fortemente incentrata sulla formazione umanistica – diviene oggetto di forti critiche, in quanto ritenuta non adeguata a rispondere alle esigenze di tipo tecnico-scientifico della società del tempo. declino della Compagnia di Gesù Espulsa da vari paesi nella seconda metà del Settecento, la Compagnia di Gesù viene . Tuttavia, il modello educativo gesuitico costituirà un punto di riferimento anche per le iniziative educative laiche successive e tornerà in auge al momento della ricostituzione dell’ordine, avvenuta nel 1814. soppressa da papa Clemente XIV nel 1773   Approfondimento – Le regole del rettore dei collegi della Compagnia di Gesù Il palazzo del Collegio romano, i cui lavori iniziarono nel 1581 e terminarono alla fine del XVII secolo. Oggi ospita il Ministero per i beni e le attività culturali (Mibac).  >> pagina 146 La rapida espansione dei collegi gesuitici spinge l’ordine a elaborare una “regola degli studi” valida per tutti i collegi della Compagnia. Il processo di elaborazione si prospetta sin dall’inizio lungo e faticoso, tanto che giungerà a compimento solo dopo un quarantennio di discussioni e sperimentazioni, con la pubblicazione nel della (“Ordinamento degli studi della Compagnia di Gesù”). Questa edizione, con piccoli ritocchi apportati nel 1616, rimarrà in vigore fino alla soppressione dell’ordine nel 1773. Nel 1832 sarà pubblicata una nuova edizione, nella quale sarà riservato più spazio alle lingue moderne, alle discipline scientifiche, alla storia e alla geografia. 1.3 Il curriculum formativo 1599 Ratio atque institutio studiorum Societatis Iesu La si presenta come una raccolta di brevi regole pratiche che delineano i compiti dei responsabili del collegio (provinciale, rettore, prefetto degli studi, professori), i doveri degli studenti e l’articolazione del curriculum formativo (orari, programmi, metodi educativi). Ratio studiorum Il proposto nella prevede tre livelli: I corsi percorso di studi Ratio il , organizzato (di cui le prime tre di grammatica, una di umanità e una di retorica), mira a costruire salde basi di grammatica greca e latina e a preparare alla “perfetta eloquenza” attraverso la lettura degli autori classici; corso umanistico in cinque classi il , strutturato , è incentrato sullo studio della filosofia aristotelico-tomistica e prevede l’avvio alle scienze matematiche; corso filosofico in tre classi il , di durata , comprende gli insegnamenti di teologia scolastica, teologia morale, ebraico e Sacra Scrittura. corso teologico quadriennale La maggior parte dei collegi gesuitici si concentra sul corso umanistico, che ha una funzione preparatoria per gli studi universitari. Alcuni collegi attivano anche il corso filosofico e il teologico, che consentono di acquisire una preparazione di livello universitario e, in taluni casi, di ricevere anche i gradi dottorali. Alcuni collegi gesuitici istituiscono inoltre una classe di grammatica preparatoria, che consente di acquisire le competenze necessarie per accedere al corso di umanità. Si tratta però di eccezioni, in quanto i collegi gesuitici si propongono da subito l’obiettivo di dedicarsi all’ . Va da sé, pertanto, che , le sole che possono permettersi di acquisire la preparazione necessaria per accedere alle scuole della Compagnia. Per l’aristocrazia, poi, i gesuiti mettono a punto delle istituzioni : i (“collegi dei nobili”), che accanto alle discipline del corso umanistico ne prevedono altre, pensate per completare la formazione dei giovani aristocratici, come le (equitazione, scherma), la e il . istruzione di livello superiore i destinatari diretti di questa proposta educativa vanno rintracciati nelle classi sociali più elevate ad hoc collegia nobilium scienze cavalleresche musica diritto Il frontespizio della prima edizione della , datata 1598 ma effettivamente pubblicata nel 1599. Ratio atque institutio studiorum Societatis Iesu  >> pagina 147 Se sul piano delle discipline impartite la sembra raccogliere pienamente l’eredità dell’Umanesimo, sul versante della metodologia didattica fa tesoro di , come quelle introdotte dai Fratelli della vita comune, e di metodi sperimentati dallo stesso Ignazio e dal nucleo originario della Compagnia negli ambienti universitari parigini ( , “metodo parigino”). 1.4 La metodologia didattica Ratio pratiche educative precedenti modus parisiensis Uno dei punti di forza del curriculum proposto nei collegi consiste proprio nella rigorosa (270 giorni di lezione annui e sei ore di lezione al giorno, divise tra mattina e pomeriggio) e affidata a una salda rete di controllo, per cui il supervisiona tutti i collegi di una determinata provincia, il è a capo del singolo collegio, mentre il è responsabile dell’attuazione del curriculum. L’organizzazione didattica e le strategie educative organizzazione didattica, basata su un preciso calendario scolastico padre provinciale rettore prefetto degli studi Il percorso di studi è graduale e strutturato in , che raggruppano studenti con livelli di apprendimento simili (che non necessariamente hanno la stessa età). Il programma svolto in ciascuna classe è propedeutico a quella successiva. Le classi, a volte assai numerose, sono suddivise in gruppi di dieci ( ) e guidate da un capogruppo ( ), che ha il compito di far ripetere le lezioni, raccogliere i compiti, appuntare le risposte date dai compagni durante le interrogazioni. classi, concepite come delle unità di lavoro decurie decurione A livello di strategie educative, all’insegnante delle scuole gesuitiche è richiesta una certa , atta a valorizzare le potenzialità di ciascuno, e , necessaria per tenere la disciplina e per applicare con coerenza e giustizia i (per esempio segni distintivi come l’assegnazione di denominazioni tratte dalla tradizione dell’antica Roma) e le (per esempio compiti supplementari, richiami pubblici, espulsione). Le pene corporali rappresentano la scelta estrema, alla quale si giunge raramente e per mano di una persona esterna alla Compagnia di Gesù (il ). Il rispetto delle regole è incentivato soprattutto attraverso lo e facendo leva sul , piuttosto che attraverso la minaccia dei castighi, i quali – qualora necessari – vanno sempre applicati con moderazione, evitando di svilire e umiliare eccessivamente lo studente. sensibilità psicologica autorevolezza premi punizioni correttore spirito di emulazione senso d’onore degli alunni ⇒ |  T1 p. 159 La lezione e le punizioni nelle scuole gesuitiche Per quanto riguarda la pratica didattica, questa si fonda sulla , ovvero sulla spiegazione magistrale del professore che, letto un brano ad alta voce, lo commenta tenendo conto del livello della classe. Seguono la dei contenuti esposti da parte di uno o più studenti e poi specifici per rafforzare l’acquisizione dei contenuti, che possono spaziare dalle composizioni scritte in versi e in prosa alle gare di composizione e declamatorie. Il sabato è dedicato al ripasso di tutti gli argomenti trattati durante la settimana, mentre la privata, cioè all’interno della classe, e pubblica, vale a dire alla presenza di professori e studenti di altre classi e di esterni, coincide con il . La pratica didattica pre-lezione ripetizione esercizi disputa momento conclusivo del percorso didattico Tra le numerose attività formative svolte nei collegi un ruolo del tutto particolare è riservato alle , che spesso sono aperte anche a una platea esterna e permettono agli alunni di sperimentare le proprie abilità retoriche e mnemoniche davanti a un pubblico eterogeneo. L’apprendimento della lingua latina, inoltre, è ulteriormente incentivato attraverso l’obbligo di . rappresentazioni teatrali utilizzo del latino anche nei momenti di ricreazione Il tempo extrascolastico, infine, è impegnato attraverso le attività promosse all’interno delle e delle . Queste iniziative, nate a fianco dei collegi, hanno lo scopo di promuovere, rispettivamente, lo spirito religioso e la passione per lo studio negli alunni migliori. congregazioni mariane accademie letterarie Il sistema di studi dei gesuiti è stato in grado di saldare la cultura della Riforma cattolica alla cultura umanistica attraverso un accurato modello educativo, che nel corso dei secoli ha fatto sentire la sua autorevolezza, fungendo da fonte di ispirazione non solo per gli altri ordini religiosi che si sono cimentati nel campo dell’istruzione secondaria, come i barnabiti, i somaschi e gli scolopi, ma anche per l’ . |  ▶  APPROFONDIAMO , p. 151  | impostazione della scuola secondaria contemporanea per lo studio  Quali passaggi portano alla nascita dei collegi d’istruzione della Compagnia di Gesù? 1.  Che tipo di percorso di studi si propone nella  ? 2. Ratio atque institutio studiorum  Quali sono i punti saldi del sistema educativo gesuitico? 3.     Per discutere INSIEME Il “senso dell’onore” rappresenta uno dei principi chiave della proposta educativa gesuitica. Ritieni che questo principio sia importante anche per la scuola di oggi?