3. Le di Port-Royal Petites écoles Le (“Piccole scuole”) nascono nel per iniziativa di (1581-1643) a Port-Royal-des-Champs, un vecchio monastero poco distante da Parigi. Le scuole avranno una vita molto breve, saranno soppresse da re Luigi XIV nel , a motivo dell’adesione del fondatore e dei suoi collaboratori al movimento culturale-religioso noto con il nome di    . 3.1 Il fondatore e l’impostazione educativa Petites écoles 1637 Jean Duvergier de Hauranne abate di Saint-Cyran 1660 ⇒ giansenismo L’abate di Saint-Cyran è amico e seguace di Cornelius Jansenius (italianizzato ), il teologo teorizzatore del giansenismo, di cui condivide la visione della natura umana, che appare distante dalla dottrina cattolica e presenta molti punti di contatto con il calvinismo. Giansenio Dal 1623 l’abate di Saint-Cyran si prende cura delle suore del monastero di Port-Royal e ne diviene consigliere spirituale. Nel 1636, accanto al monastero, riunisce una comunità di preti e intellettuali laici dediti allo studio e alla riflessione: sono i cosiddetti . “solitari” Le “Piccole scuole” inizialmente sono riservate alla , ma molto presto accolgono anche , della cui educazione iniziano ad occuparsi gli stessi “solitari” e le monache di Port-Royal. formazione di preti colti e capaci ragazzi non destinati allo stato ecclesiastico e giovinette La dottrina di Giansenio è ben accolta a Port-Royal: da questa Saint-Cyran e i suoi collaboratori fanno discendere la loro , che concepisce il , reso tale sia per il sia per gli . Questa terribile condizione di partenza, tuttavia, può essere risollevata per mezzo della grazia divina e dell’azione educativa. In questa prospettiva l’ diviene uno dei più alti servizi resi a Dio e uno per prepararsi adeguatamente a adempiere la volontà divina. visione pessimistica dell’infanzia bambino come un essere fragile peso del peccato originale influssi negativi della società educazione strumento necessario I giansenisti subito dall’inizio entrano in contrasto con l’ordine religioso più potente e imponente dell’epoca: la Compagnia di Gesù. Ben presto si guadagnano anche l’ostilità della monarchia francese e lo stesso Saint-Cyran nel 1638 è imprigionato. Trascorrerà in carcere ben cinque anni e morirà poco dopo la sua liberazione nel 1643. La sua opera educativa sarà portata avanti ancora per qualche anno dai suoi più stretti collaboratori, tutti grandi studiosi, impegnati nell’innovazione dei metodi didattici. Tra questi si distinsero (1612-95) e (1625-95), autori della famosa e di importanti scritti come la di Arnauld e il trattato . Ma il portrealista più famoso fu sicuramente , matematico, fisico, filosofo e scrittore. A lui si devono le lettere e i , che costituiscono i testi più significativi di quella filosofia dell’interiorità, concentrata sui problemi della vita interiore e della fede, che avrà sviluppi notevoli nel pensiero filosofico successivo. Antoine Arnauld Pierre Nicole Logica o arte del pensare Memoria sul regolamento degli studi di umane lettere Dell’educazione di un principe di Nicole Blaise Pascal Provinciali Pensieri   Approfondimento – Giorgio Chiosso, Maria Cristina Morandini, Lo sviluppo delle "piccole scuole" radici delle parole giansenismo:   movimento culturale-religioso che prende il nome da Cornelius Jansenius (1585-1638), autore dell’ Augustinus . In quest’opera è interpretato il pensiero di sant’Agostino sul primato della grazia per la salvezza dell’uomo in senso rigorista. Il libro scatena dispute e accuse. Molte delle tesi in esso sostenute si discostano dalla dottrina cattolica ortodossa, in quanto annullano quasi del tutto il libero arbitrio dell’uomo di fronte alla grazia divina. Le prime condanne al giansenismo arrivarono dalla Chiesa di Roma nel 1641, anticipate da alcuni provvedimenti adottati dalla monarchia francese contro i giansenisti. Uno dei più noti sostenitori del giansenismo è stato il filosofo francese Blaise Pascal, la cui sorella Jacqueline era entrata a far parte della congregazione femminile del monastero di Port-Royal. Il frontespizio di un’edizione del 1717 della di Arnauld e Nicole. Il libro appartenne a Benjamin Franklin, di cui si può riconoscere la firma nella parte superiore della pagina. Logica o arte del pensare per immagini Il monastero di Port-Royal-des-Champs Il monastero di Port-Royal-des-Champs in un’incisione del XVII secolo. Accanto a questo monastero femminile, non lontano da Parigi, l’abate di Saint-Cyran riunì una comunità di intellettuali e religiosi (detti i “solitari”) e fondò scuole (le   Petites écoles ) inizialmente riservate alla formazione di preti colti. Presto però nelle Piccole scuole furono accolti anche ragazzi e giovinette, della cui educazione si occupavano i “solitari” e le suore di Port-Royal: fra i più famosi allievi di queste scuole d’élite vi fu anche il filosofo e matematico Blaise Pascal. Magdeleine Hortemels,  , incisione, secolo XVII. Veduta del Monastero di Port-Royal-des-Champs  >> pagina 215 L’espressione (“piccole scuole”) era in uso in Francia per indicare le scuole di livello elementare. Nel caso di Port-Royal, però, gli studenti erano introdotti, almeno in un secondo momento, a un . Gli studiosi ritengono, pertanto, che il nome vada ricondotto al ridotto numero di studenti accolti. 3.2 L’ambiente educativo e la centralità del maestro petites écoles programma culturale molto elevato di livello preuniversitario Petites écoles L’impostazione delle “Piccole scuole” è di . La non è intesa come frutto di un processo esteriore di apprendimento, ma come una . Accanto alla dimensione morale e religiosa, i portorealisti danno grande importanza alla degli alunni. Lo studio, infatti, deve permettere di affinare le capacità razionali, in modo da consentire al soggetto di discernere le verità della vita terrena, appellandosi a quella luce interiore che partecipa della Verità assoluta. tipo ascetico-religioso cultura conquista dello spirito formazione razionale La buona riuscita di questi obiettivi formativi è affidata alla cura dell’ e del . ambiente educativo rapporto maestro-discente In merito all’ambiente educativo, va osservato come a Port-Royal la vita degli studenti sia interamente occupata nello e nelle . Non è concesso spazio agli spettacoli, né a svaghi di altro genere. Le letture sono controllate, dei classici si leggono edizioni purgate e sono messi al bando i romanzi. È vietato ogni sfarzo e il e l’ sono considerati le vie maestre per la crescita intellettuale e interiore. studio attività fisiche silenzio autocontrollo La qualità dell’azione educativa è garantita dal numero ridotto degli allievi affidati a ogni maestro. Diversamente da quanto accade nei collegi dei gesuiti, a Port-Royal ogni classe non ha più di cinque o sei alunni: in questo modo il maestro può costruire un e occuparsi con la massima dedizione della sua formazione non solo in aula, ma in tutti i momenti della giornata, compreso quello del riposo in dormitorio. Al maestro non è affidato solo il compito di vigilare sugli alunni per prevenire ogni forma di pericolo, ma anche quello di costruire una relazione improntata sul rispetto reciproco che, fatta salva la rigorosa impostazione religiosa, lascia ampi margini alla comprensione e all’amorevolezza, in cui . rapporto individualizzato con l’allievo le punizioni corporali e i castighi sono pressoché banditi  >> pagina 216 Le novità più interessanti introdotte a Port-Royal riguardano il piano della didattica. Innanzitutto, va sottolineata la priorità riservata alla , anche nell’insegnamento delle lingue classiche, grazie alla lettura di testi tradotti, riassunti e scritti in francese. Altro aspetto da segnalare concerne l’introduzione del per l’insegnamento della lettura e della scrittura; per cui si passa da un sistema di apprendimento basato sulla sequenza lettere-sillabe-parole (metodo alfabetico) a uno che parte prima dalle vocali e dai dittonghi e poi arriva alle consonanti, non più insegnate separatamente, ma in combinazione con le vocali. Si tratta di un . 3.3 Le innovazioni didattiche e il programma scolastico lingua materna metodo fonetico in luogo di quello alfabetico metodo adottato ancora oggi Sul piano del , nonostante le aspre critiche mosse dai “solitari” ai curricoli del tempo, specie a quello dei collegi gesuitici, le scuole di Port-Royal mantengono sostanzialmente un’ , per cui è dato grande risalto allo studio delle lingue classiche (greco e latino), della retorica, della filosofia, della storia e della geografia, anche se non manca una peculiare attenzione verso la e le . programma di studi impostazione umanistica matematica materie scientifiche Le , non prevedono alcuna apertura verso la formazione pratica. Sono , riservate a pochi alunni e, anche se accolgono alcuni allievi di umile condizione, hanno un carattere . Petites écoles non preparano alle professioni scuole d’élite spiccatamente aristocratico e selettivo ⇒ |  T3 p. 223 L’insegnamento del latino e la lingua materna per lo studio  Su quali elementi si basa il rapporto tra maestro e discente nelle scuole di Port-Royal? 1.  In che modo la formazione spirituale, lo studio e l’attività fisica si combinano nella proposta educativa delle  ? 2. Petites écoles  Quali sono le principali innovazioni in campo didattico introdotte a Port-Royal? 3.     Per discutere INSIEME Uno dei motivi di pregio del programma educativo delle   consistette nella valorizzazione delle materie scientifiche. Che rapporto hai con le discipline scientifiche? Nella tua esperienza scolastica sono state adeguatamente trattate oppure pensi che a esse sia stato riservato un ruolo secondario rispetto alle discipline umanistiche? Petites écoles