1. I collegi dei Fratelli della vita comune La comunità religiosa dei Fratelli della vita comune nasce a Deventer, in Olanda, alla fine del XIV secolo, per opera del predicatore e umanista . 1.1 La fondazione e la vera sapienza | Geert Groote |  ▶  L’AUTORE , p. 92  | Al centro delle attività di questa comunità ci sono lo studio e la preghiera. Una delle pratiche fondamentali perseguita dai Fratelli della vita comune consiste nella , ovvero nella o religioso tenuta la domenica pomeriggio alla presenza di tutti i fratelli e di persone secolari. Si tratta della traduzione concreta di quell’idea di rinnovamento del popolo cristiano che per Groote deve passare attraverso la «scienza dei libri». collatio conversazione su un argomento biblico Groote non concepisce lo studio fine a stesso e critica aspramente il dogmatismo scolastico; la sua idea di sapienza si fonda sulla ed è ispirata dalla vita e dalle sentenze dei Padri della Chiesa. Predica lo studio della Bibbia e presenta l’ come una necessità religiosa. conoscenza della Bibbia esigenza della lettura Groote diviene una delle voci più rilevanti della , ovvero di quel movimento spirituale sorto in Olanda nella seconda metà del XIV secolo, il cui fine è quello di restaurare un’autentica pratica di vita cristiana basata sul costante , imitandolo. Da qui il titolo dell’opera più rappresentativa del movimento: l’ , attribuita allo scrittore ascetico Tommaso da Kempis. devotio moderna impegno a unire la propria vita a quella di Cristo Imitazione della vita di Cristo Dopo la morte di Groote, avvenuta nel 1384, sono fondate altre case dei Fratelli della vita comune, oltre alla prima sede di Deventer, anche al di fuori dei Paesi Bassi, soprattutto in Germania, in Polonia e in Francia. Queste case hanno la particolarità di essere affiancate da convitti o da vere e proprie scuole, che presto si distinguono per la serietà dell’impianto formativo e per le innovative proposte didattiche.  >> pagina 92   Geert Groote L'AUTORE Geert Groote (latinizzato Gerardus Magnus) nasce a Deventer (al centro dei Paesi Bassi) nel 1340. Studia presso varie università, tra le quali quelle di Parigi e di Praga. Trascorre la prima parte della sua esistenza conducendo uno stile di vita gaudente. Agli inizi degli anni Settanta (1370-74), in seguito all’incontro con il certosino Hendrik van Calcar si ritira nella certosa di Monnikhuizen, presso Arnhem, dove si compie la sua conversione: egli cede tutte le sue ricchezze e si dedica per un certo periodo solo allo studio e alla preghiera. Ottenuto l’ordine del diaconato nel 1377, inizia a tenere prediche ambulanti, riscuotendo grande successo. La sua è una predicazione infuocata, libera da regole retoriche: utilizza il volgare e indica la via della salvezza predicando semplicemente il Vangelo, senza risparmiare attacchi alla gerarchia ecclesiastica e appelli alla riforma dei costumi. In questo periodo mette la sua casa di Deventer a disposizione di donne devote e giovani abbandonate. Questa sarà poi la casa madre delle Sorelle della vita comune. Poco dopo, riunisce attorno a sé un gruppo di sacerdoti e giovani chierici che osservano il voto del celibato, vivono in comunione di beni, si dedicano all’assistenza dei malati, alla beneficenza e alla trascrizione di libri in un contesto di vita non monastico. Nascono i Fratelli della vita comune, conosciuti anche come “geronimiti” in virtù della devozione a san Girolamo: nel 1383 è fondata la loro prima comunità a Deventer. Groote muore nel 1384.  Nasce a Deventer 1340  Si converte nella certosa di Monnikhuizen 1370-74  È ordinato diacono e inizia a predicare 1377  Muore 1384 Il ritratto di Geert Groote in un’incisione. Sul luogo della sua casa a Deventer è stato costruito un moderno museo dove, grazie alla realtà virtuale, si può esplorare la sede dei Fratelli della vita comune come appariva intorno al 1500. per immagini Ideale di vita Il   De imitatione Christi   (“Imitazione della vita di Cristo”), opera forse dello scrittore ascetico Tommaso da Kempis del primo quarto del XV secolo, è il testo devozionale più rappresentativo del movimento della   devotio moderna   e il più letto dopo la Bibbia. Nell’antiporta (pagina che precede il frontespizio) di questa edizione settecentesca campeggia un crocifisso con l’immagine di Cristo; di lato una teoria di puttini che recano gli strumenti della Passione, mentre in basso un penitente, affiancato da un angelo, si rivolge in atto di preghiera all’immagine di Cristo. L’illustrazione rappresenta efficacemente l’ideale cui tendono i Fratelli della vita comune, che propugnano una pratica di vita fondata sulla rinuncia ai beni materiali superflui e sulla penitenza, nell’impegno a unire la propria vita a quella di Cristo, imitandola. Antiporta figurata del  , Typographia Regia, Parigi 1736. De imitatione Christi  >> pagina 93 I Fratelli della vita comune all’inizio non si pongono obiettivi specificatamente educativi, ma negli atti di fondazione delle loro case si fa sempre riferimento alla necessità di . 1.2 Verso una nuova didattica | affiancare la formazione intellettuale e morale dei giovani All’inizio, nei vari centri dei Fratelli della vita comune si fondano convitti, detti ; predisposti per accogliere i ragazzi, non necessariamente poveri, compresi tra i 10 e i 16 anni. I Fratelli aiutano i ragazzi nella ripetizione delle lezioni seguite a scuola e ne accompagnano la formazione morale e religiosa. “case dei poveri” In un secondo momento ai convitti vengono affiancate delle vere e proprie , nelle quali si mette a punto un , descritto dallo storico dell’età moderna Gian Paolo Brizzi in questi termini: scuole modello di istruzione dalla carica fortemente innovativa Il loro ordine di studi supera la rigida partizione del trivio e del quadrivio, introducendo anche discipline proprie dell’insegnamento universitario; le loro scuole sono divise in classi, ciascuna con un proprio maestro e un proprio programma, poste secondo una gerarchizzazione determinata da un’ordinata successione dei contenuti degli studi. L’introduzione […] della divisione degli studenti in    rappresenta uno degli elementi fondamentali del nuovo metodo didattico che fa un ampio ricorso al    fra gli allievi e all’emulazione. Gli esami di passaggio da una classe a quella superiore, l’uso regolato di premi e punizioni, l’introduzione formale dell’istruzione religiosa, l’obbligo della lingua latina all’interno della scuola, l’esercizio della memoria e l’addestramento nella […]. ▶ decurie ▶ mutuo insegnamento declamatio G.P. Brizzi, , in A. Asor Rosa (dir.), , vol. I, , Einaudi, Torino 1982, p. 908. Strategie educative e istituzioni scolastiche della Controriforma Letteratura italiana Il letterato e le istituzioni Al centro del programma di studi dei Fratelli della vita comune ci sono i punti forti della “rivoluzione umanistica”: le unite alle discipline del (grammatica, dialettica e retorica). lingue classiche trivio Le novità più importanti si registrano sul piano dell’organizzazione didattica, dove abbiamo: alunni assegnati a , affidate a un maestro e caratterizzate da un preciso programma; classi graduate di vario tipo per consolidare i contenuti appresi e e finali, per determinare il passaggio alla classe successiva. esercizi momenti di verifica in itinere Le proposte didattiche dei Fratelli della vita comune troveranno un efficace terreno di sperimentazione nei collegi parigini e influenzeranno fortemente il sistema di istruzione secondaria europeo, come mostrano per esempio la scuola di Strasburgo diretta da Sturm e i collegi della Compagnia di Gesù . | APPROFONDIAMO ▶  , p. 131  | decuria : il termine ai tempi dell’antica Roma indicava le divisioni del contingente militare. In questo contesto, indica la suddivisione degli studenti per gruppi di dieci. : metodo didattico già praticato nel Medioevo, ma che si affermerà nel corso dell’età moderna. Esso comporta la divisione degli studenti di una classe in piccoli gruppi, ognuno dei quali affidato a uno studente tra i migliori, che fa ripetere la lezione esposta dal docente ai suoi compagni. mutuo insegnamento per immagini Un antico libro di testo Il   Liber Faceti docens mores hominum   (“Libro di Faceto, che insegna i costumi degli uomini”), attribuito a Reinerus Alemannus, è un manuale di buone maniere che fu utilizzato fin dal tardo Medioevo per l’apprendimento del latino. I Fratelli della vita comune assegnano grande importanza alla lettura della Bibbia e dei testi sacri e alla formazione intellettuale dei giovani: nelle loro scuole assume un ruolo centrale l’insegnamento delle lingue classiche. Frontespizio cartaceo del  edito a Basilea da Sebastian Brant nel 1501. Liber Faceti docens mores hominum  esperienze   attive Gli studenti sono invitati a costituire dei gruppi di mutuo insegnamento, che possano lavorare in classe e fuori della classe sui contenuti dell’intera sezione. Alla fine di questa esperienza sono chiamati ad “autovalutare” i risultati di questa metodologia didattica. Peer to peer per lo studio  Dove e per opera di chi nascono i Fratelli della vita comune? 1.  Qual è la cifra distintiva di questa comunità religiosa? 2.  Che tipo di innovazioni introduce a livello didattico? 3.     Per discutere INSIEME Che cosa pensi della pratica del mutuo insegnamento? L’hai mai sperimentata in classe o fuori della classe?