PAROLA D AUTORE si è al punto di partenza, in ogni minuto di quell ora si è comunque compiuto un progresso in un altra dimensione più misteriosa. Senza che lo si avverta o lo si sappia, quello sforzo in apparenza sterile e infruttuoso ha portato più luce nell anima. Un giorno se ne troverà il frutto [ ] in un qualsiasi ambito dell intelligenza, magari del tutto estranea alla matematica. [ ]. L attenzione consiste nel sospendere il proprio pensiero, nel lasciarlo disponibile, vuoto e permeabile all oggetto, nel mantenere in se stessi, in prossimità del pensiero ma a un livello inferiore, e senza che vi sia contatto, le diverse conoscenze acquisite che si è costretti a utilizzare. Nei confronti di tutti i pensieri particolari già formati, il pensiero deve essere come un uomo in cima a una montagna che, guardando davanti a sé, al tempo stesso percepisce, pur senza guardarle, molte foreste e pianure sottostanti. E soprattutto il pensiero dev essere vuoto, in attesa, non deve cercare alcunché, ma essere pronto ad accogliere nella sua nuda verità l oggetto che sta per penetrarvi. Gli spropositi in una versione, le assurdità nella risoluzione di un problema di geometria, le goffaggini stilistiche e la mancanza di coerenza logica nei compiti di francese, tutto questo deriva dalla fretta con cui il pensiero si è precipitato su qualcosa: ed essendosi così colmato prematuramente, non è stato più disponibile per la verità. La causa risiede sempre nel voler essere attivi, nella volontà di cercare. Per verificarlo basta andare sempre alla radice di ogni errore. Non c è esercizio migliore di questa verifica. Perché è una di quelle verità cui si può credere soltanto dopo cento, mille conferme. Accade così per tutte le verità essenziali. I beni più preziosi non devono essere cercati, bensì attesi. Giacché l uomo non può trovarli con le proprie forze, e se li cerca troverà al loro posto quei falsi beni di cui non saprà discernere la falsità. [ ]. Per ogni esercizio scolastico c è una maniera specifica di attendere la verità con desiderio e senza permettersi di cercarla. Una maniera di prestare attenzione ai dati di un problema geometrico senza cercarne la soluzione, alle parole di un testo latino o greco senza cercarne il senso; una maniera di attendere, quando si scrive, che la parola giusta venga a porsi da sé sotto la penna scartando semplicemente le parole inadeguate. Rispondi 1. Quale è per Weil l unico obiettivo dello studio? 2. In che cosa consiste l attenzione? 3. Che cosa occorre per conoscere la verità? 110 | SEZIONE 1 | Tra Ottocento e Novecento: le fondamenta della pedagogia contemporanea |
T4 - Simone Weil, Riflessione sul buon uso degli studi scolastici