L educatore non deve fare dell educando una copia di se stesso, ma condurlo, guidarlo a scoprire l essere che porta dentro di sé, «disegnato nelle viscere . In altre parole, deve trarre fuori il suo essere, portarlo a camminare verso la sua realizzazione. «Esiste infatti un lavoro ancora più inesorabile di guadagnarsi il pane, ed è il lavoro di guadagnarsi l essere, attraverso la vita, attraverso la storia . Il maestro è allora la guida, colui o colei che, attraverso il dialogo, il confronto, le domande, chiarisce, rende trasparenti e comprensibili le situazioni e permette di stare responsabilmente in ciò che accade. Zambrano individua due tipi di domande: la domanda meravigliata, posta con animo colmo di meraviglia; la domanda intellettuale, che cerca la conoscenza delle cose e della realtà. la prima, la domanda meravigliata, quella a cui Zambrano affida il compito di comprendere le situazioni in cui ci si trova e di svolgere la funzione mediatrice tra sapere e ignoranza. La domanda meravigliata precede la domanda sulle cose e sulla realtà, perché il suo scopo non è, a differenza della domanda intellettuale, cercare qualcosa, ma porsi in ascolto del sapere dell esperienza e della risposta che questa in qualche modo già offre. Zambrano porta questo esempio: Cosa sono le cose? ciò che si chiede il saggio greco, uno dei sette, Talete di Mileto, iniziando con questa domanda qualcosa che non è né saggezza né semplice sapere dell esperienza, bensì filosofia. E la differenza consisteva soprattutto nel fatto [che] le domande della saggezza o del sapere dell esperienza hanno già una risposta. Non cercano ciò che non si sa, non sono il sapere o la scienza che si cerca , secondo l espressione di Aristotele riferendosi alla filosofia. Nella saggezza tradizionale che precede [temporalmente] e di molto la filosofia, la domanda non apre il cammino alla risposta, bensì il contrario: è l esistenza della risposta ciò che suscita la domanda o la ispira. M. Zambrano, Filosof a y Educaci n, in Id., Per l amore e per la libertà, a cura di A. Buttarelli, Marietti, Genova 2008, p. 47. | T1 Il sapere dell esperienza della vita e i suoi enigmi p. 168 La domanda intellettuale, propria del sapere filosofico e scientifico, è mossa dalla necessità di conoscere a tutti i costi; al contrario, la domanda meravigliata non cerca, ma si pone in ascolto dell esperienza. Per Zambrano questa domanda è interessante perché viene posta, a differenza dell altra, da chi sa a chi non sa ancora: per esempio dal saggio a chi ignora, dal vecchio al bambino. L anziano che chiede al bambino ha già un sapere, non domanda per conoscere, ma per farsi sorprendere da una risposta che è dentro la vita di entrambi. Questa risposta dà luogo a enigmi, insegna a trattare, a familiarizzarsi con loro, a riconoscerli. Ma che cos è l enigma? «L enigma scrive Zambrano è una risposta mascherata da domanda, di cui si trova traccia in tanti giochi d infanzia di domanda e risposta ; è «una risposta che gioca a nascondino con la domanda . Un esempio di enigma 154 | SEZIONE 1 | Tra Ottocento e Novecento: le fondamenta della pedagogia contemporanea |