PAROLA D AUTORE | T1 Mar a Zambrano Verso un sapere dell anima, Raffaello Cortina, Milano 1996, pp. 65-68. Il sapere dell esperienza della vita e i suoi enigmi In questo brano, Zambrano parla dell esperienza della vita mettendola in relazione con il sapere filosofico e scientifico. Il sapere che nasce dall esperienza, enigmatico e misterioso, è importante perché ha a che vedere con la verità sempre nascente che trasforma la vita e con il tempo. Zambrano rivolge una critica alla filosofia, che tende all oggettività e dimentica il legame con l esperienza vissuta. Non solo esiste una forma d esperienza che non si lascia innalzare al cielo dell oggettività, ma che addirittura reagisce di fronte ad essa. A ogni sontuoso movimento in filosofia risponde sempre una voce di tono grave, a volte amara e altre burlona, che ne denuncia la vanità mostrando qualcosa di più umile, sordido perfino, ma indispensabile. [ ] Ciò che attraverso tali voci si reclama è l esperienza, il sapere dell esperienza il cui volto vive in tutti i popoli spagnoli e sembra nascondere un segreto. Un segreto calpestato, o quanto meno dimenticato dal sapere universale, etico o metafisico. l esperienza di qualcosa che non vede esaurirsi nella scienza la sua ansia e che la scienza non ha placato in nessun modo, forse perché non ha potuto dominarla e l ha messa da parte non sapendo che farsene. Ciò che la Scienza non sa ridurre a sé sono certi stati della vita umana, certe situazioni che l uomo vive e di fronte alle quali la forma enunciativa della scienza non ha forza, né valore. Quest esperienza sa infatti che le verità possono starci davanti, dure e invulnerabili, sterili e impotenti insieme. Sa che la vita ha bisogno della verità, cioè della verità calata in una certa forma. La Filosofia, come ogni scienza, si manifesta in forma enunciativa, impersonale: non è precisamente comunicativa. L esperienza invece esce dal proprio silenzio per comunicare. Dice Eraclito: Il saggio non dice e non nasconde: indica . Chi parla per esperienza, anche se indica, anche se tace le cose più importanti, comunica, e quando tace lo fa come Socrate, affinché l altro senta nascere dentro di sé ciò di cui ha bisogno e che più gli è proprio, affinché lo sappia anche attraverso l esperienza. La forma con cui si manifesta il sapere dell esperienza è perciò distinta alla radice dal sapere filosofico e scientifico. comunicativa ed enigmatica, priva di contraddizioni, come l apologo1, il proverbio, il consiglio, inconcepibili se non sono rivolti a qualcuno che possa comprenderli. La Filosofia dichiara, mentre queste forme occultano, dato che la filosofia espone l essere o le sue leggi, quelle invece indicano soltanto il cammino, o addirittura il pretesto per produrre un illuminazione momentanea in cui un uomo ritrova o intravede la propria esperienza. Non parlano per assoluti e perlopiù insinuano, perché pretendono solo che chi ascolta trovi dentro di sé, allo status nascens, la verità di cui ha bisogno. Così la vita accetterà la verità e 1. un racconto breve di carattere allegorico. 168 | SEZIONE 1 | Tra Ottocento e Novecento: le fondamenta della pedagogia contemporanea |