per IMMAGINI D estate e con il bel tempo, nella scuola di Barbiana le lezioni si tenevano all aperto, sotto il pergolato adiacente alla canonica. Questa parte era stata redatta da ragazzi con un età compresa tra i 12 e i 16 anni, e aveva richiesto nove giorni di lavoro. Durante il primo giorno, ogni studente individualmente aveva composto una lettera, indirizzata ai ragazzi di Vho di Piadena. Il secondo giorno, gli elaborati erano stati letti ad alta voce e ciascuno aveva preso nota delle espressioni più felici. Quindi il terzo giorno gli appunti erano stati raccolti e riorganizzati con l intento di dare un ordine ai temi che la lettera, nella sua versione finale, avrebbe affrontato. Definito questo schema, durante il quarto giorno ogni ragazzo aveva redatto una nuova lettera. Il quinto giorno, a partire dalla lettura di ogni elaborato e dalla scelta dei vocaboli migliori, si era giunti a una versione comune. Questa era stata dettata nel sesto giorno, perché ognuno avesse una copia del testo definitivo e potesse quindi proporre tagli, aggiunte e correzioni. Nel settimo, ottavo e nono giorno, proposizione per proposizione, tutte le proposte di modifica erano state condivise e sottoposte a discussione, mentre uno studente era incaricato di scrivere la versione approvata da tutto il gruppo. Nell ultima fase della scrittura era quindi stato possibile dibattere sulle modalità per comunicare il pensiero comune nel modo più chiaro ed efficace possibile, riducendo le ripetizioni, riesaminando i concetti e anticipando le reazioni del lettore. I care Sulla porta della scuola di Barbiana c era scritto in grande, in inglese, I care: mi sta a cuore , mi prendo cura di . La frase costituiva una sorta di manifesto della scuola, che promuoveva lo sviluppo di una coscienza civile e sociale, e la ricerca del sapere come servizio al prossimo, da concretizzarsi nell educazione, nella politica, nei sindacati, nella Chiesa. Questo motto suona ancora oggi estremamente attuale, perché rappresentativo di un etica scolastica che punta allo sviluppo integrale della persona e quindi non può prescindere dalle dimensioni della socialità, della cittadinanza, della solidarietà, dell inclusione. unità 6 | Pedagogia popolare | 193