metodo nonviolento: metodo di lotta elaborato da Capitini a partire da quello ideato in India da Gandhi. che il senso del suo fare. Evitando la contrapposizione tra cultura bassa e alta, cultura di massa e aristocratica, inoltre, l educazione permanente deve radicarsi nelle questioni vive della realtà circostante il popolo (problemi amministrativi locali, criticità sociali e così via), in modo che tutti si sentano toccati nel vivo, autorizzati a vincere il silenzio e attivi in pratiche che ora definiremmo di cittadinanza attiva. L educazione permanente, infine, deve includere anche momenti alti , in cui tutti sono chiamati a godere della poesia, delle arti, della musica, di una riflessione religiosa lontana dalla superstizione. Per quanto riguarda la scuola, nella visione di Capitini questa istituzione, perché sia scuola di tutti , ha il compito di educare alla pace e alle differenze: guarendo testi e programmi scolastici da uno spirito nazionalistico, imperialistico o di esaltazione delle virtù militari che, specie durante il fascismo, si espresse in diverse forme di patriottismo scolastico; ponendo il presente come un tempo in cui si può agire in una prospettiva di pace più che in passato; insegnando e apprendendo il metodo nonviolento; organizzandosi come una comunità democratica, nella quale sia dato ampio spazio alle assemblee, alla discussione, alla collaborazione e alla libera critica. 4.3 APRIRSI COME PREGARE : L EDUCAZIONE RELIGIOSA | Ca- pitini prende posizione contro il concordato raggiunto fra Mussolini e il Vaticano nel 1929 e si convince della necessità di una riforma religiosa, giungendo peraltro a richiedere, nel 1958, la cancellazione ufficiale dall elenco dei battezzati. Censurato dalle autorità ecclesiastiche cattoliche (il suo libro Religione aperta, del 1955, fu messo al bando da papa Pio XII), Capitini critica l insegnamento della religione come un insieme di dogmi, dottrine, culti. Tuttavia, anziché optare per una filosofia estranea al problema religioso, dà forma a una terza possibilità, secondo la quale la religione è apertura a una realtà liberata dai limiti, cui ognuno è chiamato a partecipare con impegno proprio. Secondo questa visione religiosa non istituzionale, Dio non esige un particolare credo, ma è amore per ogni essere; la Chiesa non è ESPERIENZE ATTIVE Il conflitto arabo-israeliano This is my land (2014) è un documentario che mostra come il conflitto arabo-israeliano venga fomentato attraverso l insegnamento della storia. La regista franco-israeliana Tamara Erde, infatti, ha seguito il lavoro di alcune insegnanti delle due parti, indagando sui metodi e i contenuti. Guarda il documentario con i tuoi compagni e analizzate insieme come viene raccontato il conflitto, mettendo in risalto le differenze rispetto all approccio educativo che Capitini pone a fondamento della scuola. 206 | SEZIONE 2 | Dalla Resistenza agli anni Ottanta del Novecento: educazione e cambiamento sociale |