FINESTRE INTERDISCIPLINARI Pedagogia & Storia LE PARTIGIANE La storiografia femminista ha cercato di restituire alle donne la centralità che hanno avuto nella guerra di liberazione. Una centralità per molto tempo ignorata o ridimensionata dalla storiografia dominante ma anche dalle stesse protagoniste. In questo orizzonte, un contributo fondamentale è rappresentato dal libro della storica Marina Addis Saba Partigiane. Tutte le donne della resistenza (1988), dove, anche attraverso un consistente ricorso alle fonti orali, si esaminano i ruoli ricoperti dalle donne durante la Resistenza. Si tratta di funzioni eterogenee, spesso differenti dai valori, dalle dinamiche e dalle azioni maschili. Durante la guerra di liberazione, le donne hanno lavorato come infermiere, staffette e fattorine, hanno garantito un assistenza diffusa e solidale, hanno dato impulso a forme organizzative come i Gruppi di difesa della donna, in casi sporadici sono entrate a far parte di gruppi partigiani impugnando le armi. Tra tutti i mestieri femminili della Resistenza il più caratteristico è quello della staffetta, sorto proprio dalle esigenze della guerra civile. Le staffette erano in genere donne giovani o giovanissime, che si spostavano in bicicletta o a piedi per assicurare i contatti tra bande partigiane, trasportando tutto il necessario: armi, giornali, cibo vestiti e così via. Il nome allude probabilmente all abitudine di passarsi dall una all altra la merce trasportata come nella pratica sportiva della staffetta, per eludere più facilmente il controllo nemico. Si trattava di un compito estremamente pe- Un gruppo di donne partigiane. ricoloso, che esponeva le donne al rischio di perdere la vita, ma che loro assolvevano sperimentando nuove possibilità di libertà. Addis Saba sottolinea che uno dei frutti più importanti della Liberazione è stata la conquista della piena cittadinanza attraverso il diritto di voto, insieme all affermazione dell uguaglianza tra uomini e donne nel lavoro e nella famiglia, sancita dalla Costituzione del 1948. Tuttavia la partecipazione alla Resistenza da parte delle donne non ha provocato una ridefinizione della loro presenza nella società, che si sarebbe avuta, in maniera significativa, solo con il femminismo degli anni Settanta e Ottanta. Molte donne, infatti, dopo aver partecipato alla lotta di liberazione sono ritornate alla routine e alla riservatezza delle imprese domestiche, riproponendo un silenzio rotto solo da singole voci. 210 | SEZIONE 2 | Dalla Resistenza agli anni Ottanta del Novecento: educazione e cambiamento sociale |