1. Intercultura e intercultura critica 1.1 LA COSTRUZIONE DELLA CATEGORIA DELL ALTRO E I MODELLI D INCONTRO | La convivenza tra persone di diversa origine culturale ri- chiede l impegno di ognuno a favore di una cultura nuova, co-costruita con l altro; necessita di pensiero critico, nonché della capacità di scorgere i rischi di razzializzazione inconsapevole | UNIT 9, p. 295|, che a volte si nascondono anche nei progetti educativi. La pedagogia dell incontro valorizza le differenze, è attenta al proprio sguardo sull altro, studia le modalità d incontro, propone di ripensare i concetti e le parole con cui nominiamo chi consideriamo diverso . In particolare, questa branca della pedagogia si avvale degli studi pedagogici interculturali | UNIT 10, pp. 329-33|, storici e antropologici, per un analisi critica che aiuti a comprendere meglio come costruire spazi di relazione e di incontro nei contesti educativi. Il primo passo da compiere in tale direzione consiste nell analisi di come è avvenuta la costruzione dell altro . L altro, infatti, non esiste mai da solo, ma sorge all interno di una interazione e interpretazione data dalla propria cultura . Il filosofo bulgaro Tzvetan Todorov (1939-2017), nel suo libro La Conquista dell America, offre un punto di vista storico e culturale critico, che ci permette di cogliere i modelli europei di relazione con l altro diverso | APPROFONDIAMO, p. 374|. Tra i paradigmi che lo studioso individua, ne riportiamo tre che sono ancora oggi attuali: l altro come mancante; l altro come oggetto di curiosità fine a se stessa; l altro come somigliante. L altro come mancante. Quando l altro è percepito come diverso, spesso lo si colloca nel registro della mancanza: non possiede la lingua (la nostra), manca di abiti (come i nostri) e così via, pertanto gli attribuiamo una situazione di povertà o di miseria. Questo approccio costruisce il di meno dell altro e il di più nostro . Un trattamento di uguaglianza è spesso ritenuto, erroneamente, il miglior mezzo per arginare il di meno dell altro . Attivarsi per produrre uguaglianza fornendo l altro di ciò che manca può certamente alleviare la pesantezza emotiva della sua troppa diversità : infatti, porre il diverso, l immigrato, lo straniero nella dimensione giuridica dell uguale offre una rassicurazione, perché lo si integra. Ma quando la tensione all uguaglianza è sostenuta dalla logica della mancanza, quest ultima perdurerà anche quando verrà colmata . Rendersi conto di questo modello è un passo importante, perché permette di ricercare una vicinanza che vede la differenza come un di più e non come un di meno, portatrice di aspetti di vita e modi di pensare il mondo diversi rispetto ai propri; in questa prospettiva, anche la lingua dell altro può diventare un elemento di scambio e di apprendimento. unità 12 | Pedagogia dell incontro | 373