Pedagogia & Storia prietà dei mezzi di produzione e che, grazie all appropriazione del plusvalore (il ricavo che scaturisce dalla quantità di lavoro che essa non paga), è destinata ad arricchirsi sempre di più. Nella visione marxista della storia, dunque, sono le contraddizioni che si esprimono nella struttura economica e, in particolare, tra le forze produttive e i rapporti di produzione, a generare dei cambiamenti, che coinvolgono di riflesso anche la sovrastruttura. Più nello specifico, le forze produttive tendono costantemente a crescere ed espandersi ma, in questa dinamica, si scontrano con i rapporti di produzione, che al contrario sono statici, innescando fasi di rivoluzione sociale. In altre parole, ogni struttura economica ha in sé i germi del suo superamento. Ecco perché, nella lettura di Marx, il capitalismo è destinato inevitabilmente a crollare sotto il peso delle sue stesse ingiustizie. In particolare, Marx riconosce nel proletariato il soggetto rivoluzionario, cioè la classe che, spezzando le sue catene, darà vita a una società comunista, in cui i mezzi di produzione siano di proprietà collettiva e le classi scompaiano. Le tesi marxiste sono state riprese, criticate e ampliate da seguaci e detrattori. In particolare, in un momento storico in cui esse venivano interpretate in un senso meccanicista, ovvero attribuendo poca possibilità di azione all essere umano, la riflessione di Gramsci ha contribuito notevolmente ad ampliarle e ad aumentare la loro capacità di spiegare la realtà. Bisogna chiarire che socialismo e comunismo sono stati usati come sinonimi per molto tempo: lo stesso Marx definiva la sua filosofia socialismo scientifico . La loro distinzione si sviluppa nel corso del Novecento in rapporto alla moltiplicazione dei partiti, nel panorama della sinistra mondiale. Il termine socialista passerà dunque a indicare una posizione riformista, mentre il termine comunista una posizione rivoluzionaria. 3.3 IL RUOLO EDUCATIVO DEGLI INTELLETTUALI | Il concetto di egemo- nia mostra che la trasformazione della società è intrisa di elementi sia politici sia educativi. Ma come avviene la trasformazione? Coerentemente con la sua fede marxista, Gramsci è convinto che la trasformazione sociale debba essere guidata dal proletariato industriale | APPROFONDIAMO, p. 90|. Prima dello scontro frontale per la conquista del potere (che egli chiama guerra di movimento), tuttavia, il proletariato dovrà conquistare l egemonia, attraverso un complesso processo di organizzazione sociale e influenza culturale (guerra di posizione). Marx aveva teorizzato che si sarebbero verificate delle rivoluzioni nei paesi nei quali il capitalismo avesse raggiunto un pieno sviluppo. Se ciò non era avvenuto, secondo Gramsci, era per la mancata conquista dell egemonia da parte del proletariato. in questo aspetto che deve essere riconosciuto il contributo più originale di Gramsci: egli è stato capace di andare oltre il unità 3 | Orientamento politico e appartenenze in educazione | 89