cultura popolare: è la cultura delle classi meno abbienti, che si esprime nelle pratiche religiose, nella tradizione orale, nella musica e in molteplici altre forme, storicamente emarginata dalla scuola e dagli altri luoghi deputati alla trasmissione del sapere. un livello più articolato e profondo, generando sapere vivente . In altre parole, devono guidare i gruppi subalterni dal senso comune , diffuso in una certa epoca in un ambiente popolare, al buon senso , quindi innovando e rendendo critica un attività già esistente. La relazione organica si dà proprio quando gli intellettuali elaborano e rendono coerenti i problemi che le masse pongono nella pratica. importante chiarire che, per Gramsci, questo rapporto non ha l obiettivo di mantenere le masse a un basso livello culturale, ma invece mira a condurle a una concezione superiore della vita. Per questo, contrapponendosi allo spontaneismo e alle degenerazioni dell attivismo, Gramsci sostiene la necessità del rigore, della conoscenza e anche dell autorità, arrivando a teorizzare l educazione come una lotta contro la natura e gli istinti biologici elementari. In un celebre passo degli Intellettuali e l organizzazione della cultura, argomenta che occorre un tirocinio psico-fisico che permetta di comprendere a chi finora ne è stato escluso che lo studio è un mestiere, un abito che si acquisisce con lo sforzo, la noia e persino la sofferenza. Attraverso i loro intellettuali organici, inoltre, le classi subalterne devono riappropriarsi in modo selettivo e critico della cultura dominante, che insieme alla cultura popolare può svolgere una funzione emancipatrice. ,Q XQD OHWWHUD GHO DOOD FRJQDWD Tania, Gramsci affronta il problema del rapporto tra spontaneità e intervento educativo esterno usando una metafora botanica. Riferendosi alle pianticelle che, con tanta fatica, stanno crescendo nella sua cella, scrive che è tentato ogni giorno di aiutarle a crescere, ma che è combattuto nella scelta tra due opposte concezioni dell educazione. Rimane cioè incerto se seguire Rousseau, ovvero lasciar fare alla natura, o se invece forzarla, sostenendone l evoluzione con la mano HVSHUWD GHOO XRPR $OOD fiQH FRPH abbiamo visto, Gramsci approda a una presa di distanza dallo spontaneismo. SECONDO GRAMSCI L INTELLETTUALE deve imparare a sentire le passioni dei gruppi subalterni per condurli dal senso comune al buon senso attraverso la conoscenza e il rigore PER LO STUDIO 1. Quale ruolo Gramsci attribuisce all educazione nel processo di trasformazione della realtà? 2. Che cosa intende Gramsci per guerra di posizione ? 3. Quali sono le altre vie educative che Gramsci ricerca e propone? Per discutere INSIEME &RQ XQD IUDVH GLYHQXWD FHOHEUH *UDPVFL GHfiQLVFH VH VWHVVR mSHVVLmista con l intelligenza, ma ottimista per la volontà . Egli descrive cioè un atteggiamento che non cede né alla disperazione né alle illusioni, ma mette in campo in ogni momento tutte le risorse GLVSRQLELOL SHU WUDVIRUPDUH OD UHDOW¢ 7X FRVD QH SHQVL" 6L SX FDPELDUH LO PRQGR" &RPH WL GHfiQLUHVWL D TXHVWR SURSRVLWR" 5LflHWWL VXOOD TXHVWLRQH H SRL HVSRQL OD WXD SRVL]LRQH DL FRPSDJQL unità 3 | Orientamento politico e appartenenze in educazione | 93