4. Basi neuroscientifiche della memoria 4.1 LE AREE CEREBRALI DELLA MEMORIA Abbiamo visto come la  memoria sia una funzione composta di elementi distinti che svolgono ognuno  compiti specifici. I risultati di numerosi studi hanno individuato che anche  le aree cerebrali che sottendono il funzionamento delle varie memorie  sono diverse. Occorre innanzitutto dire che, a livello neurologico, non è molto facile descrivere la nostra memoria come un magazzino nel quale sono depositati ricordi che dobbiamo recuperare perché, in realtà, quello con cui abbiamo a che fare sono (tracce) che si attivano insieme e che, anche molto distanti fra loro, non sono collocati tutti nelle stesse aree celebrali. In particolare: reti di neuroni la si colloca nella ; memoria semantica corteccia associativa posteriore la si trova nei e nel . Questo significa che una persona che subisce un danno celebrale può, per  Un’altra cosa importante da aggiungere è che la memoria procedurale è  memoria procedurale gangli della base cervelletto esempio, divenire incapace di compiere movimenti ripetitivi, come nuotare,  andare in bicicletta o giocare a tennis (perdita della memoria procedurale)  e tuttavia mantenere il ricordo teorico e astratto delle competenze  perdute (memoria semantica). inconsapevole, cioè non direttamente accessibile alla coscienza, qualcosa di  assimilabile all’inconscio di cui parla Freud; l’ e il sono coinvolti più direttamente nel funzionamento  ippocampo sistema limbico della . Coloro che hanno subito un danno  memoria episodica ippocampale ricordano quanto avvenuto prima della lesione ma non riescono  a ricordare nulla di ciò che avviene dopo o, perlomeno, non riescono  a riportarlo alla coscienza . | ▶  APPROFONDIAMO | Le cortecce associative del cervello. I gangli della base sono ammassi di cellule nervose situate in profondità negli emisferi cerebrali, lateralmente al talamo. Il sistema limbico.  >> pagina 90  4.2 PATOLOGIE DELLA MEMORIA Tra le patologie che possono intaccare  la nostra memoria la più conosciuta è senza dubbio la ,  malattia di Alzheimer forma di demenza degenerativa progressivamente invalidante. A livello  cerebrale, infatti, avviene un’alterazione di alcune funzioni tale da compromettere  il normale svolgimento delle azioni quotidiane. La malattia di Alzheimer ha esordio prevalentemente in età presenile (dai  65 anni in poi) e consiste in un graduale declino delle funzioni cognitive che  comporta disturbi della memoria, del linguaggio, disorientamento e problemi  nel comportamento. Per esempio, il malato può dimenticare la strada per  tornare a casa o addirittura non riconoscere più i suoi figli. Per quanto riguarda le capacità mnemoniche, la prima a venire intaccata è  la memoria a breve termine, con conseguente difficoltà nel ricordare eventi  recenti. Nonostante siano numerosi gli studi che si occupano di questa malattia, le  sue cause e la sua progressione sono ancora oggetto di studio e questo purtroppo  fa sì che non esista una vera e propria cura. Un’altra patologia che inficia la memoria è la , malattia degenerativa del sistema nervoso che si riscontra generalmente negli alcolisti cronici. Tale malattia è caratterizzata da apatia, confusione, confabulazione, grave deterioramento mnestico. sindrome di Korsakoff La memoria a breve termine viene seriamente compromessa, mentre  quella a lungo termine tende a rimanere invariata. : il malato ricorda che cosa faceva da bambino ma non riesce a rammentare  ESEMPIO ciò che gli è stato detto cinque minuti prima. Essa provoca inoltre un deficit importante  nel processo di immagazzinamento  che impedisce di apprendere  nuove informazioni dall’esordio  della malattia in avanti, e può, in  alcuni casi, cancellare anche avvenimenti  recenti. Inevitabilmente, il  paziente avverte un forte disorientamento  temporale. L’Alzheimer è una malattia degenerativa, nel senso che intacca progressivamente le cellule cerebrali.  >> pagina 91    VALUTAZIONE DEI DEFICIT DI MEMORIA approfondiamo I test per valutare i danni subiti dalla memoria  cambiano a seconda dell’aspetto mnemonico che  si decide di verificare. Per esempio, per valutare  la capacità di memoria visuo-spaziale in seguito  a un trauma cranico da incidente è possibile che  venga effettuato il test della figura complessa di  Rey-Osterrieth. In questo caso la richiesta è di  riprodurre fedelmente la figura che si vede nel  disegno. Al paziente viene mostrata l’immagine  qui accanto e gli viene chiesto di copiarla su un  foglio senza usare righelli o strumenti da disegno. L’immagine viene poi nascosta e dopo dieci minuti  gli viene chiesto di riprodurla nuovamente, questa  volta a memoria. A seconda di quanti dettagli corretti  il paziente ricorderà si potrà stabilire l’entità  del danno subito. Un altro esame che è possibile effettuare per valutare  l’eventuale danno subito dalla capacità  di memorizzazione verbale è l’ apprendimento di  . Al paziente vengono lette dieci  coppie di parole coppie di parole bisillabiche. Cinque associazioni  sono “facili” (per esempio “nord-sud”) altre cin que sono “difficili”, perché prive di associazioni  evidenti (per esempio “bacio-muro”). Al termine  della presentazione delle coppie, l’esaminatore  propone solo la prima parola di ciascuna coppia,  in un ordine diverso dalla presentazione iniziale,  chiedendo di rievocare la seconda. Il risultato  darà un’idea dei danni subiti dalla capacità di recuperare  a memoria le informazioni.  >> pagina 92  per immagini L’elasticità del tempo Il dipinto di (1904-1989) intitolato   Salvador Dalì La persistenza della memoria raffigura degli orologi molli, che sembrano liquefarsi, inseriti in un paesaggio  costiero desolato. Il pittore, influenzato dalle teorie di Freud, intende rappresentare  la soggettività e l’elasticità del tempo, che non può essere racchiuso  nella forma perfettamente circolare di un orologio. La memoria umana, infatti,  incide fortemente sulla percezione del tempo, dilatandolo o restringendolo a  proprio piacimento. Salvador Dalì, , 1931, olio su tela, Moma, New York. La persistenza della memoria Tipi di amnesia Può succedere che si perda la propria memoria anche a  causa di un’ , deficit di memoria episodica conseguente a lesioni cerebrali  amnesia ( ) o a traumi psicologici ( ). Chi  amnesia organica amnesia sicogena ne è colpito può vedere compromessa la capacità di ricordare episodi della  propria vita, ma tendenzialmente rimane integra la facoltà di imparare nuove  azioni. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che alcuni pazienti non erano  in grado di memorizzare più nulla di ciò che accadeva loro dal momento  in cui il deficit era insorto, ma potevano imparare a suonare uno strumento. Esistono vari tipi di amnesia: , la perdita di memoria degli eventi accaduti nel passato,  amnesia retrograda prima dell’insorgenza del disturbo. Persiste invece la capacità di  memorizzare tutto ciò che succede in seguito. Un esempio è il caso di  un paziente che si risveglia dal coma e non ricorda nulla della sua vita  precedente; , la perdita di memoria che limita enormemente la  amnesia anterograda capacità dell’individuo di memorizzare informazioni nuove, non compromettendo  però i ricordi passati. Per esempio, quando in seguito a un grave  incidente non si è più capaci di apprendere nuove informazioni ma si ricorda  bene tutto fino al momento dello schianto; , la perdita di memoria globale, riguardante entrambi gli  amnesia globale aspetti sopra citati; , la perdita di memoria che interessa uno specifico periodo  amnesia lacunare del passato, che è come se non fosse mai avvenuto. Si distingue dall’amnesia  retrograda poiché è limitata a un breve lasso di tempo e non provoca  la perdita di memoria di tutto ciò che concerne il passato. Per esempio,  può capitare che un paziente arrivi al pronto soccorso senza sapere come  vi è arrivato, pur ricordando ciò che gli è successo in passato ed essendo in  grado di costruirsi nuove memorie. È inoltre possibile classificare le amnesie in base alla .  durata del disturbo Si parla infatti di: , quando si verifica una perdita di memoria temporanea  amnesia transitoria con un successivo ritorno al normale funzionamento delle funzioni  mnestiche. Spesso ciò avviene nel caso di eventi traumatici; , quando la perdita di memoria è definitiva e non avviene  amnesia stabile più alcun recupero; , quando la perdita di memoria è graduale, come succede  amnesia progressiva per esempio nei casi di malattie degenerative e demenze. ⇒ |  T2 p. 97 Il caso HM per lo studio Quali sono le aree cerebrali deputate al funzionamento della memoria? 1. In che cosa consiste l’amnesia? Spiega di che cosa si tratta descrivendo le diverse tipologie. 2.     Per discutere INSIEME Nel film (2000), scritto e diretto da Christopher Nolan,  Memento il protagonista è affetto da amnesia anterograda, non è quindi in grado di immagazzinare nuove informazioni per più di una quindicina di minuti. Guardate il film insieme in classe e cercate di riflettere su come il protagonista affronta questa sua condizione.