4. Gli amici e il gruppo dei pari Lo psicoanalista francese nel suo volume (1980) fa riferimento a uno « » per indicare come l’adolescente tenda a per trovare il supporto di cui ha bisogno per affrontare i cambiamenti del passaggio verso l’età adulta. Essi, infatti, sono così profondi che l’adolescente da solo non riesce immediatamente a comprenderli, comunicarli e analizzarli, ma ha bisogno di concretizzarli attraverso l’azione, la sperimentazione e il confronto con la realtà esterna. È come se necessitasse di protesi esterne a cui appoggiarsi nei momenti difficili e attraverso cui imparare a muoversi da solo. 4.1 La socializzazione tra pari Philippe Jeammet | ▶ L’AUTORE , p. 219 | Psicopatologia dell’adolescenza spazio psichico allargato rivolgersi all’ambiente Durante l’adolescenza i come punti di riferimento più importanti per le confidenze, la condivisione e il confronto. Se da una parte essi hanno la funzione di sostituire i genitori, dall’altra sono anche , portatrici di differenti atteggiamenti, valori e stili di vita. Gli amici sono gli alleati che accompagnano gli adolescenti durante la crescita. Solitamente i ragazzi hanno un del loro stesso sesso con il quale si identificano e che per questo funge da di sé, o in altre parole da che riflette la propria immagine e permette di riconoscersi. Nell’ultima generazione di adolescenti si osserva anche un nuovo tipo di , in cui l’amico del cuore è del sesso opposto. Si tratta di una relazione intima ma non sessuale, un primo incontro con l’altro sesso che permette di avvicinarsi alla diversità e apprendere la qualità di una relazione paritaria di scambio. coetanei prendono il posto dei familiari persone nuove amico del cuore doppio specchio amicizia eterosessuale Ma è il nel suo insieme la nuova casa degli adolescenti: a differenza dei gruppi istituzionali o formali a cui appartengono (per esempio gruppo dei pari la classe o le squadre sportive), il gruppo dei pari è un gruppo informale , che nasce, vive e muore grazie unicamente al fatto che i suoi membri spontaneamente si riuniscono e partecipano alla vita comune. I primi raggruppamenti informali che si creano sono , cioè di sole femmine o di soli maschi; con il passare degli anni e il nascere delle prime relazioni amorose, il gruppo si allarga e diventa misto. In genere, dopo l’adolescenza il gruppo si disperde, oppure può sopravvivere, ma perdendo la funzione vitale che aveva nella fase adolescenziale. piccoli gruppi monosessuali La frequentazione assidua e durevole alla vita di gruppo ne fa un riferimento stabile, utile per affrontare l’instabilità dei cambiamenti dello sviluppo. Il che promuove l’elaborazione del pensiero e la costruzione dell’identità. Risponde a , come il bisogno di affiliazione, di protezione e sicurezza, di nutrimento affettivo. gruppo diventa un contenitore psichico collettivo esigenze individuali specifiche e innate Il senso di appartenenza al gruppo dei pari ha un nell’elaborazione del lutto per la fine dell’infanzia e nell’affrontare il dolore della solitudine e i rischi insiti nel processo di emancipazione e affermazione di sé. effetto antidepressivo ⇒ | T2 p. 112 L’importanza dell’amicizia per immagini Amicizia Il pittore austriaco (1890-1918) è uno dei pittori figurativi più famosi del ventesimo secolo. I suoi dipinti di nudi fecero scandalo nella Vienna di inizio Novecento. Le sue opere fanno parte della corrente artistica che i critici dell’arte chiamano “Espressionismo”, perché esprimono dei sentimenti interiori piuttosto che riprodurre la realtà così come appare. Egon Schiele Qui l’amicizia viene descritta con intimità, vicinanza, ma in una forma di reciproca dipendenza, che coinvolge le due figure mentre si abbandonano l’una all’altra. Egon Schiele, , 1912, collezione privata. Due amiche >> pagina 104 La socializzazione tra pari offre l’opportunità di maturare , come la , l’empatia, l’autocontrollo, il senso di responsabilità, la solidarietà, la cooperazione e l’autonomia. 4.2 il confronto con i pari e la costruzione dell’identità abilità sociali e competenze affettive e cognitive capacità riflessiva Il confronto tra la percezione di sé e il riscontro da parte degli altri aiuta a costruire la . Lo sviluppo di un senso di identità va di pari passo con la , cioè di condividere con gli altri le proprie propensioni, qualità e aspirazioni, ma anche le proprie fragilità e paure. propria identità soggettiva capacità di socializzare I giovani vogliono piacere ai coetanei che desiderano come amici e come partner e gli affidano il ruolo di giudici del proprio valore. Quando l’espressione di sé all’interno del gruppo è riconosciuta e accolta con rispetto l’ . autostima si rafforza Il confronto sociale nel gruppo dei pari è dunque un’ , perché dà senso e vitalità alla crescita, dona valore all’età, stimola la creatività e la progettualità. Il gruppo dà vita a una propria cultura e indica le coordinate per trovare strategie per sviluppare la propria personalità e reputazione. esigenza evolutiva essenziale Ancora incerti di fronte alla domanda “Chi sono io?”, i ragazzi prendono le misure di ciò che vogliono essere basandosi su . I modelli sono molteplici – dagli sui social media ai ragazzi più popolari della scuola – e vengono scelti in base all’approvazione che ricevono all’interno del gruppo e agli ideali che incarnano. identificazione e imitazione di modelli influencer Gli più in voga tra i giovani sono quelli narcisistici di visibilità, bellezza, fama e successo. Hanno un grande potere sulla mente adolescente e possono essere così convincenti da diventare degli , delle pre ideali imperativi scrizioni obbligatorie che se non vengono soddisfatte producono un senso di mortificazione, umiliazione e inadeguatezza. Inoltre, sono anche in grado di annullare la capacità di giudizio critico e le competenze predittive delle conseguenze dei comportamenti adottati. >> pagina 105 Lo psicologo (1906-1988), nel suo studio sugli , ha osservato innanzitutto che , riuniti in un gruppo con uno scopo comune, per un certo periodo di tempo, creano una . In altre parole formano una nuova unità con delle proprietà e dei confini che separano “noi” (i membri del gruppo) da “loro” (altri gruppi). Sulla base di caratteristiche individuali si stabilisce una , al cui vertice c’è il , e si delineano regole comuni. 4.3 L’influenza del gruppo sulle scelte Muzafer Sherif atteggiamenti degli individui in situazioni di gruppo individui senza relazioni stabili precedenti coesione interna al gruppo gerarchia di ruoli stabile leader In secondo luogo ha dimostrato che l’appartenenza di un individuo a un gruppo esercita un’ . Egli tenderà a conformare i suoi giudizi a quelli condivisi dal gruppo e a comportarsi come gli altri membri si aspettano che faccia, in base al suo ruolo nella gerarchia. influenza sulla sua mente Occupandosi in particolare di , Sherif afferma che appartenere a un gruppo di pari e farne un proprio punto di riferimento può essere tanto benefico quanto disastroso per lo sviluppo futuro dei singoli ragazzi (a seconda degli ideali che promuove), ma in nessun caso si può ignorare l’influenza che esercita sulle sue scelte e propensioni. gruppi adolescenziali informali Non si tratta ovviamente di un’influenza che l’adolescente subisce passivamente, ma è con persone che ai suoi occhi rivestono una particolare importanza. un effetto complesso dell’interazione per lo studio Che cosa rappresenta per un adolescente l’amico del cuore? 1. Quali sentimenti negativi è possibile sperimentare se la propria immagine di se stessi non corrisponde agli ideali narcisistici di bellezza, perfezione e popolarità? 2. Che cosa ha studiato lo psicologo Muzafer Sherif e a quali conclusioni è giunto? 3. Per discutere INSIEME Provate a descrivere i gruppi di cui fate parte e le loro caratteristiche. Quali sono gli aspetti positivi che ritenete di aver trovato? Sono presenti invece anche elementi di condizionamento negativo? Confrontatevi fra compagni.