3. Diventare madre: far crescere il desiderio La questione materna è stata affrontata in maniera analitica dallo psicoanalista che nel volume (2015) ha individuato e descritto i nell’età postmoderna. Nello sviluppo di questa analisi, Recalcati evidenzia un della donna rispetto alla : in passato, il binomio donna-madre implicava una visione negativa della donna che non aveva figli (si parlava di lussuria, di peccato o addirittura di stregoneria); oggi la donna lavora come l’uomo e diventare madre non è più un destino naturale ma è il frutto di una ; inoltre, il anche in virtù dell’avvento delle . 3.1 Il desiderio di maternità nell’età postmoderna Massimo Recalcati Le mani della madre. Desiderio, fantasmi ed eredità del materno diversi significati connessi al concetto di maternità diverso ruolo sociale maternità libera scelta desiderio di maternità è scisso da quello amoroso tecniche di procreazione medicalmente assistita ⇒ |  T1 p. 133 La nuova madre per immagini Madonna del Parto In questo celebre affresco, uno dei più enigmatici del Rinascimento,   (1416-1492) rappresenta la Madonna come una giovane madre assorta nell’attesa del figlio: in piedi, posta di tre quarti a rendere più evidente la curvatura del ventre che rivela la gravidanza in stato avanzato, essa poggia la mano sul grembo quasi accarezzando il bimbo al suo interno, mentre l’altra mano sorregge la vita nella posa naturale delle puerpere. Maria attende, pazientemente, il suo Bambino, un Bambino divino, misterioso, come misteriosa è, per ogni donna, la maternità. Piero della Francesca Piero della Francesca,  Madonna del Parto , 1450-1465, Musei Civici Madonna del Parto, Monterchi (Arezzo). Pur prendendo atto della sussistenza di una – prigione del bambino (che sarà liberato dal padre) oppure unica persona che può prendersi cura del figlio – Recalcati conferma la e, nel farlo, mette in luce gli aspetti, materiali e immateriali, più significativi di tale funzione. 3.2 I principali aspetti della funzione materna duplice concezione della madre centralità della funzione materna Partendo dalla scena del film (regia di Gianni Bongioanni, Italia, 1968), nella quale una madre afferra con le mani il proprio figlio scivolato dalla ringhiera di casa e, in attesa dei soccorsi, lo sostiene mentre penzola nel vuoto, l’autore riflette sull’invocazione delle mani dell’altro nei momenti di difficoltà e, in particolare, sulle  Le mani: protezione e sostegno La madre di Torino mani della madre che rappresentano il primo appiglio della vita . L’esordio della vita, infatti, è sempre vulnerabile, incompleto e impreparato e sono proprio le mani della madre (da intendersi genericamente come prima figura che si occupa del bambino) a impedire la caduta e l’insensatezza dell’esistenza attraverso protezione e sostegno.  >> pagina 125  Un altro aspetto della madre è il . Il bambino, infatti, attraverso il volto della madre, riconosce la propria identità, fa una prima esperienza del proprio volto. Il bambino, d’altronde, vive delle risposte della madre, soprattutto delle che ne approvano o disapprovano le azioni. Citando lo psichiatra e psicoanalista Jacques Lacan (1901-1981), Recalcati sintetizza il concetto associando, dal punto di vista del bambino, il volto della madre al : attraverso il primo, infatti, il bambino riesce a percepire l’esistenza del secondo. Guardando il figlio, inoltre, la madre inconsciamente rivede se stessa da figlia; durante la gravidanza, invece, si è confrontata con il fantasma della propria madre: in altri termini, diventando madre, la donna chiude la propria vita di figlia e comincia a fare i conti con la nuova vita da madre. Il volto: l’identità volto espressioni del suo viso volto del mondo A proposito della “ ”, Recalcati, partendo dalla concezione lacaniana di (che anticipa il linguaggio), sottolinea l’importanza dei segni e di tutte le altre modalità per realizzare uno (gesti, emozioni, suoni e così via) nel rapporto fra madre e bambino. La madre, in questo modo, costruisce la “lingua” insieme al bambino, permettendone l’accesso al simbolico. “Lalingua”: linguaggio simbolico ▶  lalingua lingua non grammaticale ma del corpo scambio espressivo : lalingua neologismo creato da Jacques Lacan (traduzione dal francese  lalangue ) per indicare la lingua che sorge con l’inizio della nostra vita ed è in grado di descrivere i sentimenti. Finora sono stati evidenziati aspetti della maternità connessi alla presenza della madre. Tuttavia, è importante per il figlio sperimentare anche l’ della madre, in  L’assenza e il desiderio assenza modo che ne benefici anche la presenza che altrimenti diventerebbe soffocante. Per la psicoanalista Melanie Klein (1882-1960), l’assenza è addirittura il fondamento della creatività del bambino : il gesto della madre che volontariamente genera l’assenza (in questo caso, dunque, non è il padre a separare il bambino dall’onnipotenza del materno) stimola, infatti, l’accesso al gioco simbolico. Questo gesto è importante tanto quanto l’amore materno, è un dono che permette al figlio di cogliere l’esistenza sua e della madre come individui separati e non solo in relazione fra loro. Il profilo della maternità più rilevante è il . Nella concezione lacaniana, la donna che è madre non deve esaurire tutta se stessa nel ruolo di madre, ma deve persistere anche in quello di donna. Mentre si prende cura del figlio, il desiderio della madre la porta a concentrarsi anche su altri aspetti della propria vita (il padre, se stessa), e questo favorisce la separazione dal figlio: come già detto, infatti, la madre non possiede la vita del figlio, ma assecondando e favorendo la sua libertà, impara a perderlo. desiderio L’idea di maternità nella donna è spesso accompagnata dall’angoscia di non riuscire a generare; allo stesso modo, durante la gravidanza la donna ha paura di generare un figlio malato: insomma, la gioia della maternità va di pari passo con la . Le angosce in questione aumentano quando la donna si trova da sola ad affrontare questi momenti. Al riguardo, Fornari, nel libro (1981), nel quale analizza i sogni delle madri in gravidanza, ritiene necessario che tali angosce siano trasferite su un soggetto terzo con un ruolo di “ammortizzatore”, di solito il padre, affinché la relazione madre-bambino sia davvero generativa. L’angoscia paura della perdita o del disastro irreversibile Il codice vivente Infine, vi è la , . La trascendenza è connessa da Recalcati alla figura della Vergine Maria, che dà alla luce il figlio di Dio pur rimanendo umana. Ogni madre sperimenta una trascendenza: come Maria, essa mette a disposizione il proprio corpo per una vita che non può conoscere prima, il che rappresenta il mistero della maternità. La donna accoglie una vita umana che non le appartiene, la conduce all’esistenza terrena e le dona la libertà, provocando una trasformazione nel mondo. La trascendenza trascendenza ovvero la consapevolezza da parte della madre che il figlio che genera va al di là di lei, la supera, la oltrepassa per immagini Madre e figlio Questa scultura astratta in travertino rappresenta una madre con il suo bambino: su una base perfettamente circolare poggia verticalmente una forma curva (la madre) che accoglie una forma curva più piccola, il figlio. Madre e figlio sono in perfetta sintonia: salda sul suo sedile, essa volge lo sguardo amorevole e protettivo sul suo bambino. Il grande scultore britannico (1898-1986) ha amato particolarmente il tema della maternità, realizzando nel corso della sua lunga attività varie opere con questo soggetto, in cui il bambino appare in genere, come lo stesso Moore spiega riferendosi alla   eseguita nel 1944 per la chiesa di St. Matthew a Northampton, «protetto e sicuro, nella nicchia del suo grembo». Henry Moore Madonna col Bambino Henry Moore, , 1983, St. Paul’s Cathedral, Londra. Madre e bambino per lo studio  Recalcati scinde la madre dalla donna. Spiega perché. 1.  Elenca e spiega i principali significati della funzione materna. 2.  Spiega i concetti di assenza e di trascendenza per come li intende Recalcati. 3.     Per discutere INSIEME Guardate la puntata di   (andata in onda su Rai3 il 7 maggio 2018) che Recalcati dedica alla madre e avviate un dibattito in classe. Lessico famigliare