6. Influenza sociale: Sherif e Milgram Lo studio dei gruppi ha aperto la strada alla ricerca delle modalità attraverso cui opinioni e comportamenti sono influenzati da altri individui. 6.1 SHERIF E LE “NORME DI GRUPPO” , psicologo statunitense considerato tra i fondatori della psicologia sociale , sottolinea come, all’interno dei gruppi, le opinioni delle persone tendano a modificarsi, convergendo verso posizioni moderate, che consentano al gruppo di . Tali schemi di riferimento comuni sono definiti “ ” e permettono al gruppo di avere una visione comune indispensabile per la sua sopravvivenza e per potersi riconoscere suoi membri. Viene quindi a determinarsi naturalmente un meccanismo di , che origina dalla spiacevole sensazione di sentirsi diverso e ai margini del gruppo di appartenenza. Muzafer Sherif | ▶ unità 4 , p. 105 | riconoscersi in un punto di vista comune norme di gruppo conformismo ⇒ | T1 p. 266 The Self and the reference groups Effetto autocinetico: gli effetti della pressione del gruppo approfondiamo In un famoso esperimento di Muzafer Sherif, i partecipanti all’esperimento dovevano fissare un puntino luminoso intermittente posto a una distanza di 5 metri da loro e stimare se e di quanto si spostasse questa fonte luminosa. In realtà il puntino era fisso, ma, a causa di un’illusione ottica chiamata “effetto autocinetico”, i soggetti avevano l’impressione che esso si spostasse di circa dieci centimetri durante l’osservazione. Dopo che i partecipanti ebbero stabilito una stima iniziale, furono suddivisi in sottogruppi e posti a osservare nuovamente lo stesso stimolo. Ciascun gruppo definì un valore dello spostamento della fonte luminosa, a cui si conformarono tutti i membri del gruppo. I partecipanti rappresentavano reciprocamente una fonte di informazione, e la stima del gruppo veniva presa come corretta. Si parla in questo caso di “accettazione privata”: gli individui nel valutare situazioni ambigue arrivano a considerare come giusta la definizione di una situazione appresa da altre persone giudicate come affidabili. Un effetto rischioso dell’influenza sociale sulla valutazione delle informazioni si verifica quando le persone si devono confrontare con un evento senza possedere sufficienti informazioni per valutarlo personalmente: in questa situazione le fonti di massa vengono usate come metro di giudizio anche personale. Si pensi, per esempio, al fenomeno delle e al potere orientativo della televisione e di Internet: approfondire individualmente un argomento scegliendo fonti affidabili e adeguate è il modo migliore per evitare il rischio di formare una propria opinione solamente sulla base di ciò che pensa il gruppo. fake news >> pagina 259 All’interno dei gruppi ciascun membro può esercitare una sua influenza sugli altri e sul gruppo stesso, seppure in modi differenti legati alle norme, ai ruoli e alle caratteristiche individuali. Una classica suddivisione interna vede i membri distinti in una e in una . La prima svolge un ruolo più potente nello spingere a cambiare un’opinione: se la maggior parte dei membri sostiene una posizione, istintivamente sembra essere più plausibile che tale visione sia corretta. Per quanto possa sembrare una considerazione ingenua, in realtà in moltissime situazioni ci troviamo ad agire in modo pressoché automatico secondo tale dinamica. La a cambiare un’opinione spesso spinge a un , poiché esercita un’influenza normativa che porta a rispondere pubblicamente in modo coerente con le aspettative degli altri membri. Lo scopo è ancora una volta quello di , evitando di farci sentire esclusi. Basti pensare a quante volte l’andare controcorrente in un gruppo a cui ci sentiamo molto legati è da noi percepito come difficile e finiamo con l’aderire alla visione più comune degli altri membri, magari anche solo in apparenza. 6.2 INFLUENZA DELLA MAGGIORANZA E DELLA MINORANZA maggioranza che detiene il potere minoranza pressione della maggioranza cambiamento in realtà solo apparente adattarsi all’ambiente Il conformismo per sua stessa natura si oppone al cambiamento ed è finalizzato, da un punto di vista sociale, al . Chi invece non lo detiene sarà animato da spinte al cambiamento sociale. Anche la , infatti, può svolgere un’importante . L’impatto è minore ma comunque significativo, soprattutto se si muove con forte coerenza tra opinioni e comportamento. Il cambiamento indotto dalla minoranza richiede generalmente tempi lunghi e passa prima attraverso ; quando avviene, però, , avendo richiesto la messa in discussione di opinioni largamente condivise dal gruppo (viene, infatti, definito “ ”). controllo, soprattutto da parte di chi detiene il potere minoranza influenza sociale processi di negoziazione tale cambiamento è molto profondo conversione Oltre a maggioranza e minoranza, anche i possono svolgere un’influenza sui membri di un gruppo. Basti pensare a chi detiene l’autorità e a quanto sia in grado di determinare norme e comportamenti. La storia è piena di esempi del potere esercitato dalla e i casi più eclatanti 6.3 OBBEDIENZA ALL’AUTORITÀ singoli individui pressione conformistica all’autorità sono quelli in cui i popoli si sono spinti fino a commettere atrocità e stermini di massa. Proprio a partire dallo studio del nazismo, per esempio, è stato possibile comprendere come l’obbedienza a un regime spietato non fosse dovuta a caratteristiche e tendenze tipiche di un popolo (quello tedesco), quanto a processi psicologici diffusi nella razza umana. >> pagina 260 Lo psicologo statunitense è stato l’autore nel 1961 di uno dei più controversi esperimenti della storia. Il ricercatore pubblicizzò uno studio sull’apprendimento, in realtà utilizzato solamente come copertura del reale scopo della ricerca. A ogni partecipante venne assegnato il ruolo di insegnante e fu chiesto di porre delle domande a uno studente (in realtà un collaboratore di Milgram) e di somministrare una scossa elettrica di intensità crescente a ogni risposta sbagliata. Dopo le prime scosse lievi lo studente iniziava a lamentarsi (in accordo con lo sperimentatore) fino a gridare e supplicare di smettere quando riceveva le scosse più forti. Il ricercatore invitava il partecipante a proseguire per non invalidare lo studio e perché era necessario ai fini della prova. Milgram misurò l’intensità massima delle scosse raggiunte dal partecipante prima di L’esperimento di Milgram Stanley Milgram | ▶ L’AUTORE | interrompere l’esperimento, ritenendo che questa fosse indice del grado di obbedienza all’autorità. Più della metà dei partecipanti (il 65%) completò tutta la sequenza di scariche. Si tratta di un esperimento molto importante perché capace di inquadrare un atteggiamento molto diffuso tra le persone, che tendono a quando un’autorità impartisce un’indicazione. Si ritrova in epoche storiche (gli assolutismi), ma anche nella quotidianità, quando ci capita di agire pur sapendo di sbagliare perché in qualche modo conviene rispettare l’autorità. deresponsabilizzarsi Documento con il quale Milgram presentava il suo studio e reclutava partecipanti e la macchina con la quale venivano somministrate le fittizie scariche elettriche. Stanley Milgram l’autore Stanley Milgram nasce a New York nel 1933. Divenuto psicologo, insegna presso le università di Yale, Harvard e la City University di New York. Nel corso della sua attività di ricerca ha elaborato e ideato numerose situazioni e tecniche sperimentali; si è interessato alla vita nelle grandi metropoli e all’influenza della televisione sulle relazioni sociali. Il suo nome è legato soprattutto agli studi sui comportamenti individuali all’interno di sistemi gerarchici e autoritari. Il film biografico (2015) è dedicato al racconto della sua vita e delle sue ricerche. Muore nel 1984. Experimenter >> pagina 261 CITTADINI RESPONSABILI La prevenzione del cyberbullismo Forme di deresponsabilizzazione si sviluppano anche in rete. Queste si manifestano in atti aggressivi rivolti contro vittime che subiscono denigrazioni e umiliazioni pubbliche senza potersi difendere: si tratta del cyberbullismo. Recentemente lo Stato italiano ha promulgano una legge (71/2017) nella quale viene data una definizione precisa di cyberbullismo: Qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo. La legge prevede anche che nelle scuole vengano messe in atto iniziative di informazione e prevenzione atte a promuovere un uso corretto e consapevole della rete. Nella legge viene chiarito che è possibile fare richiesta al questore di oscurare, rimuovere o bloccare qualsiasi contenuto che sia ritenuto offensivo. Lavoriamo INSIEME Insieme ai tuoi compagni cercate in rete ed elencate le principali forme di cyberbullismo, tra cui esempi di flaming (offesa fatta sui social pubblici, spesso volgare) e di harassment (letteralmente “molestia”, offesa fatta su social privati). In classe discutete su come poterle prevenire e contrastare. per lo studio Spiega in che modi il conformismo agisce nei gruppi. 1. Descrivi l’esperimento di Milgram. 2. Per discutere INSIEME L’esperimento di Milgram dimostra che in certe circostanze un individuo può diventare indifferente rispetto al dolore che provoca perché questo è autorizzato e richiesto dall’autorità. Una cosa simile è avvenuta in Germania durante il nazismo quando la persecuzione degli ebrei e di altre minoranze venne eseguita senza che si avesse una reale opposizione da parte dell’opinione pubblica. Cercate documenti e testi che descrivano tali situazioni e commentatele insieme con l’aiuto dell’insegnante.