testo guida T1 Corrado Govoni Il Palombaro , 1915 Tratto da Rarefazioni e Parole in libertà Corrado Govoni nasce nei pressi di Ferrara nel 1884, da un’agiata famiglia di proprietari terrieri. Abbandona presto gli studi per consacrare la sua esistenza alla poesia, ed esordisce neppure ventenne nel 1903 con due raccolte, e a far parte del movimento futurista, componendo le (1911) e (1915). Sperperata l’eredità familiare, dopo la Grande guerra si trasferisce a Roma: qui scrive altre raccolte poetiche e alcuni romanzi, mentre lavora come segretario del Sindacato Nazionale Autori e Scrittori. Nel 1944 uno dei tre figli, Aladino, viene ucciso dai nazisti alle Fosse Ardeatine: è un dolore dal quale Govoni non si riprenderà mai del tutto. Continua a scrivere poesie, sino agli ultimi anni. Muore al Lido dei Pini, nei pressi di Anzio, nel 1965. Le fiale Armonia in grigio et in silenzio . Più tardi, nel 1909, si trasferisce a Milano, dove entra Poesie elettriche Rarefazioni e parole in libertà Il movimento futurista promuoveva una totale contestazione delle regole della tradizione poetica: in particolare sosteneva la necessità che i vocaboli fossero liberi da legami sintattici o grammaticali, senza punteggiatura e spesso accompagnati da segni matematici. In questa poesia visiva del 1915, Govoni, tra i più originali interpreti di questa corrente artistica, accosta parole e disegni, rappresentando un fondale marino visitato da un palombaro, inquietante doppio del poeta. Corrado Govoni, , a cura di G. Tellini, Mondadori, Milano 2000 Poesie 1903-1958 LA METRICA Il poeta rinuncia ai caratteri tradizionali tipografici e si affida direttamente alla propria mano, affiancando disegni rudimentali a parole scritte volutamente con una grafia infantile e con un movimento ondulante , come se il foglio fosse scosso dalle correnti. LE FIGURE RETORICHE Le didascalie interpretano le figure in senso analogico , come si vede dalle prime due ludiche definizioni del palombaro. L’autore si astiene dall’utilizzare versi regolari e segni di interpunzione, ma rompe le barriere fra discipline artistiche. Le immagini concretizzano il testo: uno dei princìpi cardine futurista, la cosiddetta “immaginazione senza fili”, si traduce in analogie spiazzanti e ironiche, come in questo caso. IL LINGUAGGIO Gli altri cinque epiteti introducono la dimensione della paura : il palombaro è fonte di terrore, è pneumatico perché lo scafandro contiene aria, è ermetico perché è chiuso nella sua armatura ed è un boia in quanto dotato di accetta. Difficile cogliere il valore connotativo di queste immagini criptiche; forse dietro la sagoma del palombaro, divertente e al tempo stesso spaventosa, si cela la figura del poeta, capace come lui di scendere a esplorare gli abissi: non del mare però, ma dell’inconscio. chi scende sott’acqua munito di scafandro, scarponi zavorrati e tubo di aerazione in collegamento con la superficie. Oggi è quasi scomparso, sostituito dai sub, che operano con tuta, pinne e bombole di ossigeno. 1. Palombaro: figura che incute timore. 2. spauracchio: anemone di mare. 3. attinia: attorcigliati come serpi. 4. serpini: invertebrato marino. 5. oloturia: straccivendolo. 6. cenciaiuolo: poiché contengono una materia bavosa. 7. sputi: con il testo A tu per tu La medusa sembra un ombrello, l’attinia un innaffiatoio, e poi, e poi… Anche senza possedere la straordinaria inventiva di Govoni, chi non ha mai creduto di riconoscere un oggetto, la silhouette di un animale o il volto di un amico in una nuvola, in un’ombra, nella corteccia di un albero o persino in una macchia sulla tovaglia? Questo meccanismo, detto pareidolia (in greco significa “vicino”, mentre è l’“immagine”), nasce dalla tendenza istintiva dell’essere umano a ricondurre l’informe a fisionomie note, e si sviluppa quando lasciamo la mente libera di fantasticare. Pensare infatti non significa soltanto ragionare, ma anche immaginare, a partire da figure, come fa Govoni, lasciando la briglia sciolta al suo estro associativo. Oggi esistono programmi, come Deep Dream, che sollecitano artificialmente questa nostra facoltà, applicandola alle fotografie, con effetti ora divertenti ora angoscianti. Anche le macchine hanno imparato a (farci) sognare. para eidolon >> pagina 324 Laboratorio sul testo COMPRENDERE Quali tra i seguenti elementi sono presenti nella poesia? 1. Cavalluccio marino. a Squalo. b Murena. c Coralli. d Stelle marine. e Scogli. f Polpo. g Medusa. h Associa a ciascun elemento della poesia i termini e le espressioni a esso riferiti. 2. a) giostra fosforescente b) sacco verminoso di cenciaiuolo c) vermi verdi d) innaffiatoio e) acrobata profondo f) cofani di sputi e di perle 1) palombaro 2) medusa 3) attinia 4) ostriche 5) oloturia 6) alghe ANALIZZARE E INTERPRETARE Per quale motivo, a tuo parere, la medusa è associata a un ? 3. ombrello di mendicante Come mai, secondo te, l’attinia è associata a un ? 4. innaffiatoio Per quale motivo, secondo te, i coralli sono chiamati ? 5. primavera metallizzata Quali associazioni ti sembrano più paradossali, ovvero più lontane dalla realtà e/o dall’immaginazione comune? Perché? 6. Che cosa pensi della connotazione inquietante e orrorifica data alla fauna sottomarina? Come puoi metterla in relazione con il palombaro-poeta esploratore degli abissi dell’anima? Esponi le tue considerazioni. 7. COMPETENZE LINGUISTICHE Ricerca nella poesia tutti gli aggettivi usati da Govoni e inseriscili nella seguente tabella, indicando se sono aggettivi qualificativi o participi con valore aggettivale. 8. Lessico. Aggettivi Participi PRODURRE Imitando lo stile di Govoni, realizza anche tu una “poesia in libertà”, che associ parole e immagini, su uno di questi personaggi: 9. Scrivere per esprimere a) la modella; b) lo scienziato; c) il calciatore. In che cosa la poesia-immagine di Govoni è simile o diversa da quella di Apollinaire ( 10. Scrivere per confrontare ▶ T2, p. 325) ? Spiegalo in massimo 20 righe. SPUNTI PER IN CLASSE discutere Qual è il tuo rapporto con il mare? Ti dà pace e tranquillità o lo trovi pauroso e inquietante come Govoni?