Se ti è piaciuto Il teatro di narrazione n cantastorie, un giullare vero e proprio: Dario Fo non è l’unico interprete di un “teatro di narrazione” dove il racconto prevale sul dialogo e dove gli attori, più che incarnare dei personaggi, sono persone narranti, con la voce, la parola, ma anche con il linguaggio del corpo. U Solo sul palcoscenico, con una (o addirittura assente), l’artista parla direttamente agli spettatori: racconta, racconta, racconta, proprio come accadeva agli di un tempo, che giravano piazze e feste rievocando le vicende leggendarie degli antichi eroi come Orlando, Rinaldo e Carlo Magno o i miracoli dei santi o ancora le avventure dei banditi. scenografia ridotta all’osso intrattenitori ambulanti Cinema, radio e televisione hanno decretato la scomparsa della figura del vecchio cantastorie, che però conta ancora oggi su un vivace manipolo di eredi. Si tratta di , nelle quali lo spettacolo si apre a tematiche di attualità politica e sociale offrendo al pubblico testi di denuncia civile o resoconti appassionati di fatti recenti. Nel , per esempio, (n. 1956) ha riproposto all’attenzione dell’opinione pubblica una tragedia che poteva essere evitata: nel 1963 quasi duemila persone morirono per il crollo di una diga, tra il Veneto e il Friuli, a seguito di una frana. Un disastro annunciato, dovuto alla negligenza dei progettisti e alla superficialità delle istituzioni. autori-attori capaci di vere e proprie performance Racconto del Vajont Marco Paolini Ai drammatici eventi della Seconda guerra mondiale sono invece dedicate le rappresentazioni di (n. 1977): è un monologo tratto da un poema in ottave di Elia Marcelli (1915-1998) che descrive in prima persona e in dialetto romanesco la fame, il freddo e la paura dei soldati italiani durante la campagna russa; è un musical sull’eccidio delle foibe e sull’esodo di migliaia di italiani, costretti dopo la guerra ad abbandonare la loro terra, in Istria e in Dalmazia. Simone Cristicchi Li Romani in Russia Magazzino 18 Un cantastorie si esibisce accompagnato dalla fisarmonica. L’attore Marco Paolini. Simone Cristicchi in una scena de , 2012. Li Romani in Russia