IL ROMANICO La storia   L’inizio di un nuovo millennio e di una nuova epoca Intorno all’ si assiste a una profonda rinascita che interessa sia l’economia sia l’arte. ll miglioramento delle tecniche agricole e dell’allevamento contribuisce infatti a un nuovo , dopo i secoli di crisi e di guerre seguiti al crollo dell’Impero romano. Rifioriscono anche le , che in genere sorgono dove già esisteva un centro romano. anno Mille sviluppo economico e sociale città A partire dall’VIII secolo conoscono un’ampia diffusione i , grandi complessi religiosi dove i monaci vivono insieme sotto la guida dell’abate, che diventano importanti centri di cultura. Nei monasteri e nelle cattedrali cittadine nascono inoltre le prime , in cui religiosi e laici possono studiare sia i testi religiosi, sia quelli dell’antichità classica. In Europa e soprattutto in Italia vengono istituite le , la prima nasce a Bologna nel 1088. monasteri scuole ecclesiastiche università Si moltiplicano i verso mete religiose, che contribuiscono alla rinascita della civiltà europea perché favoriscono i commerci e gli scambi culturali. pellegrinaggi L’arte   Un’arte per le chiese Il termine “Romanico” viene inventato in Francia nella seconda metà del XIX secolo per definire l’arte dell’Occidente medievale e sta ad indicare la somiglianza con l’arte romana dell’antichità classica. Questo stile si sviluppa , ma in alcune regioni d’Europa si protrae anche nel secolo successivo. tra la metà dell’XI e tutto il XII secolo In questo periodo l’edificio più importante della città è il , che sorge sulla piazza principale ed è costruito e rivestito con materiali diversi a seconda delle regioni. In Lombardia si usano soprattutto i , in Emilia la , in Italia centrale il , spesso con un’elegante alternanza di bianco e verde (o nero). duomo mattoni pietra marmo Le chiese romaniche sono ricche di bassorilievi scolpiti, mentre le sculture a tutto tondo sono quasi del tutto assenti. Vi si trovano bassorilievi che raccontano storie sacre, ma anche decorazioni vegetali e animali, usate per abbellire elementi architettonici minori, come cornici o capitelli: un repertorio ricchissimo e fantasioso di grande espressività e dalla comprensione immediata. Maestro Mateo, (1168-1188). Portico della Gloria, Cattedrale di Santiago de Compostela. San Giacomo Crocifissi dipinti Una delle rappresentazioni più frequenti nella pittura romanica, di cui restano poche testimonianze, è il : al centro c’è la figura di Cristo, ai lati si trovano spesso storie della sua vita e momenti della Passione. Crocifisso figurato Ai due estremi del braccio corto in genere sono rappresentati personaggi addolorati per la morte di Cristo: Maria, san Giovanni evangelista e le pie donne. L’immagine di Cristo è priva di realismo: è raffigurato vivo, con gli occhi spalancati e il corpo ben aderente alla croce, non accasciato sotto il peso della morte. Si tratta della tipologia del , in cui il Salvatore è rappresentato come trionfatore sulla morte e sul dolore fisico, che già annuncia la resurrezione. Cristo trionfante Maestro fiorentino,  (1175 ca.), tempera su tavola, 302x231 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi. Crocifisso con storie della Passione e della Resurrezione  osservo e confronto   Osserva le due immagini qui riprodotte e confrontale con le sculture e i mosaici dell’arte tardoantica. Noti delle differenze di stile? Si osserva a tuo parere una maggiore attenzione in queste due opere a dettagli di tipo realistico nelle pose e nelle vesti?