Il monastero romanico Il monastero è un vasto complesso in cui sono presenti tutti gli ambienti e gli spazi necessari alla vita dei monaci, che si dedicano non solo alla preghiera ma anche ad attività manuali. Inoltre, spesso, il complesso comprende strutture destinate a ospitare anche i laici che non fanno parte del monastero: scuole, ospedali, ospizi per i poveri e i pellegrini. Il monastero diventa quindi una sorta di , che spesso controlla anche la regione circostante. Nelle campagne i monaci si dedicano ad attività agricole e contribuiscono alla crescita economica del territorio e allo sviluppo di nuove tecniche: ai benedettini, per esempio, si deve la diffusione di un nuovo tipo di aratro, che lavora in profondità il terreno. piccola città Disegno ricostruttivo dell’Abbazia di Cluny intorno all’anno Mille. Tavola interattiva – Il monastero Le sono le stanze dei monaci. 1 celle Il è la sala comune in cui si consumano i pasti; mentre i monaci mangiano, uno di loro è incaricato di leggere brani dalle Sacre Scritture. 2 refettorio Nella si conservano i libri: qui i monaci leggono e studiano i testi sacri; nello , collegato alla biblioteca, si producono e si decorano i manoscritti. 3 biblioteca scriptorium Il è un luogo per la meditazione, un cortile porticato con un giardino e un pozzo (o cisterna) per l’acqua al centro; la sua forma si ispira a quella del cortile dell’antica casa romana, dove le stanze della casa erano collegate tra loro tramite il peristilio. 4 chiostro La ospita laici e forestieri, estranei alla comunità religiosa. 5 foresteria La è il cuore religioso del complesso, il luogo in cui si celebrano le messe. 6 chiesa La è l’ambiente che ospita le assemblee e le riunioni della comunità; qui si elegge l’abate, che è il capo della comunità religiosa. 7 sala capitolare L’ svolge la funzione di un piccolo ospedale. 8 infermeria >> pagina 189 Il modello delle abbazie benedettine Fondata nel 910 nei pressi di Mâcon, in Borgogna (Francia), l’ è protagonista della rinascita culturale e religiosa dell’Europa cristiana. Promuove infatti un’importante riforma della Regola benedettina, rendendo più rigorosa nella vita monastica l’alternanza di lavoro manuale e preghiera. Cluny diventa così un modello spirituale e religioso, ma anche tecnico e architettonico: molti monasteri infatti vengono costruiti copiando la pianta di Cluny e la sua disposizione delle strutture. abbazia benedettina di Cluny Oggi Cluny è in rovina, ma gli archeologi ne hanno ricostruito l’aspetto nel momento del suo massimo splendore. Resti dell’antica chiesa abbaziale di Cluny con transetto e campanile (1089-1135). ARTEPIÙ Copiare e decorare libri Nelle biblioteche dei monasteri, accanto all’amanuense, cioè il monaco incaricato di trascrivere a mano i testi, lavorava il miniatore, colui che decorava le iniziali dei paragrafi: il termine “miniatore” deriva dal colore “minio”, un tipo di rosso scuro, molto utilizzato a tale scopo. Con il tempo questo tipo di decorazione, detta miniatura, inizia a occupare uno spazio sempre più ampio all’interno della pagina, fino a riempirla per intero. Grazie alla diffusione sempre maggiore dei libri, la miniatura uscì dai confini dei monasteri e divenne una delle arti più importanti del Medioevo. Scuola anglonormanna, di Flavio Giuseppe (1130 ca.). Canterbury, Cambridge University Library, Christ Church, ms. Dd I.4 Iniziale decorata delle “Antichità giudaiche” punti fermi I MONASTERI ROMANICI Sono piccole città abitate da con strutture aperte anche ai . I monaci si dedicano anche a varie attività manuali, alternando e . Prendono come modello e religioso l’ di Cluny.