Giotto Colle di Vespignano (Firenze) 1267 ca. - Firenze 1337 Abbiamo pochissime notizie sulla giovinezza di Giotto di Bondone. Secondo la leggenda, Cimabue si accorse della sua abilità vedendolo disegnare su un sasso una delle pecore che portava al pascolo: la notizia è probabilmente falsa, ma ci suggerisce che Giotto non proveniva da una famiglia di artisti. Nel corso della sua vita attraversò l’Italia: fu a Roma, Milano, Napoli, Bologna, facendo così conoscere le novità della sua arte in tutta la Penisola. A Firenze restano alcuni suoi straordinari dipinti su , come il di Santa Maria Novella ( p. 180), che avranno profonda influenza sulla pittura dei secoli successivi. tavola Crocifisso ► Ad , nel grande cantiere della , Giotto, probabilmente con l’aiuto di una bottega, raffigura in 28 riquadri le . Il santo è rappresentato per la prima volta come un uomo, fra la gente, in paesaggi e spazi architettonici riconoscibili e concreti concreti. Assisi basilica francescana Scene della vita di san Francesco Tra il 1303 e il 1306 Giotto è a Padova, per eseguire gli affreschi della , fatta costruire dal ricchissimo banchiere Enrico Scrovegni e decorata con . La decorazione ricopre tutta la superficie: dal soffitto, dipinto come un cielo stellato, alle pareti, che ospitano le storie vere e proprie, fino allo zoccolo dipinto come se si trattasse di finto marmo. Cappella degli Scrovegni Storie della Vergine e della Vita e Passione di Cristo ► p. 234 all’opera! Biografia di Giotto Il primo presepe Nelle l’architettura dipinta ha un ruolo fondamentale: in questa scena, in cui si racconta l’allestimento del primo presepe, viene raffigurato uno spazio tridimensionale. Lo spettatore si trova con i personaggi nel , al di là del tramezzo che divideva l’altare dal resto della navata. Gli arredi sono resi con grande accuratezza: si tratta di “veri” oggetti , che occupano uno spazio fisico e sono fatti di “veri” materiali. Storie di san Francesco presbiterio tridimensionali (1290-1292 ca.) affresco. Assisi, Basilica di San Francesco, chiesa superiore. Il presepe di Greccio Dal presbiterio si vede il retro di una grande croce dipinta, appesa al tramezzo, con la struttura delle assi di legno inchiodate tra loro: il lato anteriore, con la raffigurazione di Cristo in croce, è rivolto verso la navata, dove sono raccolti i fedeli. >> pagina 221 Il tradimento di Giuda In questa scena drammatica Giuda bacia Cristo, segnalando così ai soldati qual è l’uomo da arrestare. Le diverse rendono le differenti emozioni: la serenità con cui Cristo accetta il suo destino, la cattiveria di Giuda, con il viso gonfio, l’animo sconvolto di Pietro che vorrebbe difendere Cristo con un coltello. Sotto le forme colorate degli abiti si intuiscono le masse dei corpi. espressioni dei volti Asset ID: 274 ( ) sta-vidrac-il-bacio-di-giuda-giot150.mp4 (1303-1305), affresco. Padova, Cappella degli Scrovegni. Il bacio di Giuda punti fermi giotto: dipinge spazi realizza personaggi con volti esegue nella Basilica di Assisi gli affreschi che raffigurano 28 episodi della vita di e decora a Padova la Cappella degli