arte viva Paesaggi dipinti e paesaggi reali   comprendo e apprezzo   Nel Quattrocento, l’interesse degli artisti per la natura li porta a raffigurare spesso i paesaggi e i luoghi in cui abitano. Per Giovanni Bellini sono le dolci , per Piero della Francesca i , per Masaccio e Masolino le . Questo permette di creare un contesto riconoscibile in cui inserire i personaggi, e rende quindi più efficace l’effetto di realtà a cui i pittori tendono. campagne del Veneto colli dell’Italia Centrale vie cittadine Nella di Bellini, per esempio, compare anche un pastore con la sua mucca (in fondo, a sinistra). E nel e di Piero della Francesca, il paesaggio che sfuma in lontananza dietro ai volti in primo piano dei duchi di Urbino è la campagna delle Marche che i duchi stessi vedevano dal loro palazzo. Trasfigurazione di Cristo Doppio ritratto di Federico da Montefeltro Battista Sforza Quelle campagne, quelle colline ci appaiono a volte ancora oggi esattamente come apparivano sei secoli fa. Altre volte, purtroppo, l’azione dell’uomo o l’incuria hanno fatto sì che i luoghi perdessero per sempre il loro aspetto originario. Il paesaggio è qualcosa che l’uomo e la natura hanno costruito insieme, con il lavoro del primo e il ripetersi delle stagioni. Anche il paesaggio quindi fa parte del patrimonio di bellezza e cultura di un popolo, e conservarlo nella sua integrità è importante quanto conservare i monumenti e le opere d’arte prodotte dagli artisti nel corso dei secoli. Giovanni Bellini,  (1478-1479 ca.), olio su tavola, 116x154 cm. Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte. Trasfigurazione di Cristo  Piero della Francesca, (1465-1472), olio su tavola, 47x33 cm (ciascuna). Firenze, Galleria degli Uffizi. Doppio ritratto di Federico da Montefeltro e Battista Sforza   Lettura d’opera – (Piero della Francesca) Dittico dei duchi di Urbino