verso le competenze Il Cinquecento conosco Test interattivi ★ Rispondi alle domande. Chi sono i tre grandi maestri del Cinquecento? 1 2 Perché le sculture di Michelangelo sono considerate capolavori insuperabili? 3 Leonardo da Vinci, oltre che artista, era scienziato, ingegnere, inventore. Come ha influito il suo amore per la scienza nelle sue opere pittoriche? 4 Quale altro pittore, oltre a Leonardo, introduce con grande maestria dei paesaggi come sfondo alle sue opere? 5 Quali pittori eccellono nell’uso del colore, al posto del disegno, per definire le figure o per dare profondità allo spazio giocando su ombra e luce? 6 Sai citare una famosa scultura in bronzo di Benvenuto Cellini e una di Giambologna? Attribuisci a ogni artista la definizione corretta. ★ ARCIMBOLDO PONTORMO PAOLO VERONESE HIERONYMUS BOSCH Dipinge affreschi con prospettive grandiose ed effetti illusionistici. a Realizza opere originali, in cui simboli e composizioni stravaganti invitano a riflettere sulla vita. b Nelle sue opere l’atmosfera è priva di drammaticità. c Dipinge “teste bizzarre” assemblando oggetti di varia natura. d osservo e leggo ★ Osserva le immagini e rispondi alle domande. 1 Da quali grandi artisti del Cinquecento sono stati dipinti questi ritratti? 2 Una di queste opere si trova al Museo del Louvre di Parigi. Quale? >> pagina 321 confronto L’opera del pittore fiammingo Hans Memling si compone di tre pannelli, che corrispondono ai tre temi principali del Giudizio universale: in quello centrale Gesù in trono dà avvio al Giudizio; in quello di sinistra gli eletti vengono accompagnati in Paradiso; in quello di destra i peccatori sono gettati nelle profondità dell’Inferno. Nel pannello centrale la figura di Cristo domina la scena, dando grande solennità alla composizione. Non ci sono riferimenti naturalistici, se non per le nuvole ai piedi di Gesù, ma la disposizione ordinata dei santi che lo circondano suggerisce uno spazio percepibile con i sensi, anche se lontano e remoto. Comunque, sia il Paradiso sia gli abissi dell’Inferno sono evocati con forte realismo. Hans Memling, (1467-1473), olio su tavola, 221x161 cm il pannello centrale, 223,5x72,5 cm ciascuno scomparto laterale. Danzica, Muzeum Narodowe w Gdansku. Trittico del Giudizio universale Dopo aver dipinto la volta della Cappella Sistina, Michelangelo affresca sulla grande parete di fondo il . La scena ha come elemento centrale Cristo giudice, intorno al quale si genera un movimento vorticoso: le figure di sinistra sono mosse dal desiderio di raggiungere il Paradiso, mentre quelle di destra cercano di evitare la discesa verso l’Inferno. La sfida di Michelangelo è rendere presente e concreto un evento, il giorno del Giudizio, che l’uomo può solo immaginare. Lo spazio allora non può essere quello reale: l’artista realizza uno sfondo vuoto, senza riferimenti architettonici, senza contatti con il mondo vero. Sono le possenti figure che danno forma allo spazio, occupandolo con la forza delle proprie masse corporee, dipinte come se fossero gigantesche sculture. Giudizio universale Michelangelo, (1536-1541), affresco. Città del Vaticano, Cappella Sistina. Giudizio universale ★ Rispondi alle domande. Fai riferimento a quanto hai osservato nelle opere e letto nei testi. Le opere di Michelangelo e di Memling hanno gli stessi protagonisti, per esempio Cristo. Sai individuarne altri? Confrontali per evidenziare similitudini e differenze. 1 Quali differenze trovi nei colori usati dai due artisti? 2 Quale delle due opere, secondo te, risulta più realistica? Perché? 3