un capolavoro per iniziare La Venere di Willendorf DATA   25 000 anni fa ca. pietra calcarea MATERIALE  h 11 cm MISURA   Vienna, LUOGO Naturhistorisches Museum   La di Willendorf Venere osservo   La struttura geometrica frontale di questa Venere presenta delle caratteristiche che si ritrovano in altre “Veneri” preistoriche provenienti da diversi luoghi, come se anticipassero idealmente il culto greco e romano della dea della bellezza, chiamata appunto Venere. La ripetizione delle forme è legata al loro carattere simbolico di idoli di fertilità e abbondanza. osservo e leggo   Fin dalle prime raffigurazioni, l’essere umano riproduce ciò che vede: il mondo in cui vive e ciò che lo circonda. I soggetti, uomini, donne, piante o animali, sono riprodotti con cura e legati all’esperienza quotidiana. La sua attività creativa aumenta a mano a mano che il pensiero e il linguaggio si fanno più complessi e la vita in gruppo più organizzata. TRA MAGIA E REALTà Non è certo il significato delle numerose pitture, dei graffiti o delle sculture rinvenuti nelle grotte in cui i nostri antenati vivevano. Avevano a che fare probabilmente con riti di iniziazione, il culto di forze sovrannaturali o altre pratiche magiche. Le prime sculture preistoriche sono statuette alte più o meno 20 cm realizzate in osso, avorio o pietra. Spesso rappresentano figure femminili: donne nude con seni, ventre e cosce sproporzionati rispetto alle gambe e alle braccia e con volti senza lineamenti. Sone dette “Veneri”, come anticipassero il culto greco e romano della dea della bellezza, Venere, appunto. Le forme della donna, scolpite a tutto tondo, appaiono esagerate. L’accentuazione del seno e del ventre mette in risalto le parti del corpo collegate con la procreazione e il nutrimento: per questa ragione la scultura è interpretata come un simbolo di fertilità.