Jackson Pollock Cody (Stati Uniti) 1912 - Long Island (Stati Uniti) 1956 Pollock proviene da una famiglia disagiata. Dopo un’infanzia tormentata, si dedica fin da ragazzo agli studi artistici, ma inizialmente con scarsi risultati. Nel 1929 beneficia degli aiuti economici che il presidente americano Roosevelt concede agli artisti negli anni della Grande Depressione, la più grave crisi economica che gli Stati Uniti hanno conosciuto dopo la Prima guerra mondiale. Nel 1939 scopre l’arte di Picasso, che espone le sue opere in una grande mostra a New York, trovando così nuovi stimoli per la propria ricerca. Una svolta decisiva nella sua carriera è, intorno al 1942, l’incontro con Peggy Guggenheim, ricchissima protettrice di artisti e intellettuali, oltre che grande appassionata di arte. Inizia da quel momento una nuova stagione nella vita e nella produzione artistica di Pollock, che lo porterà in poco più di dieci anni ai vertici dell’arte americana ed europea. Biografia di Jackson Pollock verso l’espressionismo astratto Così Pollock descrive il dipinto: “una fuga precipitosa... [di] ogni animale nel West americano, mucche e cavalli, antilopi e bufali. Ogni cosa è in movimento, attraverso una superficie tumultuosa”. Si riconosce qui l’influenza dell’arte dei Nativi americani e dei murales messicani (dai quali Pollock apprende l’uso del colore puro), tendenze artistiche caratterizzate da forme di espressione semplici e spontanee, dove sono protagonisti assoluti. L’opera rappresenta un passo importante verso l’Espressionismo astratto: alcune forme di animali sono ancora riconoscibili, ma il segno e il colore già avvolgono e trasformano la realtà. il segno e il colore ► p. 547 all’opera! (1943), olio su tela, 247x605 cm. Iowa City, University of Iowa Museum of Art (dono di Peggy Guggenheim). Mural >> pagina 509 Gocce di colore L’opera appartiene a un’ulteriore fase artistica, in cui Pollock elabora una tecnica pittorica che rimarrà caratteristica della sua arte fino alla morte: il ( sgocciolamento ). dripping “ ” L’artista lascia gocciolare il colore su una grandissima tela stesa per terra, con bastoncini di legno, vecchi pennelli induriti e siringhe così da ottenere una serie di gocce diverse, modificate nella dimensione e nella qualità della materia dall’intensità del gesto e dalla forza di gravità. Muovendosi avanti e indietro sulla tela, Pollock – in ascolto della parte più profonda della propria anima – realizza un groviglio di segni astratti che comunicano energia e dinamismo, oltre a richiamare alla mente una raffinatissima danza. (1948), olio, smalto e vernice su tela, 84,8x555 cm. Liverpool, Tate Liverpool. Summertime 9A Nel groviglio delle emozioni È una delle opere più famose di Pollock, in cui l’artista combina segni complessi e colori contrastanti che creano l’effetto di una vera e propria . Osservando il reticolo di linee e colori, in cui ognuno di noi può ritrovare molteplici immagini e sensazioni, si apprezza il movimento che l’artista ha compiuto camminando sulla tela, anche questa dipinta sul pavimento. Fra l’opera e lo spettatore si crea un’immediata sintonia: è come se il dipinto catturasse chi guarda, portandolo a stretto contatto con le emozioni dell’artista. esplosione di energia Asset ID: 300 ( ) sta-vidrac-convergence-jackson-po410.mp4 (1952), olio su tela, 237,5x393,7 cm. Buffalo, Albright-Knox Art Gallery. Convergence punti fermi JACKSON POLLOCK: trasforma la realtà attraverso il e il . usa la tecnica pittorica del , che gli permette di esprimersi in sintonia con la propria .