un capolavoro per iniziare Pittura tombale TITOLO   Nefertari e la dea Hathor  1250 a.C. ca. DATA  pittura murale TECNICA   (antica Tebe), Valle delle Regine, Tomba di Nefertari, stanza di Nefertari LUOGO Luxor osservo e leggo   Per tremila anni l’arte dell’antico Egitto rimane uguale a se stessa, seguendo regole fisse per rappresentare re e dei. Gli Egizi elaborano regole precise per dipingere la figura umana, un vero e proprio codice di raffigurazione che detta le proporzioni delle varie parti del corpo ( p. 70). ► REGALITÀ E DIVINITÀ Le immagini dipinte o scolpite dei faraoni e delle regine vogliono evidenziare la natura ultraterrena dei sovrani, per esempio mostrandoli insieme alle divinità. Nelle pitture, le personalità più importanti e gli dei sono rappresentati con dimensioni maggiori rispetto agli altri individui. Le figure sono in posizioni rigide, sempre di profilo ma con le spalle e gli occhi visti frontalmente, a gambe unite se sono ferme, o divaricate se si vogliono rappresentare in movimento. In questo dipinto, parte della decorazione della tomba della regina Nefertari che rappresenta il suo viaggio nell’aldilà, la regina (a sinistra) viene condotta per mano dalla dea dell’amore, Hathor. Regina e dea sono di profilo, ed avendo lo stesso rango hanno anche la stessa altezza. Particolare attenzione viene posta alla raffigurazione di abiti e gioielli e dei simboli del potere.