I POPOLI DELLA TERRA verso il compito di realtà L’ONU in classe Il Consiglio di sicurezza è il più importante organo dell’ONU, e ciò che stabilisce può avere notevoli conseguenze sulla vita di milioni di persone. Ma l’attività del Consiglio è molto criticata: secondo alcuni, il meccanismo con cui prende le decisioni sarebbe troppo complicato e renderebbe difficile per i Paesi membri trovarsi d’accordo su temi importanti. Favorirebbe inoltre gli interessi dei singoli Stati che ne fanno parte, in particolare i 5 membri permanenti. Organizziamo un “Consiglio di sicurezza” in classe, e verifichiamo quanto è difficile per i potenti della Terra prendere decisioni. Usare correttamente elaborazioni digitali, grafici, dati • Scoprire le relazioni tra l’uomo e i territori Matematica, scienza, tecnologia, ingegneria • Personale, sociale e capacità di imparare a imparare • Digitale • Cittadinanza • Consapevolezza ed espressione culturale • Imprenditoriale Competenze disciplinari Competenze chiave Creiamo un Consiglio di sicurezza fase 1 Con l’aiuto dell’insegnante e di Internet, facciamo un elenco dei 15 Paesi che fanno parte del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Oltre ai 5 membri permanenti (Cina, Francia, Regno Unito, Russia, Stati Uniti), entrano infatti nel Consiglio 10 Paesi eletti ogni due anni. Elenchiamo tutti i 15 membri alla lavagna o alla LIM, e poi assegniamo ciascuno di essi a un alunno, che assumerà il ruolo di rappresentante di quel Paese al Consiglio di sicurezza. Possiamo organizzarci in modo da assegnare ogni Stato a un singolo alunno, a una coppia di alunni oppure a un piccolo gruppo, così da poter essere coinvolti tutti nel ruolo di rappresentanti. Emaniamo risoluzioni su vari temi fase 2 Una volta creato il nostro Consiglio di sicurezza di classe, proviamo a prendere risoluzioni su vari temi usando il meccanismo di voto di quest’organo dell’ONU. Una risoluzione viene approvata se sono favorevoli 9 Paesi su 15, ma anche un solo voto contrario di uno dei 5 membri permanenti, che hanno il diritto di veto, comporta il respingimento della risoluzione. Un Paese si può astenere, e l’astensione di un membro permanente non equivale a un veto. Cominciamo cercando di prendere decisioni riguardanti la nostra classe. Proviamo per esempio a scegliere la destinazione del nostro viaggio di istruzione. Riusciamo a far passare una risoluzione che metta d’accordo 9 membri su 15, compresi tutti e 5 i membri permanenti? Ora mettiamoci nei panni dei rappresentanti dei più potenti Stati del mondo, e proviamo per esempio a emanare una risoluzione per combattere il riscaldamento globale. Ogni rappresentante deve fare l’interesse del “suo” Paese, quindi se fosse messa ai voti una risoluzione che obbligasse solo la Cina a ridurre le proprie emissioni inquinanti, è probabile che il rappresentante cinese porrebbe il veto.