T6 La morte di Ofelia Atto IV, scena VII; atto V, scena I Mentre Amleto finge di essere pazzo per appurare la verità sulla morte di suo padre, Ofelia impazzisce davvero. Il principe di Danimarca, che prima le aveva promesso il suo amore, l’ha abbandonata e ha ucciso suo padre, Polonio. La fanciulla vaga farneticando, cantando canzoni d’amore e intrecciando ghirlande di fiori, finché, non reggendo più il peso della disperazione, si abbandona alla propria fine. Le parole della regina illustrano le circostanze della sua tragica morte; nel frattempo, Amleto torna dall’Inghilterra – dove era stato mandato per una missione, in realtà una trappola tesagli dal re – e apprende che Ofelia è morta. o  ? Disgrazia  suicidio ATTO IV, scena settima Un dolore calpesta l’altro, tanto regina essi si succedono. Tua sorella è annegata, Laerte. Annegata? Ah! Dove? laerte In quel ruscello dove un salice sghembo regina specchia le sue brinate foglie nella corrente vitrea; 5        là ella intrecciava fantastiche ghirlande di ranuncoli, d’ortiche, di margherite, e di quelle lunghe orchidee purpuree alle quali i franchi pastori danno un nome più volgare, ma che le nostre fredde vergini chiamano dita di morte; 10     e lassù, mentre s’arrampicava per appendere i suoi diademi d’erba alle pendute fronde dell’albero, un invidioso ramo si ruppe, e quei trofei ed ella stessa caddero nel ruscello. Le sue vesti si gonfiarono intorno e la sostennero 15     per qualche tempo come una sirena, mentre ella intonava spunti di vecchie canzoni, quasi fosse inconscia della propria sventura, o come una figlia dell’acqua, familiare a quell’elemento. Ma per poco, poiché le sue vesti, 20     pesanti per l’acqua assorbita, trascinarono l’infelice dal suo melodioso canto a una fangosa morte. Ahimè, è dunque annegata! laerte Annegata, annegata! regina Tropp’acqua è su te, povera Ofelia, 25     LAERTE e mi vieto le lacrime. Eppure è nostro costume: la natura reclama i suoi diritti, anche se la vergogna vi si opponga. Quando il pianto sarà finito non avrò più nulla di femmineo in me. Addio, mio sovrano; 30     ho parole di fuoco che vorrebbero fiammeggiare, ma questa sciagura le spegne. Esce re Seguiamolo, Gertrude. Ho faticato assai a calmare la sua ira e non vorrei che quant’è accaduto lo accendesse ancora. 35     È meglio tenerlo d’occhio. Escono ricoperte di brina. vitrea: trasparente come il vetro. brinate:  5   vale a dire orchidee di un colore rosso violaceo acceso come la porpora. Si tratta delle orchidee selvatiche: «il nome scientifico, dal greco = testicolo, spiega la “volgarità” cui allude qui il testo, ma che si riferisce al tubero, non al fiore» (Marenco). orchidee purpuree: 8  órkhis  diretti, volgari. franchi: 9   pudiche. fredde: 10   corone. diademi: 12   le ghirlande di fiori. quei trofei: 13   motivi. spunti: 17   Laerte afferma di non voler aggiungere le proprie lacrime all’acqua che ha ucciso la sorella. Tropp’acqua… lacrime: 25-26   il pianto era tradizionalmente considerato espressione di debolezza, e dunque motivo di vergogna. anche se la vergogna vi si opponga: 28  per il re in quanto assassino del padre e per la madre in quanto sua complice. parole di fuoco:  31  ATTO V, scena prima Come? La bella Ofelia? amleto Dolci fiori alla dolce Ofelia: addio. regina Io speravo che tu diventassi la sposa del mio Amleto; pensavo che con questi 40     avrei adornato il tuo letto di sposa e non già che avrei dovuto spargerli sulla tua tomba. Oh, che una pena tre volte maggiore laerte cada dieci volte triplicata su quella maledetta testa che ti ha vilmente privata della ragione! 45     Non buttatele la terra sopra, finché io non l’abbia stretta un’altra volta fra le braccia. Balza nella fossa Ed ora ammassate la vostra polvere sul vivo e sulla morta  finché avrete fatto di questo piano un monte 50    più alto del Pelio o della vetta celeste dell’Olimpo. Chi è Colui amleto che si duole con tanta enfasi? Chi invoca le stelle e le fa star ferme come ascoltatrici 55     trafitte di stupore? Eccomi qui, di Danimarca. Amleto Balza anch’egli nella fossa Il diavolo si pigli l’anima tua! laerte Bel modo di pregare! amleto Ed ora levami le dita dalla gola perché, 60     sebbene io non sia bilioso né avventato, c’è in me qualcosa che la tua prudenza può ben temere. Via la mano! Separateli. re   Amleto! Amleto! 65    REGINA tutti Signori! Calmatevi, mio buon signore. orazio Su questo argomento son pronto a misurarmi con lui amleto finché le mie ciglia non smettano di battere.   Su che, figlio mio? 70    REGINA Amavo Ofelia; nemmeno l’amore amleto di quarantamila fratelli farebbe tornare il conto del mio amore. Che vuoi fare per lei? È pazzo, Laerte. re Sopportalo, per amor di Dio. 75    REGINA Sangue di Dio, lo vedremo ciò che farai! amleto Vuoi piangere? Vuoi batterti? Vuoi digiunare? Vuoi farti a pezzi? Vuoi bere dell’aceto? O mangiare un coccodrillo? Io lo farò.  Vieni qui per piagnucolare? e per farti bello 80    in faccia a me, saltando nella sua tomba? Fatti seppellire con lei, ed io farò lo stesso. E se tu chiacchieri di montagne, si gettino allora tonnellate di terra su noi finché questo suolo arrostendosi la cocuzza alla zona torrida 85     faccia sembrare l’Ossa una semplice verruca! Non berciare, perché so farlo meglio di te! È pura pazzia. Ora l’accesso agirà per un po’ di tempo; regina poi, paziente come la colomba quando la sua bionda covata si schiude alla luce, 90     rimarrà a lungo silenzioso e inerte.  su colui che ha spinto Ofelia alla follia e alla morte, vale a dire Amleto. su quella maledetta testa… privata della ragione: 44-45   monti della Grecia (il primo era la mitica sede dei Centauri, il secondo quella degli dèi). Pelio… Olimpo: 51-52  collerico. bilioso:  61  : eguaglierebbe il mio amore per Ofelia. farebbe tornare… del mio amore 72-73   Amleto immagina, iperbolicamente, che la terra gettata su di lui e su Laerte generi una montagna la cui sommità ( ) giunga nell’emisfero australe e venga qui scaldata ( ) dal sole; l’altezza del monte Ossa (in Grecia), al paragone, apparirebbe modesta (come quella di una verruca). finché questo suolo… verruca: 84-86  cocuzza arrostendosi  gridare. berciare: 87   attacco (di follia). accesso: 88   >> pagina 185  Dentro il TESTO I contenuti tematici Ofelia muore, circondata dai fiori, nella purezza dell’acqua, «il più femminile degli elementi, in cui si adagia obbediente e annega» (Fusini): è . La splendida descrizione che ne fa Gertrude, esprimendo compassione e utilizzando una particolare dolcezza nel rievocare gli ultimi istanti di vita della ragazza, è «uno dei rari casi in cui la regina mostri barlumi di vera umanità» (Manferlotti). La fanciulla è paragonata a una sirena, «con cui ha in comune la grazia, il fascino del canto e il momentaneo galleggiare sulle onde» (Morosini), sostenuta dagli abiti che poi, appesantiti dall’acqua, la trascineranno sul fondo melmoso. Il ruscello allude simbolicamente allo scorrere del tempo e all’inevitabile approdo alla morte; i fiori, da ornamento della bellezza femminile, diventano un omaggio funebre. una fine che riflette il tenore della sua vita di creatura semplice e innocente L’acqua e i fiori Alla notizia della morte di Ofelia, il fratello Laerte esprime tutto il proprio dolore. Il re finge ipocritamente di voler evitare che egli commetta qualche sproposito contro Amleto ( , vv. 33-35), ma in realtà la cosa gli farebbe decisamente comodo. Per parte sua, il principe, entrato in scena, dà in escandescenze contro Laerte, protestando che il proprio dolore per la scomparsa della fanciulla è altrettanto sincero di quello del fratello. Soltanto ora che Ofelia è morta egli sembra poter pronunciare quella dichiarazione d’amore la cui negazione aveva portato alla disperazione la giovane: (vv. 71-73). Il principe è turbato e sconvolto, e la sua pazzia non sembra più una finzione, divenendo invece autentica; d’altra parte, la morte di Ofelia anticipa tragicamente quella dello stesso protagonista. Ho faticato assai / a calmare la sua ira e non vorrei / che quant’è accaduto lo accendesse ancora Amavo Ofelia; nemmeno l’amore / di quarantamila fratelli farebbe tornare il conto / del mio amore Una fine che anticipa quella di Amleto  >> pagina 186 Verso le COMPETENZE Comprendere 1 Riassumi il brano letto in massimo 15 righe. Che cosa significa la frase pronunciata dalla regina (vv. 1-2)? 2 Un dolore calpesta l’altro, tanto / essi si succedono Da che cosa nasce lo scontro fra Amleto e Laerte? 3 Analizzare In quale stagione dell’anno possiamo collocare la morte di Ofelia? Da che cosa lo deduci? 4 5 Quali elementi presenti nella descrizione del luogo in cui Ofelia si recava a intrecciare ghirlande di fiori ne fanno presagire la morte? 6 Individua gli elementi iperbolici presenti nelle lamentazioni funebri di Laerte e di Amleto. 7 Quale ti sembra il ruolo della regina nella vicenda? Interpretare 8 Quale concezione di mascolinità e femminilità emerge dalle parole di Laerte? L’autore lascia un margine di dubbio: Ofelia annega per una disgrazia o per suicidio? Qual è la tua impressione? Motiva la risposta. 9 Confronta il dolore di Amleto con quello di Laerte. Ti sembrano sentimenti sinceri? Uno più dell’altro oppure allo stesso modo? Perché? 10 Una rappresentazione anche troppo realistica Nel 1848, in netta polemica con le prime Grandi Esposizioni londinesi, che celebrano il progresso materiale della civiltà europea, un gruppo di studenti della Royal Academy, accomunati dal disagio verso la società industriale, fonda la “Confraternita dei Preraf­faelliti”. Questi artisti guar­da­no, come fonte di ispirazione, a un Medioevo in cui natura, cultura, arte e artigianato convivevano liberamente, prima delle degenerazioni imposte dalla modernità e dall’arte di Raffaello, a loro giudizio vuota. In quest’attenzione al passato, i personaggi delle tragedie di Shakespeare diventano spesso un soggetto privilegiato: l’  di Millais (1829-1896), per esempio, rappresenta la fanciulla mentre si lascia annegare, immersa in una natura colta dall’occhio osservatore del pittore in ogni minimo dettaglio. Per rendere appieno gli effetti dell’acqua sull’abito, il pittore tenne la modella, Elizabeth Siddal, in una vasca da bagno riscaldata al minimo, tanto che la donna si ammalò gravemente. Ofelia John Everett Millais, , 1851-1852. Londra, Tate Modern. Ofelia