Il Settecento I protagonisti Fondatori e teorici dell Arcadia sono Gravina e Crescimbeni: il primo fautore di una poesia laica e civile, il secondo di una poesia più disimpegnata. Fra i poeti dell Arcadia si ricordano Metastasio, Rolli, Zappi e Frugoni. Il conflitto tra Gravina e Crescimbeni All origine delle scelte letterarie dell Arca dia c è il confronto tra i suoi due massimi teorici: Gian Vincenzo Gravina (16641718) e Giovan Mario Crescimbeni (16631728). Mentre il primo sostiene la necessità di un impegno culturale e morale volto a rinnovare la letteratura e l arte in senso laico e razionalista, il secondo si adopera per collocare l Accademia in diretto rapporto con la politica ecclesiastica. Il successo di questa seconda impostazione spingerà Gravina ad abbandonare l Arcadia per fondare, nel 1711, l Accademia dei Quirini. I poeti principali dell Arcadia Tra i più rinomati poeti dell Arcadia (che seguiranno Gravina nell Accademia dei Quirini) vi sono Pietro Metastasio (16981782), l esponente più importante del melodramma ita liano, e Paolo Rolli (16871765), sa piente interprete di una lirica melodi ca e ricca di sensazioni visive. Ricordiamo inoltre l imolese Giovan Battista Felice Zappi (1667 1719) e Carlo Innocenzo Frugoni (16921768), autore di componimenti encomiastici, di rime galanti e di can zonette erotiche molto apprezzate dai contemporanei. Affresco raffigurante il dio Pan dalla casa dell Amore fatale di Pompei (particolare), I sec. Napoli, Museo Archeologico Nazionale. Il melodramma Il melodramma, genere molto popolare nel Seicento, viene sottoposto a critica. Alcuni letterati, in particolare Metastasio, ne tentano un rinnovamento riproponendo temi eroici e tragici. La crisi di un genere Il programma di rinnovamento espressivo messo in atto dall Ar cadia non si limita alla produzione lirica, ma investe anche quella drammatica. L attenzione si concentra in particolare sul melodramma, che, divenuto popolare nel corso del Seicento, è ora sottoposto a critica per l inverosimiglianza dei testi, la commistione di elementi comici e tragici e soprattutto la prevalenza accordata alla musica e al canto a discapi to del testo poetico (il libretto). Il rilancio e la nobilitazione del genere, secondo gli Arcadi, devono prevedere una sua profonda revisione, che conferisca serietà ai contenuti amoro si, eliminando le scene buffe con cui si cercava di allettare il pubblico, e limiti il protagoni smo virtuosistico dei cantanti. La discussione sul rinnovamento Non mancano, in questo dibattito, posizioni ra dicali: letterati influenti quali Gian Vincenzo Gravina e Ludovico Antonio Muratori pro pongono addirittura di abolire il genere, ritenendolo irrimediabilmente contaminato dal cattivo gusto barocco. Altri si adoperano invece per riformarlo attraverso la ripro posizione di contenuti eroici e tragici. I tentativi più importanti intrapresi in questa direzione sono quelli del veneziano Apostolo Zeno (16681750), librettista di corte a 236