Il secondo Ottocento ne della preferenza accordata in Italia a questa formula è da attribuire in primo luogo a Benedetto Croce, l influente critico letterario e filosofo che sceglie di adoperare in senso squalificante tale etichetta per associare in un unico giudizio negativo una serie di autori da lui condannati sia su un piano estetico sia su un piano morale. Croce infatti definisce con disprezzo «tre malati di nervi i massimi autori del Decadentismo: Antonio Fogazzaro, Giovanni Pascoli e Gabriele d Annunzio, che a suo giudizio esprimono in arte una concezione della vita morbosa e degradata. Si tratta di scrittori molto diversi tra loro ma, nonostante ciò, Croce li accomuna in una condanna formulata su basi moralistiche, vedendo in loro una stessa decadenza dei valori etici e culturali dell epoca liberale e borghese (quei valori, sani e virili , che avevano avuto il loro ultimo cantore nel poeta-vate Carducci). I tre autori vengono definiti decadenti non in quanto partecipi di una medesima corrente letteraria, ma in quanto espressione di un più generale declino degli ideali risorgimentali e postunitari e di una diffusa sfiducia nella capacità del pensiero di dominare la realtà. Croce intende così proporre una sorta di restaurazione del razionalismo ottocentesco in polemica con l irrazionalismo. Ancora oggi con Decadentismo si indica una categoria letteraria incerta e non definita. Diverse ipotesi per una definizione I critici che si sono successivamente cimentati con la questione, a partire da Walter Binni, hanno offerto interpretazioni più o meno estensive del termine, il quale tuttavia continua a denotare una categoria ambigua e in perpetua ridefinizione, anche durante tutto il corso del XX secolo. Due filoni complementari: Simbolismo ed Estetismo Nell ambito del Decadentismo è possibile cogliere esperienze diverse tra loro, spesso intrecciate nella produzione letteraria di uno stesso autore. Si possono in particolare distinguere due tendenze dominanti che compongono il quadro letterario decadente europeo, il Simbolismo (che riguarda soprattutto la poesia) e l Estetismo (che riguarda specialmente la narrativa), precisando che spesso, diversamente che in Italia, nei paesi in cui tali correnti si manifestano l uso di questi termini sostituisce di fatto quello di Decadentismo. Il Simbolismo Un esperienza soprattutto francese Ufficialmente il Simbolismo nasce prima come fenomeno letterario, poi come movimento artistico, anche se le opere di taluni artisti figurativi, come quelle del pittore Gustave Moreau, avevano già anticipato tratti che sarebbero stati propri del movimento. La data di nascita ufficiale è il 1886, quando il poeta Jean Moréas (1856-1910) pubblica sul giornale parigino Le Figaro un Manifesto del Simbolismo, con il quale annuncia l esaurimento della letteratura d ispirazione romantica, naturalista e, in particolare, parnassiana , vista da molti come espressione di un arte troppo fredda e accademica, cioè lontana dalla vita reale. la parola A fine secolo in Francia nasce il Simbolismo, corrente letteraria che si contrappone alla poetica romantica, naturalista e parnassiana. 272 Parnassianesimo Per parnassianesimo si intende una tendenza, sviluppatasi a seguito della pubblicazione, a partire dal 1866, dei versi di un gruppo di poeti francesi (tra i quali Théophile Gautier, Leconte de Lisle e Sully Prudhomme) nella raccolta Parnasse contemporain (da qui il nome); tale tendenza era caratterizzata dal rifiuto di ogni atteggiamento sentimentale e da una concezione della poesia come arte pura che aveva quali presupposti l impersonalità e la perfezione tecnica.