Le tecniche narrative La narrazione inizia a vicenda conclusa, con un la cui funzione è giustificata dal narratore nelle due . La consente comunque al lettore di identificare senza difficoltà una , per quanto filtrata dalla voce narrante. A essa si sovrappone un gioco di corrispondenze incrociate: all’iniziale falsa morte di Mattia segue, infatti, la nascita del personaggio-nessuno Adriano, mentre in chiusura il finto suicidio di Adriano Meis prelude alla rinascita di Mattia Pascal (che, però, non avverrà). Da un vero suicidio, subìto passivamente da Mattia (riconosciuto nel cadavere dello sconosciuto), si passa a un falso suicidio attivamente organizzato. La struttura circolare flash back Premesse struttura circolare trama dai contorni precisi Il romanzo ha una : alla falsa morte di Mattia si ha la nascita di Adriano Meis, al suicidio di Meis si ha il ritorno di Mattia. trama circolare La narrazione assume grazie alle interferenze tra le voci narranti: l’ (il Mattia che si chiude in biblioteca per stendere le sue memorie) si sovrappone all’ (il personaggio che vive dall’interno i fatti accaduti, a sua volta scisso nelle due identità di Mattia e Adriano). A questi intrecci fra i diversi punti di vista si aggiunge la presenza – quando la narrazione lascia spazio alla riflessione teorico-filosofica – della , espressa da alcuni personaggi (in particolare dal “filosofo” Anselmo Paleari). Le interferenze tra le voci narranti profondità e prospettiva io narrante io-attore voce dell’autore Anche se tutta la narrazione è condotta , il romanzo non ha però l’aspetto di un memoriale scritto a vicenda conclusa, in cui chi racconta sa tutto dei fatti e, guardandoli dall’esterno, li giudica come un narratore onnisciente. Nel , al contrario, l’autore utilizza per lo più una , mostra cioè le cose così come le vede Mattia-attore nel loro svolgersi, e raramente – all’inizio e alla fine – con la più ampia consapevolezza del Mattia-narratore. In questo modo il lettore scopre lo sviluppo dei fatti passo dopo passo, senza conoscere da subito l’esito finale, ed è così maggiormente coinvolto nella vicenda. in prima persona Fu Mattia Pascal focalizzazione interna Gli eventi sono . Pirandello si esprime invece attraverso le voci di alcuni personaggi. narrati da Mattia e dai suoi “doppi”  La soggettività del punto di vista, amplificata dalla focalizzazione interna, conferisce alla un carattere : nessuno, infatti, può stabilire la veridicità del racconto; non ci sono testimoni né narratori esterni onniscienti, ma soltanto il filtro della memoria di Mattia Pascal. Relativismo e inattendibilità narrazione instabile e  mutevole A complicare la sostanziale inattendibilità della vicenda si aggiunge il , sorta di prefazioni metanarrative che inquadrano la materia entro una cornice straniante: avvertendo il lettore che l’ordine con cui verranno presentati i fatti è , il narratore confessa implicitamente di aver manipolato la verità a suo piacimento; il risultato non è il resoconto oggettivo di una vicenda, ma un’ che contribuisce a restituire il senso della . sistema delle Premesse totalmente arbitrario interpretazione soggettiva relatività del reale A risultare inaffidabile, infine, è lo stesso autore. Pirandello pare giocare con gli elementi tradizionali del romanzo naturalistico, ammettendo di scrivere «per distrazione», per rifugiarsi in quel che il Positivismo aveva escluso dalla letteratura. mondo di illusioni, sogni e incertezze La narrazione è caratterizzata da una prospettiva individuale e sfuggente: l’ . interpretazione degli eventi secondo Mattia