T13 Spesso il male di vivere ho incontrato In questo “osso breve” Montale rende esplicita, in forme estremamente sintetiche, la propria concezione di un mondo caratterizzato dal , cristallizzato in tre emblemi tratti dalla natura. L’unico rimedio è raggiungere la . La poesia risale probabilmente al 1924. male di vivere divina Indifferenza 2 quartine di endecasillabi, fatto salvo l’ultimo verso che è un doppio settenario. Lo schema delle rime è ABBA CDDA. Metro Le della universale immagini sofferenza  Asset ID: 152 ( )  let-audlet-spesso-il-male-di-vivere360.mp3 Audiolettura Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia, era l’incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato. Bene non seppi, fuori del prodigio 5       che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato. prendeva l’aspetto del ruscello che fatica a scorrere, forse per la presenza di un ostacolo o di una strettoia. 2 era… strozzato: l’accartocciarsi di una foglia per la calura. crollato a terra (al tempo visione certamente più consueta di quanto lo sia oggi). 3-4 l’incartocciarsi… riarsa: stramazzato: non ho conosciuto altro bene, al di fuori del miracolo consentito dalla sospensione delle emozioni. L’ è detta perché nella filosofia stoica tale condizione era tipica della divinità, che era ritenuta distaccata dal mondo e dalle sue passioni. 5-6 Bene non seppi… la divina Indifferenza: Indifferenza divina quando ogni oggetto appare ancora più immobile. 7-8 nella… meriggio: in volo in alto nel cielo. 8 alto levato: Dentro il TESTO I contenuti tematici Il pessimismo cosmico di Montale è in parte debitore dell’ostinata lucidità con cui Leo­pardi individua . La percezione del non è un’esperienza riservata al poeta in quanto individuo d’eccezionale sensibilità, ma il riconoscimento di una condizione largamente comune agli esseri umani, che qui viene espressa non tramite concetti astratti, bensì attraverso immagini concrete. Tutti e tre gli esempi proposti nella prima strofa – il ruscello che fatica a scorrere, la foglia arsa dal sole, il cavallo crollato a terra – sono correlativi oggettivi dello stato d’animo del poeta, privo di slancio vitale. nella natura la radice dell’infelicità umana male di vivere Il male È un destino che non risparmia né le cose né gli esseri viventi. Solo , definita e scritta con l’iniziale maiuscola, consente di fronteggiarlo. Montale recupera la concezione dell’esistenza che nell’antichità si definiva “stoica”, ovvero la capacità di dominare i sentimenti, per giungere a un’imperturbabile atarassia. Il che tale prospetta consiste nella possibilità di guardare al mondo, ritratto durante la / (vv. 7-8), con un certa distanza emotiva. Correlativi oggettivi di questo atteggiamento, speculari a quelli della prima strofa, sono la (v. 7), per natura immobile e insensibile, e la e il (v. 8), entrambi alti nel cielo, lontani dalle passioni che brulicano sulla Terra. l’ Indifferenza divina prodigio divina Indifferenza sonnolenza del meriggio statua nuvola falco Uno stoico distacco  >> pagina 227  Le scelte stilistiche Osserviamo più da vicino la semplice ed su cui si regge il componimento. I tre elementi chiamati a rappresentare il si dispongono secondo un evidente crescendo, che va dal regno inanimato del (ma e lo avvicinano alle creature viventi) al regno vegetale della / (una condizione di estrema precarietà sottolineata dal fortissimo ) per giungere al regno animale, al quale appartiene il , che da ultimo si impone al centro della scena e chiude la strofa. Il loro stato di agonizzanti si rifrange sul tessuto fonico, dove prevalgono i suoni aspri: , , , , . efficace simmetria male di vivere rivo strozzato gorgoglia foglia riarsa enjambement* cavallo stramazzato strozzato gorgoglia incartocciarsi riarsa stramazzato Le simmetrie Nella seconda strofa l’opposizione tra male e bene assume risvolti spaziali. Al basso risponde infatti l’alto: se i primi tre elementi costringono ad abbassare lo sguardo verso la terra, e veicolano un senso di oppressione e soffocamento, la , la e il comportano un progressivo innalzamento della prospettiva, che si su orizzonti più ampi. A ciò corrisponde, sul piano metrico, la scelta di infrangere lo schema della doppia quartina di endecasillabi con un ultimo verso di misura maggiore e privo dell’attesa rima con , che avrebbe sigillato il componimento nel segno della regolarità (ma si ha una rima interna imperfetta con ). statua nuvola falco schiude prodigio meriggio Dal basso all’alto Verso le COMPETENZE Comprendere Fai la parafrasi del componimento. 1 Analizzare Individua le inversioni sintattiche (anastrofi e/o iperbati) presenti nel testo. 2 Nella lirica prevale una sintassi di tipo paratattico o ipotattico? Motiva la tua risposta. 3 Inserisci nella tabella le immagini o i simboli che corrispondono da un lato al e dall’altro alla sua assenza. 4 male di vivere Male di vivere Assenza del male di vivere             Interpretare Quale significato assume (vv. 7-8)? 5 la statua nella sonnolenza / del meriggio Produrre 6 Scrivere per argomentare. Individua tre elementi della realtà odierna che ai tuoi occhi possano rappresentare il  , spiegando il motivo della tua scelta in un testo argomentativo di circa 30 righe. male di vivere  di Crizio, V secolo a.C. Atene, Museo dell’Acropoli. Efebo