La giovane narrativa I giovani nei libri Dalla metà degli anni Cinquanta e per tutti gli anni Sessanta si diffonde un ribellismo che sfocia nelle lotte operaie e nelle contestazioni studentesche. Il protagonismo delle giovani generazioni crea un nuovo target di consumatori. Giovani scrittori si rivolgono ai coetanei giovani lettori con un linguaggio colloquiale e anticonvenzionale. Protagonisti delle loro opere sono adolescenti in crisi o disadattati alla ricerca della propria identità. L invenzione dei giovani Nel secondo dopoguerra in particolare dalla metà degli anni Cinquanta e in maniera ancora più vistosa negli anni Sessanta accade un fatto nuovo nella società italiana, in concomitanza con quanto avviene anche nel resto del mondo occidentale: si inizia a identificare i giovani come una precisa categoria sociologica. Fattori determinanti di questo processo sono le maggiori disponibilità economiche dei ragazzi, figli del boom economico, la crisi della famiglia a struttura patriarcale, sino alla sua messa in discussione con la contestazione giovanile e studentesca del 1968 (e poi del 1977), la rivoluzione sessuale, l adozione di stili di vita anticonformisti. Nella Storia è sempre accaduto che ogni generazione fosse portatrice di novità e cambiamenti, che i figli introducessero innovazioni magari sgradite ai padri. Ma ciò avveniva all interno di un quadro di valori e comportamenti che rimaneva, nelle sue linee fondamentali, in gran parte immutato. Adesso, invece, nell arco di pochi anni tutto cambia, al punto che tra padri e figli si determina una vera e propria spaccatura generazionale, fatta di discontinuità e reciproche prese di distanza. La polemica antiautoritaria porta infatti i giovani a dar vita a esperienze in aperta contrapposizione con quelle tradizionali, per quanto riguarda abitudini e linguaggi, in questo incoraggiati dall avvento di una cultura di massa che contribuisce a sostenere e a diffondere nuovi costumi. La cultura, i modelli di comportamento, i valori delle nuove generazioni sono ora radicalmente diversi da quelli dei padri e trovano autonome espressioni anche sul piano artistico-letterario. I giovani vengono inoltre a configurarsi come un preciso target di consumatori, ai quali sono indirizzati particolari prodotti, materiali ma anche culturali (cinema, musica, riviste, libri, questi ultimi scritti spesso da loro coetanei). La nascita della giovane narrativa Se anche in passato non erano mancati scrittori capaci di produrre capolavori in età giovanile (attorno ai vent anni Foscolo pubblica le Ultime lettere di Jacopo Ortis, Leopardi scrive alcune delle sue più belle poesie ), tali opere, comprese quelle più innovative e provocatorie, si inserivano comunque in un sistema letterario consolidato, non aspirando affatto a imporsi in quanto voci di un universo giovanile, ma al contrario puntando a essere accettate e inglobate nel sistema in auge (fatta eccezione, ovviamente, per i movimenti d avanguardia che polemizzavano programmaticamente con l arte precedente). Ora invece i giovani tendono a proporre un punto di vista alternativo sulla loro generazione, uno sguardo che sappia porsi in rapporto con gli atteggiamenti, i problemi, le visioni morali, i gusti estetici, i linguaggi dei loro coetanei. E poiché questi scrittori si rivolgono proprio ai coetanei, un elemento che li distingue è lo stile accattivante: immediato, colloquiale, volutamente antiletterario e anticonvenzionale. La crisi della formazione Spesso i libri dei giovani scrittori si configurano come romanzi di formazione, opere, cioè, che hanno per protagonisti giovani i quali, scontrandosi con la realtà circostante, giungono a definire la propria identità in relazione al mondo esterno, per adattarvisi o al contrario per scontrarvisi. Tuttavia rispetto a quanto accadeva nel tradizionale romanzo di formazione, che raccontava il processo di maturazione di un personaggio a questi autori interessa soprattutto rappresentare le inquietudini, le difficoltà e la sofferenza della condizione giovanile. Ricorrente appare così il motivo del disadattamento sociale, inteso non solo come incapacità di uniformarsi alle regole, ma anche come debolezza della volontà. Il punto di vista, cioè, non è tanto quello di un adulto che a posteriori ricapitoli il proprio percorso di crescita, quanto quello di un narratore che racconta dall interno una condizione percepita come drammatica. 677