T19 La quiete dopo la tempesta , 24 Canti Finito il temporale, in un villaggio che possiamo immaginare essere Recanati (dove il canto fu composto nel settembre del 1829), la natura si rasserena e con essa anche gli uomini. Il mondo sembra più lieto e più bello: qui il piacere è per Leopardi nient’altro che la cessazione del dolore. Ancora una volta la descrizione di un evento naturale si fonde con la sua interpretazione simbolica. Canzone libera composta da 3 strofe di diversa misura, formate da endecasillabi e settenari liberamente rimati. Metro La riflessione sul  piacere  Asset ID: 67 ( )  let-altvoc-la-quiete-dopo-la-tempe30.mp3 Audiolettura Passata è la tempesta: odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso. Ecco il sereno   rompe là da ponente, alla montagna; 5     sgombrasi la campagna, e chiaro nella valle il fiume appare. Ogni cor si rallegra, in ogni lato risorge il romorio torna il lavoro usato. 10     L’artigiano a mirar l’umido cielo, con l’opra in man, cantando, fassi in su l’uscio; a prova vien fuor la femminetta a còr dell’acqua della novella piova; 15     e l’erbaiuol rinnova di sentiero in sentiero il grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride per li poggi e le ville. Apre i balconi, 20     apre terrazzi e logge la famiglia: e, dalla via corrente, odi lontano tintinnio di sonagli; il carro stride del passeggier che il suo cammin ripiglia. La vita riprende dopo il temporale si tratta di uno dei tanti echi della produzione poetica di Vincenzo Monti («Nel cui mezzo passata è la tempesta», , II, v. 183). Passata è la tempesta: 1 Bassvilliana uccelli. augelli: 2 erompe da ovest, dalla parte dei monti. rompe… montagna: 5 i campi si liberano dal velo di foschia e di umidità posato su di essi ancora dopo il temporale. sgombrasi la campagna: 6 ben visibile. chiaro: 7 i rumori consueti della vita quotidiana. il romorio: 9 abituale. usato: 10 il lavoro e i suoi strumenti. l’opra: 12 si sporge. fassi: 13 la ragazza esce e prova, a gara con le altre ragazze, a raccogliere ( ) l’acqua piovana appena caduta. a prova… piova: 13-15 còr erbivendolo. erbaiuol: 16 sulle colline e sui loro casolari. per… ville: 20 la gente (più che, in senso restrittivo, la servitù). Latinismo. la famiglia: 21 maestra, principale. corrente: 22 il tintinnio dei campanellini attaccati alla bardatura dei cavalli da tiro. può essere inteso sia come avverbio sia come aggettivo riferito . lontano… sonagli: 22-23 Lontano a tintinnio John Constable, , 1812. Londra, Victoria & Albert Museum. Paesaggio con un doppio arcobaleno Si rallegra ogni core. 25     Sì dolce, sì gradita quand’è, com’or, la vita? Quando con tanto amore l’uomo a’ suoi studi intende? o torna all’opre? o cosa nova imprende? 30     quando de’ mali suoi men si ricorda? Piacer figlio d’affanno; gioia vana, ch’è frutto del passato timore, onde si scosse e paventò la morte 35     chi la vita abborria; onde in lungo tormento, fredde, tacite, smorte, sudàr le genti e palpitàr, vedendo mossi alle nostre offese 40     folgori, nembi e vento. «Piacer figlio d’affanno» è impegnato nelle sue occupazioni. a’ suoi studi intende: 29 intraprende qualche nuova attività. cosa nova imprende: 30 a causa della quale si scosse. onde si scosse: 34 temette. paventò: 35 detestava. abborria: 36 per il quale (riferito al , v. 34). onde: 37 passato timore agghiacciate, silenziose e pallide (appunto per la paura). fredde, tacite, smorte: 38 le persone sudarono freddo e tremarono. sudàr… e palpitàr: 39 scatenati a nostro danno. mossi… offese: 40 O natura cortese, son questi i doni tuoi, questi i diletti sono che tu porgi ai mortali. Uscir di pena 45     è diletto fra noi. Pene tu spargi a larga mano; il duolo spontaneo sorge e di piacer, quel tanto che per mostro e miracolo talvolta nasce d’affanno, è gran guadagno. Umana 50     prole cara agli eterni! assai felice se respirar ti lice d’alcun dolor: beata se te d’ogni dolor morte risana. L’indifferenza della natura verso l’«umana prole» gentile, generosa (ironia). cortese: 42 liberarci dal dolore. Uscir di pena: 45 dolore. duolo: 47 mentre per quanto riguarda il piacere. e di piacer: 48 prodigio (latinismo). È sinonimo del successivo , per sottolineare la rarità quasi innaturale del piacere. mostro: 49 miracolo agli dèi. agli eterni: 51 ritieniti già molto felice se ti è permesso ( ) sospirare di sollievo per un momento dal dolore. assai… dolor: 51-53 ti lice guarisce. risana: 54  >> pagina 126  Dentro il TESTO I contenuti tematici Con l’imperversare della tempesta, la vita del villaggio si era come arrestata in un silenzio sospeso. Ora che il temporale è passato, tornano i rumori, segno che la vita riprende. Il primo annuncio è dato dagli animali: il cinguettare degli uccelli e il chiocciare delle galline. All’orizzonte, dalla parte dei monti, si aprono squarci d’azzurro e sui campi si dissolve la nebbia. Anche gli uomini ricominciano il lavoro che era stato interrotto a causa della preoccupazione e della paura: l’artigiano sulla soglia della bottega, la donna che attinge acqua alla fonte, l’ambulante che lancia il suo grido. Su tutto, su questo lieto rinnovarsi della vita, splende il sole. Il quadretto idilliaco  >> pagina 127  In questo quadro sereno si innesta però, nella seconda strofa, l’amara riflessione dell’autore. Si tratta di una (vv. 33-34): se ora si gioisce, è soltanto perché prima si è temuto e si è stati in preda a un grande spavento. non esiste in sé, in positivo, ma soltanto in negativo, come (v. 32), . Infine, nella terza strofa, il poeta rivolge una prima apostrofe alla natura, colpevole come in ( T16, p. 105) di non favorire i suoi figli e di non mantenere le promesse fatte loro, e una seconda apostrofe, di tono sarcastico, agli uomini, che si ritengono prediletti dagli dèi (vv. 50-51), mentre la loro unica, autentica felicità coincide con la morte. gioia vana, ch’è frutto / del passato timore Il piacere figlio d’affanno fuggevole intervallo tra un dolore e quello successivo A Silvia ▶ L’illusione della gioia e la morte come cessazione del dolore Le scelte stilistiche L’effimero affiorare della felicità nel paese è espresso da Leopardi insistendo soprattutto sulle sensazioni sonore: il canto dell’artigiano (vv. 11-12), il dell’erbivendolo (vv. 16-18), il del carro del viandante (vv. 23-24). Lo stile dell’idillio propone qui schizzi vivaci di , dal sole che ritorna sulle colline e sulle case al dinamismo degli abitanti del villaggio, colto con un ritmo quasi gioioso. grido giornaliero tintinnio di sonagli un quadro ricco di particolari, sul quale si imprimono le “vaghe” immagini leopardiane In realtà, l’animata descrizione del paesaggio serve a introdurre il momento della meditazione e dell’ . In tal modo, le azioni fissate in un presente astratto, privo di una precisa connotazione temporale ( , v. 4; , vv. 8 e 25; , v. 9; , vv. 10 e 30 ecc.), riflettono la ciclica ripetitività del movimento universale: così come l’effimera ripresa della vita, presto anche la noia tornerà ad avvolgere l’esistenza degli uomini. Il piacere illusorio arrecato dalla cessazione del dolore può scuotere l’animo dal torpore solo per poco: l’ironia di cui è omaggiata la natura (v. 42) prepara il campo, nella logica del componimento, all’irruzione finale dell’unica, vera risanatrice della condizione umana: la morte. amara rivelazione dell’inganno ripete si rallegra Risorge torna cortese Dall’idillio alla meditazione Verso le COMPETENZE COMPRENDERE Da che cosa deriva la gioia del villaggio descritta nella prima strofa? 1 Perché Leopardi afferma che la felicità è una realtà illusoria? 2 Quale accusa rivolge il poeta alla natura? 3 ANALIZZARE Quale figura di suono ricorre ai versi 8-9? A quale scopo viene utilizzata? 4 Quale figura troviamo ai versi 19-21? Con quale effetto? 5 Lo stile della poesia è di tipo 6  meditativo. a  descrittivo. b  meditativo nella prima strofa e descrittivo nelle altre due. c  descrittivo nella prima strofa e meditativo nelle altre due. d INTERPRETARE Il tono della lirica può essere definito 7  disperato. a  angosciato. b  distaccato. c  spaventato. d In quale modo l’autore pone in relazione le sensazioni di gioia e dolore connesse all’evento atmosferico della tempesta? 8 Produrre  Confronta questa poesia con   (  T16, p. 105) in merito alle accuse che Leopardi rivolge alla natura. Sono le stesse oppure cambiano? Motiva la tua risposta con opportuni riferimenti alle due liriche in un testo argomentativo di circa 30 righe. 9 Scrivere per argomentare. A Silvia ▶