La prosa del Duecento dei Santi Padri, e il fiorentino Iacopo Passavanti (1302 ca1357), che raccoglie i suoi ser moni in un libro intitolato Specchio di vera penitenza (1354). Non va dimenticato, infine, il ricco epistolario di Caterina da Siena (13471380), nel quale la santa racconta le pro prie esperienze mistiche con un linguaggio vivace ed espressivo. La novella e il Novellino Nel XIII secolo assistiamo anche allo sviluppo della novella, concepita come genere nar rativo sganciato da scopi etici o religiosi e finalizzato al puro intrattenimento dei let tori. In tale ambito troviamo il Novellino, una raccolta di cento novelle composta alla fine del secolo da un autore fiorentino ignoto. Un nuovo pubblico borghese Si tratta di un opera indirizzata a un pubblico soprattutto di estrazione borghese, dunque non aristocratico e non particolarmente colto, ma desideroso di uniformarsi ai valori cortesi e cavallereschi come il coraggio, la gentilezza, la generosità, la magnanimità. Tali valori nell opera vengono celebrati accanto ai nuovi valori borghesi: senso pratico, ingegnosi tà, furbizia, capacità di esprimersi efficacemente. Si tratta di una sintesi tra ideali cortesi e ideali borghesi che sarà alla base anche del Decameron, dove verrà ulteriormente sviluppata. 3 Gli autori e i testi Marco Polo La vita Marco Polo nasce a Venezia nel 1254, in una famiglia di mercanti. Il padre, Niccolò, gui da con i fratelli un impresa commerciale che importa prodotti dall Oriente. Una sede è a Costantinopoli, un altra sul Mar Nero, dove i fratelli Polo vivono la maggior parte del tempo, mentre le rispettive famiglie abitano a Venezia. Il primo viaggio in Oriente Intorno al 1265, Niccolò e il fratello Matteo si spingono fino in Cina, allora governata da un imperatore mongolo, il Gran Khan Qublai, che li tratta con cordiale affabilità sono i primi europei con cui entra in contatto e li incarica di portare un messaggio al ponte fice, nel quale manifesta il proprio interesse per la religione cristiana. Nel 1269 i due Po lo tornano a Venezia. Un paio d anni dopo, il diciassettenne Marco riparte per la Cina con il padre e lo zio, sempre per motivi d affari. I Polo recano anche un messaggio di ri sposta del papa per Qublai. Il viaggio è molto faticoso e dura più di tre anni. Nel corso del viaggio, e soprattutto in Cina, i tre veneziani vengono trattati sempre con molto rispetto. I tartari (o mongoli), che allora controllavano quasi tutta l Asia, erano molto interessati al commercio e dunque accoglievano con particolare favore gli stranieri. Collaboratore dell imperatore cinese Qublai ha molta simpatia per Marco, un ragazzo brillante che impara rapidamente le lin gue, e lo prende come collaboratore. L imperatore lo incarica di una serie di visite ufficiali in molte parti dell impero, per controllarne l amministrazione e studiare e risolvere vari problemi, e lo nomina anche governatore di una città. Marco ha insomma la possibilità di viaggiare a lungo attraverso l impero di Qublai, soprattutto in Cina, ma anche in Birmania, India, Indonesia, Persia, come altissimo funzionario imperiale, spesso con compiti deli cati, come far rispettare gli ordini dell imperatore o stabilire accordi con i re a lui soggetti. 175