[ le parole chiave ] DENUNCIA SOCIALE I mutamenti politico-sociali in atto nel secondo dopoguerra, con il progressivo dissolversi della civiltà contadina e l avvento dirompente del sistema industriale, sono avvertiti con disagio da molti scrittori che in vario modo nei loro lavori ne denunciano le contraddizioni: l ipocrisia e la meschinità della classe borghese (Gadda), la disumanità della società dei consumi, con i suoi ritmi produttivi sempre più alienanti (Meneghello, poeti e scrittori del Gruppo 63), la corruzione del potere e gli intrecci tra politica e criminalità (Sciascia). STORIA Alla Storia, anche a quella recente, guardano molti autori, per comprendere il presente (Morante) o per alludere al presente parlando di fatti e figure del passato (Tomasi di Lampedusa, Sciascia, Eco), anche per ritrovare le proprie personali radici (Tomasi di Lampedusa, Meneghello). Quando la Storia è la contemporaneità in cui gli scrittori si trovano a vivere, il loro racconto assume spesso la forma del giallo, a indicare una realtà di difficile decifrazione, intricata e inestricabile (Gadda, Sciascia, Eco). SPERIMENTAZIONE LINGUISTICA Più che sulla denuncia sociale, la Neoavanguardia, e in particolare gli scrittori del Gruppo 63, fonda la sua poetica sull abbandono dei moduli narrativi tradizionali a cui contrappone un programmatico sperimentalismo. E anche in autori che non si riconoscono nella Neoavanguardia o che se ne sono allontanati la sperimentazione linguistica è un comune denominatore: prende le forme del pastiche in Gadda, ad esempio, in Meneghello, in Eco. Nell autore del Nome della rosa la sperimentazione linguistica si estende alla contaminazione postmoderna di diversi generi letterari. 1047