La giovane narrativa zati particolari prodotti, materiali (capi di abbigliamento, cibi e bevande, motoveicoli) ma anche culturali (cinema, musica, riviste, libri, questi ultimi scritti spesso da loro coetanei). La nascita della giovane narrativa Se anche in passato non erano mancati scrittori capaci di produrre capolavori in età giovanile (attorno ai vent anni Foscolo pubblica le Ultime lettere di Jacopo Ortis, Leopardi scrive alcune delle sue più belle poesie ), tali opere, comprese quelle più innovative e provocatorie, si inserivano comunque in un sistema letterario consolidato, non aspirando affatto a imporsi in quanto voci di un universo giovanile, ma al contrario puntando a essere accettate e inglobate nel sistema in auge (fatta eccezione, ovviamente, per i movimenti d avanguardia che polemizzavano con l arte precedente). Ora invece i giovani tendono a proporre un punto di vista alternativo sulla loro generazione, parlano direttamente ai loro coetanei, con uno stile accattivante: immediato, colloquiale, volutamente antiletterario e anticonvenzionale. La crisi della formazione Spesso i libri dei giovani scrittori sono romanzi di formazione, opere, cioè, che hanno per protagonisti giovani i quali, scontrandosi con la realtà circostante, attraverso una serie di prove giungono a definire la propria identità in relazione al mondo esterno, per adattarvisi o al contrario per scontrarvisi. Tuttavia rispetto a quanto accadeva nel tradizionale romanzo di formazione, che raccontava il processo di maturazione di un personaggio a questi autori interessa soprattutto rappresentare le inquietudini, le difficoltà e la sofferenza della condizione giovanile. Ricorrente appare così il motivo del disadattamento sociale, inteso non solo come incapacità di uniformarsi alle regole, ma anche come debolezza della volontà. Il punto di vista, cioè, non è tanto quello di un adulto che a posteriori ricapitoli il proprio percorso di crescita, quanto quello di un narratore che racconta dall interno una condizione percepita come drammatica. Come accade nella più ampia percezione sociale e culturale, anche in letteratura affiora una certa idea di adolescenza, concepita come una stagione di incompiutezza, rabbia, protesta e rivolta. Viene posta dunque l attenzione su quel dato che nel secondo Novecento è diventato proprio di questa età della vita, rappresentata e vissuta non più solo come passaggio esistenziale sofferto e antagonistico, ma anche, appunto, come slancio, energia, libertà, orizzonte aperto e ricco di possibilità. 2 DagIi anni Settanta agli anni Ottanta Gli anni Settanta Nel corso degli anni Settanta la produzione narrativa in Italia è segnata da un certo ristagno per quanto riguarda i lavori di autori esordienti. Ciò avviene per diverse ragioni: il primato della politica e dell impegno militante porta con sé il pregiudizio che la narrativa sia un attività troppo borghese ; la saggistica e il romanzo-saggio sono considerati generi più funzionali all urgenza di un dibattito sulle idee; le esperienze neoavanguardistiche (come quella del Gruppo 63), con le loro soluzioni espressive spesso estreme e di difficile lettura, hanno scoraggiato lo sviluppo di nuove forme narrative. Tra la fine degli anni Settanta e l inizio degli anni Ottanta le cose iniziano però a cambiare: gli scrittori cercano di porsi in relazione con il pubblico potenziale dei lettori, recuperando il gusto per la creazione di trame narrative in un linguaggio più condiviso. Già qualche anno prima, nel 1976, era uscito il romanzo Porci con le ali, scritto a quattro mani da Rocco e Antonia, in realtà Marco Lombardo Radice (1948-1989) e Lidia Ravera (n. 1951), un libro che aveva scandalizzato i benpensanti per l approccio diretto alla realtà giovanile, compresa l esperienza della sessualità, narrata in maniera assai esplicita. 1121