Il primo Novecento – L'autore: Luigi Pirandello I grandi temi di Pirandello La poetica dell’umorismo • la realtà contiene un lato nascosto che l’arte deve svelare • l’umorismo è il «sentimento del contrario», ossia l’interpretazione a posteriori di quello che a prima vista sembra solo ridicolo • si può vedere in ogni situazione comica un lato tragico, così come in ogni situazione drammatica un aspetto ridicolo                   Il vitalismo e la pazzia • la «vita» non tollera costrizioni e rompe gli argini delle «forme» fittizie in cui la si vuole ridurre • le «forme» in cui si vuole racchiudere la «vita» sono come maschere dietro cui recitare un ruolo • la follia è un’arma silenziosa con cui uscire dagli schemi ed evadere dalle angustie della «forma» • il folle coglie il flusso vitale ma è condannato all’isolamento L’io diviso • l’identità degli individui non è unica e coerente, ma frammentata • in ogni “io” coesistono diverse e anche contrastanti personalità, come le molteplici immagini che può rimandare uno specchio infranto • una salvezza dalla solitudine in cui si cade al sapersi «nessuno» può venire dal riscoprirsi moltiplicati in ogni essere vivente fino a essere «centomila» La civiltà moderna, la macchina e l’alienazione • dall’alienazione dell’individuo nella civiltà moderna non c’è via d’uscita • la macchina, emblema della civiltà moderna, è un mostro vampiresco e parassitario che soppianterà il suo creatore, l’uomo Tra realtà e finzione: la dimensione scenica • protagonista dell’opera teatrale non è più il personaggio quale figura realistica ma è il teatro stesso • «teatro nel teatro» significa il superamento della soglia che divide il palcoscenico dalla platea, la fine della magia dell’artificio scenico, lo svelamento umoristico della finzione del teatro e della vita