L’unità in breve GRUPPI E RELAZIONI  Asset ID: 138 ( )  psi-audlet-gruppi-e-relazioni80.mp3 Audiolettura 1. GRUPPI UMANI: DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONI Il gruppo è un insieme dinamico di persone che  , influenzandosi reciprocamente e sulla base di  interagiscono aspettative reciproche. I gruppi possono essere classificati in: , come la famiglia, fondati su un forte senso di  primari appartenenza e con legami intimi e affettivi tra i membri; , come il gruppo classe, caratterizzati da relazioni  secondari più formali e dalla condivisione di un obiettivo preciso. Un altro criterio di classificazione prevede la distinzione tra: , ovvero quelli che si formano spontaneamente; gruppi informali , cioè strutturati attorno a un obiettivo. gruppi formali 2. LA PSICOLOGIA SOCIALE La psicologia sociale è la branca della psicologia che si è  interessata allo e di come i singoli  studio della gruppalità individui interagiscono gli uni con gli altri all’interno dei gruppi. Ciascun individuo sviluppa diverse competenze sociali: , come la capacità  competenze comunicative interpersonali di ascolto e di comunicazione verbale e non verbale; , cioè la capacità di  competenze di gestione dei conflitti comprendere il punto di vista altrui; , ovvero l’abilità di fare delle scelte; competenze decisionali , cioè la capacità di guidare un  competenze di leadership gruppo verso un obiettivo comune. La psicologia sociale si è occupata anche di studiare la  , ovvero l’insieme dei processi che  percezione sociale permettono alle persone di formarsi una rappresentazione  cognitiva degli altri, per poi relazionarsi con loro. La  percezione sociale può essere spiegata attraverso due modelli: il : le singole impressioni  modello algebrico di Anderson sulle caratteristiche degli altri vengono sommate in  maniera algebrica; il : le singole impressioni  modello configurazionale di Asch sono rielaborate in un quadro interpretativo globale. La psicologia sociale si occupa anche delle :  euristiche che consentono alla nostra mente  scorciatoie cognitive di sintetizzare i dati a disposizione, semplificandoli ed  elaborandoli velocemente allo scopo di prendere decisioni  efficaci in tempi brevi. Le principali sono: euristica della , che si basa sul criterio di  rappresentatività somiglianza; euristica della , che fa affidamento al peso di  disponibilità ricordi ed esperienze; euristica dell’ , che pone l’accento sulle prime  ancoraggio impressioni.  >> pagina 253  3. STUDI E TEORIE SUI GRUPPI Secondo lo psicologo Kurt Lewin il gruppo è un’entità con  proprie caratteristiche specifiche, diverse da quelle dei  singoli individui che lo compongono, i quali nel gruppo  si trovano a condividere un , cioè scopi o  destino comune aspettative di reciproca interdipendenza. Ciascun gruppo,  inoltre, tende a un “ ”, resistente  equilibrio quasi-stazionario cioè ai cambiamenti. Grazie ad alcuni importanti esperimenti Lewin riconobbe  l’importanza delle discussioni di gruppo e contribuì alla  creazione dei , gruppi di formazione che insegnano la  T-Group cooperazione democratica tra i vari membri di un gruppo. Secondo Wilfred Bion le caratteristiche gruppali si ritrovano  all’interno di ciascun individuo. Ogni gruppo ha una duplice  : natura , in quanto il gruppo esiste in vista di uno  consapevole scopo e i membri che ne fanno parte condividono questo  obiettivo comune; , ovvero che si discosta dall’obiettivo e si  – , per cui il gruppo esiste per ricevere  – , secondo il quale il gruppo si struttura  – , secondo il quale il gruppo agisce  inconsapevole articola a partire dagli , cioè modalità  assunti di base inconsapevoli dei membri del gruppo che servono a tenere  insieme il gruppo stesso. Vi sono tre tipologie di assunti di  base: dipendenza nutrimento spirituale e/o protezione materiale da parte di  un capo; accoppiamento intorno alla speranza che dall’unione di una coppia,  presente all’interno del gruppo stesso, possa nascere  qualcosa (un’idea) o qualcuno (il “messia”) che garantirà al  gruppo una soluzione salvifica nel futuro; attacco-fuga unitariamente come se esistesse un nemico esterno,  basando il suo funzionamento sull’attacco o la difesa da  qualcuno o qualcosa da cui si sente minacciato.