PAROLA D’ AUTORE ⇒ T1  Diana Fosha, Daniel J. Siegel, Marion F. Solomon | Il ruolo fondamentale delle emozioni In questo brano viene sottolineato il ruolo centrale delle emozioni nelle relazioni  fra le persone. Quando siamo in grado di condividere le nostre emozioni con gli  altri allora riusciamo a vivere più intensamente quelle piacevoli e a ridurre la sofferenza  prodotta da quelle dolorose. (2009), Mimesis, Milano 2012, pp. 169-171 Attraversare le emozioni Intrecciate ad autonomia e intimità, estendendosi  in ciascuna e riflettendo l’energia – la vitalità  – delle loro interazioni, ci sono le emozioni.  Esse rappresentano le diverse forme di energia  specifica in movimento nella mente del singolo  o fra le diverse menti in una relazione. Rabbia,  gioia, paura e amore, colpa ed eccitazione  sono esperienze dell’hic et nunc che danno vita  all’individuo e alla relazione fra persone. Senza  l’emozione, sia la persona che la relazione sarebbero  caratterizzate da inerzia e indifferenza.  Le emozioni danno direzione, significato e  scopo allo sviluppo dell’individuo e del rapporto.  Dopo aver provato rabbia, una persona sarà  più probabilmente motivata a risanare un torto  subito; dopo aver fatto una meravigliosa esperienza  nella natura, uno più facilmente vorrà  fare una gita al Grand Canyon. La tristezza,  quando è possibile condividerla, tende a ridursi.  È probabile che il piacere, quando condiviso,  diventi ancora più grande. Le emozioni creano  e riflettono i flussi e riflussi, gli alti e i bassi  del nostro percorso di vita. E le nostre emozioni,  essendo così contagiose, invitano gli altri a  unirsi a noi nel nostro viaggio. […] Attraverso la comunicazione delle emozioni  apriamo in noi un varco che rende il nostro  mondo interiore comprensibile all’altro.  Quando l’emozione è espressa non verbalmente  il suo tono affettivo di fondo diventa evidente.  L’espressione non verbale degli affetti  trasmette i suoi caratteri di intensità, urgenza  e vivacità. Quando l’altra persona risponde a  questa espressione non verbale, accompagnandola  con un ritmo e un grado di intensità ad  essa sincronizzati, i due individui si muovono  nella stessa direzione. La sensazione di essere  profondamente capiti dall’altro e il percepire  che i propri sentimenti sono “sentiti” dall’altro,  derivano da questa corrispondenza. […] Le emozioni che sono associate con gli  eventi delle nostre vite sono fondamentali per l’organizzazione della nostra esperienza di tali eventi nonché per la loro integrazione all’interno  delle nostre narrative. Comunicare le  emozioni associate a questi eventi (assieme a  pensieri, intenzioni, e altre qualità della nostra  vita interiore) ad una figura di attaccamento  spesso facilita questa integrazione. […] Quando siamo in grado di condividere  efficacemente le nostre esperienze emotive con una persona fidata, siamo meglio capaci di regolare queste emozioni perché facciamo esperienza dell’altro come se lui o lei fosse stato con noi a partecipare a quel determinato evento. Rispondi Per quale motivo è importante condividere ed  1. esprimere le emozioni? Quale ruolo svolge la comunicazione non verbale  2. delle emozioni?  >> pagina 280 ⇒ T2  Paul Ekman | Le bugie dei ragazzi In questo brano, tratto dall’introduzione di un saggio di Paul Ekman, l’autore si  interroga sul ruolo della bugia nel rapporto fra genitori e figli e su come un genitore  dovrebbe confrontarsi con questo problema. Parla dunque delle bugie dei suoi  due figli, Tom e Jack, a riprova di come anche un esperto di menzogne come lui  possa essere raggirato dai propri figli. , trad. it. G. Noferi, Giunti, Firenze 2018, pp. 4, 9, 11, 12, 27-29 Le bugie dei ragazzi. Frottole, imbrogli, spacconate: perché i nostri figli ricorrono alla menzogna? I genitori non possono svolgere bene il loro  compito di protezione, guida e consiglio, se ricevono  dai figli informazioni sbagliate o false. […] Che dobbiamo fare come genitori? […] Non vogliamo fare un caso di vita o di morte di ogni piccola bugia, ma non vogliamo incoraggiarle ignorandole. Non vogliamo essere  così facili da raggirare al punto che i nostri figli  siano indotti in tentazione dalla nostra incredulità,  ma non vogliamo nemmeno essere tanto  diffidenti da sospettare di loro anche quando  dovrebbero avere la nostra fiducia. […] Professionalmente studio le menzogne da oltre  vent’anni, ma non è stato facile per me farci  i conti in veste di genitore. […] La maggior  parte degli studi sulle bugie dei ragazzi si basa  su quello che dicono genitori e insegnanti. A  me interessava scoprire che cosa dicono i ragazzi.  In particolare volevo capire il perché  delle bugie. […] Sia Tom che Jack hanno mentito per evitare  di essere puniti. I ragazzi di tutte le età che  ho esaminato dicono che evitare le punizioni  è la ragione principale per cui mentono. […]  il motivo reale è ottenere una ricompensa, un  vantaggio – il desiderio di Tom di invitare gli  amici senza adulti fra i piedi – e la bugia è  solo una delle condizioni necessarie a questo scopo. Si tratta di menzogne diverse da quella di Jack, che nega di aver rotto il computer del padre: da una parte si cerca di tener nascosto  un piacere illecito, dall’altra di coprire un errore  involontario. Comunque entrambi i tipi  di bugia se riescono hanno il risultato di evitare una punizione. […] Quasi tutti giudicherebbero molto più grave  la trasgressione di Tom, in quanto deliberata  e premeditata: non è un qualcosa che gli  è capitato tra capo e collo, ma una sua scelta  precisa. Mentre Jack non aveva intenzione di  nuocere, Tom ha violato intenzionalmente le  regole. Benché meno riprovevole sotto il profilo  dell’intenzionalità, l’incidente di Jack ha avuto conseguenze molto più gravose della festa di Tom: riparare il computer è stato costoso mentre Tom e i suoi amici non hanno fatto  nessun danno. Nel complesso tuttavia penso che la maggior parte delle persone sarebbe d’accordo nel concludere che la bugia di Tom  è stata peggiore di quella di Jack. Le intenzioni  quasi sempre hanno più peso dei costi materiali.  La menzogna di Tom non è stata un rimedio  adottato per coprire un errore involontario,  ma faceva parte di un suo piano fin dall’inizio,  quando qualche giorno prima della nostra prevista  assenza aveva invitato i suoi amici. Rispondi Come hai appena letto, per un genitore, anche  1. quando massimo esperto mondiale di bugie e frottole,  è estremamente complicato fare i conti con  la possibilità che i propri figli mentano. Nel brano  Paul Ekman si interroga sulle ragioni delle bugie.  Sulla base delle tue esperienze prova a individuare  e a confrontare alcune motivazioni che ti hanno  spinto a mentire ai tuoi genitori.