COMPETENTE SONO Chiedere aiuto Una volta l’idea di rivolgersi a uno psicologo veniva  vissuta con disagio e imbarazzo perché si pensava  che questo tipo di richiesta fosse un segnale  di diversità. Fortunatamente oggi le cose sono  molto cambiate e la figura dello psicologo è vista  come quella di un consulente esterno al quale rivolgersi  quando si avverte una forma di disagio da  cui si sente possano derivare condizioni dolorose  e problematiche. Tuttavia, per un giovane è ancora  difficile pensare di entrare in contatto con uno  psicologo quando sente di stare male. Ecco allora  alcune strategie per ottenere aiuto e qualche consiglio  quando fosse necessario. Molte scuole  Contattare lo psicologo scolastico hanno uno sportello psicologico che offre consulenze  gratuite per facilitare l’incontro fra chi  ha bisogno di aiuto e chi lo offre. Uno psicologo  scolastico può farsi un’idea del vostro problema,  aiutarvi a risolverlo o indirizzarvi verso la persona  giusta per cominciare un trattamento. Qualche  volta vi dirà, semplicemente, che non c’è nulla di  preoccupante, altre volte invece vi suggerirà qualche  strategia o qualche riflessione. In ogni caso  si tratta di un adulto competente con il quale non  avete legami particolari: non è un genitore, non è  un insegnante, non deve valutarvi e può ascoltarvi  senza nessuna fretta. Gli insegnanti non  Parlare con un insegnante sono psicologi e non sono esperti della salute  mentale, non possono perciò effettuare un vero e  proprio trattamento. Sono però degli adulti competenti  che si occupano da anni dei ragazzi e delle  loro problematiche; inoltre alcuni di loro sono  formati sui problemi della salute. Se non volete  parlare con lo psicologo o se non è presente nella  vostra scuola, provate a confidarvi con un docente  di cui avete fiducia. Sarà poi lui a consigliarvi  e a indirizzarvi verso le persone o le strutture più  adatte. Se vi sentite in  Rivolgersi a un altro psicologo imbarazzo a rivolgervi allo psicologo della scuola  potete cercarne uno nel luogo in cui abitate. Questo vi garantisce una privacy assoluta. In  tutte le città e in quasi tutti i contesti esistono  équipe di psicologi appartenenti ad associazioni  o a enti pubblici o privati che possono ascoltarvi,  anche gratuitamente. Cercate su internet la sede  dell’Ordine degli psicologi della vostra regione e  provate a telefonare: vedrete che essere aiutati  sarà molto più facile di quello che pensate. In età adolescenziale talvolta  Parlare con i genitori i genitori sono proprio gli ultimi ai quali  decidere di confidarsi. I ragazzi temono il loro  giudizio e, soprattutto, non vogliono deluderli. A  volte dimenticano di avere a che fare con persone  che, non moltissimi anni prima, sono state anche  loro degli adolescenti e che sono sicuramente in  grado di capire alcune situazioni. Anche confidarsi con un  Confidarsi con gli amici amico è davvero importante. Talvolta sono proprio  gli amici a cogliere in noi quei segnali di disagio  che gli altri, genitori compresi, non riescono  a vedere. Altre volte siamo noi che diventiamo più  trasparenti quando una persona che ci vuol bene si  avvicina, fidandoci della sua capacità di ascoltare.  Come comportarsi, però, quando un amico ci  confida di essere in una situazione molto problematica,  di sentirsi disperato e magari di sentire  di avere davanti a sé un vicolo cieco? La soluzione  giusta non è mai quella di mantenere il segreto. Se  riceviamo una confidenza così dolorosa da una  persona cara, abbiamo l’obbligo di aiutarla a  parlarne con un adulto che sappia come gestire la  crisi: è questo il modo giusto per mantenere una  profonda amicizia.