PAROLA D’ AUTORE ⇒ T1 | L’insegnamento di Ptahhotep Vivere secondo Maât I testi sapienziali egizi erano rivolti soprattutto ai membri della classe elevata e contengono massime morali e norme di comportamento che regolavano i rapporti sociali. I più antichi risalgono alla fine del III millennio a.C. e affondano le radici nella tradizione orale. Nei testi sapienziali si distingue un autore – Ptahhotep, un alto funzionario del faraone Isesi, nel caso del testo che riportiamo – e un destinatario identificato genericamente come figlio. L’ è un testo risalente al Medio Regno. insegnamento di Ptahhotep , a cura di Cristian Jacq, Mondadori, Milano, 1998, pp. 43-44; 55-56; 67-68; 93-94; 139-140; 147 L’insegnamento del saggio egizio Ptahhotep. Il libro più antico del mondo Massima I Egli [Ptahhotep] dice a suo figlio [spirituale]: Che il tuo cuore non sia vanitoso a causa di ciò che conosci; prendi consiglio sia dall’ignorante sia dal sapiente, perché non si raggiungono i limiti dell’arte, e non esiste artigiano che abbia acquisito la perfezione. Una parola perfetta è più nascosta della pietra verde: la si trova [tuttavia] presso le serve [che lavorano] alla mola . 1 […] Massima VI Non dedicarti a una macchinazione contro il genere umano, poiché Dio castiga un simile intrigo. Che un uomo dica [tuttavia]: «vivrò così», e sarà privato del pane per la sua bocca. Che un uomo dica: «sarò ricco», e dirà poi: «le mie percezioni mi hanno preso in trappola». Che un uomo dica: «ruberò agli altri», e finirà per fare un dono a chi non conosce! 2 Le manovre del genere umano non arrivano a compimento, è quello che Dio ordina che si compie. Pensa a vivere in pace [con quello che hai] e quello che essi [gli dèi] danno verrà da sé. […] Massima XI Segui il tuo cuore per il tempo della tua 3 esistenza, non commettere eccessi rispetto a ciò che è prescritto, non abbreviare il tempo di seguire il cuore. Sprecare il proprio momento di azione [del cuore] è l’abominio del . ka Non sviare la tua azione quotidiana in modo eccessivo per l’amministrazione della tua casa. Avvengono le cose, segui il cuore; le cose non gioveranno al negligente. […] Massima XIX Se desideri che il tuo comportamento sia buono, liberati da ogni male; combatti ogni occasione di avidità di cuore. L’avidità è la malattia grave di un incurabile; penetrarvi [da parte del medico, per guarirla] è impossibile. L’avidità semina la sciagura tra padri e madri, e tra i fratelli della madre, essa separa la sposa dal marito. L’avidità è la somma di ogni sorta di mali è un sacco che contiene tutto ciò che è odioso. L’uomo è posato se applica correttamente la Regola 4 , e va per la sua strada conformemente all’andatura da seguire. [E inoltre] egli farà [serenamente] l’inventario dei suoi beni, [mentre] l’avido di cuore non avrà tomba. […] Massima XXII Soddisfa i tuoi familiari, nei quali hai fiducia, per mezzo di quello che ti avviene: tale è il destino di chi è favorito da Dio. Di colui che fallisce continuamente nel soddisfare i suoi familiari in cui ha fiducia, si dirà: «è un [troppo] soddisfatto [di se ka stesso] ». 5 L’avvenire è ignoto, anche se abbiamo l’intuizione del domani. È una [vera] potenza creatrice, la giusta potenza creatrice che se ne soddisfa [di questa realtà]. Se sono compiuti atti degni di lode, i familiari degni di fiducia dicono: «benvenuto!» Quando non procuri la pace alla città, dovrai portare con te dei familiari se si verifica una calamità. […] Massima XLI Quanto all’ignorante che non ascolta, non porterà a compimento nulla. Egli considera la sapienza ignoranza l’utile dannoso. Fa tutto ciò che è odioso, cosicché ogni giorno qualcuno si irrita contro di lui. Vive di ciò che fa morire, il suo cibo è il discorso contorto. È proprio questa la sua caratteristica che i nobili hanno saputo riconoscere, vale a dire: un morto-vivo ogni giorno. I suoi atti saranno tralasciati a causa delle numerose sventure che gli sono capitate ogni giorno. […] Immergi il tuo cuore, controlla la tua bocca, e la tua condizione sarà di essere tra i nobili. Che la tua testimonianza sia completa, alla presenza del tuo maestro. Agisci in modo che egli possa dire «Quello è un figlio», e che coloro che udranno questo dicano: «felice colui per il quale egli è nato!». Posa il tuo cuore nel momento in cui parli, pronuncia parole elevate, in modo che i nobili che udranno dicano: «come è bello ciò che esce dalla sua bocca!». Macina di pietra, che si usava negli antichi 1. mulini. Finirà a sua volta per essere derubato da 2. chi non conosce. Vivi conformemente a un desiderio 3. spirituale. Vive secondo Maât e la applica. 4. Ovvero “egoista”. 5. Rispondi Quale giudizio viene espresso nel testo rispetto 1. all’avidità? Metti a confronto e commenta queste due frasi: 2. «prendi consiglio sia dall’ignorante sia dal sapiente » e «(l’ignorante) considera la sapienza ignoranza». In base ai versi qui riportati qual è la giusta condotta 3. da adottare con i familiari? >> pagina 56 ⇒ T2 | I Dialoghi Gli insegnamenti di Confucio La Amina Crisma mette in luce che l’Occidente ha associato il pensiero cinese al conformismo, trascurando il dissenso e il conflitto che pure vi sono presenti. Se ne trova traccia nei , un’opera composta dai discepoli di Confucio e dai loro allievi, che costituisce la testimonianza più importante degli insegnamenti del maestro. A seguire riportiamo alcuni passi nei quali, al fianco dell’elogio della pietà filiale, viene espressa l’esigenza della disobbedienza e l’adulazione è duramente condannata. sinologa Dialoghi , a cura di Fausto Tommasini, Tea, Milano, 1989, pp. 91-94-152-154-157- 161-173-176 I Dialoghi, in Opere | Il funzionario al confine del distretto I 64 (nel regno di Wei) pregò di essere ricevuto. – Non è mai avvenuto – spiegò – che non mi sia stato permesso di far visita ad un saggio giunto fin qui. Coloro che seguivano (il Maestro) lo introdussero. Uscendo disse: – Voi, suoi discepoli, perché vi dolete che egli non abbia un ufficio? Da molto tempo nell’impero non si segue la Via: il Cielo si servirà del vostro Maestro come del batacchio d’una campana (per diffondere i suoi insegnamenti). | Confucio disse: – Servendo i vostri genitori, 84 riprendeteli dolcemente (se sbagliano); se vedete che la loro volontà non vi segue, ancora rispettosamente non tralasciate (di riprenderli); se anche vi puniscono (per la vostra insistenza), non risentitevi. | Vi è un motto – chiese ancora il duca 317 (Ting di Lu) – per cui il regno andrebbe in rovina? Una frase non potrebbe riuscire a tanto – rispose Confucio. – Vi è però un detto popolare che suona: “Nel fare il principe non ho altra soddisfazione che quella di non essere contraddetto quando parlo”. Se dice parole buone e nessuno lo contraddice, non è un bene? Ma se dice parole cattive e nessuno lo contraddice, non basta questa sola sentenza a mandar in rovina il regno? | Confucio disse: – Il saggio è accondi 325 scendente ma non servilmente concorde, l’uomo volgare è servilmente concorde ma non accondiscendente. | Confucio disse: – Quando si ama si 340 può non travagliare (la persona amata al fine di migliorarla)? Quando si è leali si può non ammonire? | Tzu-lu domandò del modo di servire il 355 principe. – Non importi – disse Confucio – ma resistigli (quando sbaglia). | Confucio disse: – Quando ci si attiene 414 alla carità, non si deve cedere nemmeno al proprio maestro. | Confucio disse: – Tre specie di amicizia 424 avvantaggiano, tre specie danneggiano. L’amicizia con uomini retti, l’amicizia con uomini sinceri, l’amicizia con uomini eruditi, avvantaggiano. L’amicizia con uomini pratici nell’inganno, l’amicizia con uomini abili nel servilismo, l’amicizia con uomini pronti ai raggiri, danneggiano. Rispondi Che visione della relazione tra genitori e figli, tra 1. maestro e discepoli e tra amici emerge da questi aforismi? Quali sono le caratteristiche dell’uomo saggio secondo 2. Confucio? Che cosa condanna Confucio in questi aforismi? 3.