– Psicologia & Storia FINESTRE INTERDISCIPLINARI COME SI STUDIA LA STORIA? La storia è una disciplina tanto importante  quanto difficile. L’ostacolo maggiore consiste  proprio nel ricordare tutte le date e gli avvenimenti.  Capita che si studi un capitolo, si  venga interrogati prendendo un buon voto,  ma poi si dimentichi gran parte di quello che  si è studiato per cui tutta la fatica fatta sembra  aver avuto poca utilità. Ecco alcuni consigli molto utili per studiare  la storia senza fatica o, perlomeno, senza  troppa fatica. 1. Immedesimati con i protagonisti Che cosa pensavano gli antichi romani quando  incontravano popolazioni barbariche? Che cosa passava per la testa di un oplita  greco prima di schierarsi in battaglia? Come  viveva uno schiavo quando coltivava cotone  nelle piantagioni in America? Immagina di  essere un faraone ai tempi dell’antico Egitto  o un sacerdote a Gerusalemme durante la  predicazione di Gesù Cristo, oppure pensa a  come ti saresti comportato se avessi incontrato  Garibaldi e lui ti avesse proposto di partire  per la spedizione dei Mille. Immedesimarti significa sviluppare empatia,  cioè la capacità di capire i sentimenti e le emozioni  dei personaggi che stai studiando. Il primo consiglio è pertanto questo: trasforma  la memoria semantica in memoria episodica. Abbiamo visto che non c’è bisogno di grandi  sforzi per ricordare i fatti della nostra vita,  mentre le nozioni apprese devono essere  continuamente rinforzate. Tuttavia memoria  episodica e memoria semantica sono, a livello  neuronale, fortemente intrecciate, per cui è  possibile concentrarci per rendere “nostri” episodi  che sono avvenuti nel passato e che non ci  hanno coinvolto direttamente. Se ti impossessi  della storia sarà molto più facile ricordarla. Per ricordare le imprese di Garibaldi potrebbe essere utile immedesimarsi e ricordare, per esempio, il nome del cavallo che lo accompagnò nelle sue imprese: Marsala. 2. Crea un contesto Perché non ti ricordi la lezione di storia e poi  sai a memoria le formazioni delle squadre di  calcio o rammenti perfettamente le ultime  puntate della tua serie televisiva preferita? Perché sai dove recuperare le informazioni  che ti servono. Come abbiamo visto, quando  impari una cosa nuova la inserisci nel magazzino  della memoria a lungo termine: la  possibilità di ricordarla dipende da dove l’hai  messa. Se sai dove l’hai collocata te la ricordi,  altrimenti no. Molto spesso la difficoltà nel  ricordare i fatti storici dipende proprio dal  fatto che non sappiamo come classificarli. Immagina di vedere una puntata di una serie  che non hai mai visto prima. Probabilmente  ci capirai poco e non sarai in grado di dare  un giudizio. Bisognerà che qualcuno ti faccia  un breve riassunto delle puntate precedenti e  poi anche tu seguirai senza fatica lo svolgersi  degli eventi. Con la storia avviene lo stesso:  qualcuno ci deve fare il riassunto delle puntate  precedenti e, forse, deve anche anticipare  gli eventi che accadranno in futuro. In questo modo sarà possibile collocare gli avvenimenti in modo appropriato. Devi pensare di avere dei libri da sistemare in biblioteca: se alcuni parlano della storia dell’antica Roma e altri della Seconda guerra mondiale devi innanzitutto avere due scaffali differenti in modo da non mescolare i libri, altrimenti non saprai dove andare a cercarli. Il primo passo da compiere quando studi la storia è costruire degli scaffali per inserire gli argomenti. Spesso nei libri questi scaffali ci sono già sotto forma di riassunti o di : comincia studiando da lì. Altrimenti chiedi all’insegnante di aiutarti. mappe cognitive Il secondo consiglio è questo: prepara la memoria  a lungo termine in modo che tu possa  immagazzinare gli argomenti nel modo giusto.  In questo modo non farai più confusione. 3. Seleziona gli argomenti principali La storia non è una filastrocca da imparare  a memoria studiando il manuale pagina per pagina. Per ogni capitolo bisogna selezionare gli argomenti principali e poi eventualmente approfondire con quelli secondari. Occorre pertanto individuare una gerarchia dei contenuti. All’inizio questo lavoro ti risulterà molto difficile; con il tempo, tuttavia, e avendo capito le linee generali di cui abbiamo parlato prima, tale operazione diventerà sempre più facile, perché la tua competenza storica aumenterà progressivamente. Che cosa occorre fare all’inizio? Molto spesso i libri mettono in evidenza gli argomenti principali e dividono il capitolo in paragrafi con titoli specifici. Comincia a studiare leggendo questi e chiedendoti  di che cosa potrebbero parlare. Cerca  eventuali mappe concettuali e, soprattutto,  non cominciare mai a studiare un capitolo  senza chiederti prima qual è l’argomento che  viene trattato, in che periodo siamo e, possibilmente,  che cosa potrebbe succedere dopo. Il terzo consiglio rimanda al fatto che lo studio  della storia non è un esercizio meccanico  di memorizzazione. Si tratta sempre di rielaborare  i contenuti e di appropriarsene, mai di  limitarsi a ripeterli. 4. (Per quando sarai uno studente esperto):  formula ipotesi alternative Ti sei mai chiesto che cosa sarebbe successo nella tua vita se non avessi incontrato quell’amico, se avessi frequentato una scuola diversa, se fossi nato in un’altra famiglia? Sono ipotesi apparentemente strane, ma in realtà utili perché ci aiutano a capire che la nostra storia dipende anche da fattori imprevedibili e casuali. Ora prova a pensare di applicare lo stesso criterio alla grande storia dell’umanità. Che cosa sarebbe successo se i romani non avessero sconfitto l’esercito di Annibale? E se Hitler non fosse mai nato? E se Cristoforo Colombo non avesse scoperto l’America? Si dice sempre che la storia non si fa con i “se” e con i “ma”. Tuttavia è anche vero che il giudizio che noi  diamo sul passato dipende sempre da quello  che è successo in seguito. In altri termini, la  storia richiede pensiero critico e questo si sviluppa  solo se noi siamo in grado di immaginare  concretamente i possibili sviluppi che una  determinata situazione poteva aprire o chiudere.  Esercitarsi sulle possibilità è molto utile  perché ci permette di pensare alla storia come  un insieme di eventi con legami di causa-effetto  ma non del tutto predeterminati. Alcuni  errori potevano essere evitati ma è altrettanto  vero che si possono commettere nuovamente. Il quarto consiglio è questo: pensare alle alternative  aiuta a fissare i ricordi. E a ragionare  sugli eventi.