1.3 I modelli di sussistenza L’ , che occupa gli ultimi 50 mila anni della storia evolutiva degli ominidi, si è gradualmente diversificato sul piano somatico, linguistico e culturale, ma anche rispetto alle all’ambiente. Come abbiamo ricordato, l’uomo si è insediato in quasi tutte le zone del pianeta, che comprendono: Homo sapiens sapiens forme di adattamento le fasce temperate dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa; le fasce fredde dell’area circumpolare, come la Siberia, l’Alaska e la Groenlandia; la fascia calda e umida delle zone tropicali africane, asiatiche, del Centroamerica e del Sudamerica; le praterie dell’America settentrionale; le foreste pluviali dell’Amazzonia; i deserti mediorientali e australiani; le isole vulcaniche dell’Oceano Pacifico; gli altipiani delle Ande, fino a La Paz, capitale della Bolivia, a 3650 metri di altitudine sul livello del mare. Un tale molteplicità di ecosistemi e territori ha prodotto una nei modelli di sussistenza. Con intendiamo il principale mezzo con cui una cultura si procura ciò che le è necessario per vivere. Vedremo più avanti , pp. 311 e 313 come i modelli di sussistenza si legano ai modelli di scambio e ai modelli di consumo dando luogo a differenti forme economiche e relazioni di potere. variabilità adattativa modello di sussistenza | ▶ unità 8 | Gli antropologi hanno evidenziato principali nella storia dell’umanità. Secondo l’ordine con cui sono apparsi storicamente, possiamo elencarli nel seguente modo: cinque modelli di sussistenza ; caccia-raccolta e pesca ; orticoltura ; pastorizia ; agricoltura . industrializzazione Prima di esaminarli brevemente sono necessarie alcune precisazioni. Disporre i modelli di sussistenza in un ordine cronologico non significa affatto che un particolare modello si sia evoluto trasformandosi nel successivo: dall’inferiore al superiore, o di un giudizio di superiorità o di una maggiore o minore raffinatezza di un modello rispetto a un altro. Per esempio, il modello di sussistenza più antico, la caccia-raccolta, richiedeva, e richiede ancora oggi, una conoscenza dettagliata dell’ambiente, l’uso di , che sarebbe difficile e forse impossibile per gli attuali abitanti delle città acquisire in un tempo utile da garantire la propria sopravvivenza. non si tratta di una classificazione evoluzionista raffinati saperi ecologici nativi È bene anche specificare che alcuni antropologi non sono convinti dell’opportunità di definire delle tipologie di sussistenza, perché queste spesso non riflettono la complessità delle esperienze umane. Con la cautela necessaria a non ridurre la complessità dei processi di interazione materiale e simbolica fra comunità e ambiente, riteniamo che le tipologie servano comunque ad agevolare la comprensione delle specificità etnografiche delle varie comunità. >> pagina 191 Le comunità di caccia-raccolta e di pesca realizzano la propria sussistenza attraverso il . Sono dette anche . Sono altamente mobili e fortemente egualitarie. La caccia-raccolta e la pesca prelievo di risorse spontanee dall’ambiente ▶ società acquisitive Esistono forti differenze fra le società acquisitive attuali e quelle preistoriche. Sebbene certi aspetti nello stile di vita siano simili, è fuorviante soffermarsi troppo sulle loro affinità, perché potrebbe indurre a pensare erroneamente alle società attuali come a niente di più che relitti del passato. È sbagliato omologare i cacciatori-raccoglitori odierni a quelli della preistoria perché quelli odierni mantengono . Non sono gruppi umani isolati, al contrario risentono anch’essi della pervasività ormai ampia e generalizzata delle amministrazioni statali e dei mercati. rapporti di vario tipo con le società agricole e pastorali e soprattutto con le amministrazioni degli Stati centralizzati i cacciatori penan del Borneo, nel Sud-Est asiatico, forniscono oggi un tipo di legno, il , per il mercato internazionale. I Boscimani della Namibia (Africa meridionale) interagiscono da secoli con le forme di pastorizia e di agricoltura dei gruppi limitrofi. I Pigmei della foresta congolese partecipano agli scambi commerciali dell’avorio. Gli Algonkini e i Naskapi dell’America settentrionale hanno commerciato per secoli con gli europei per l’esportazione delle pellicce. Esempi: rattan La maggior parte dei cacciatori-raccoglitori e pescatori attuali vive in zone desertiche, nelle foreste pluviali e nelle regioni circumpolari. A seconda del contesto ambientale in cui vivono, l’alimentazione può includere frutta a guscio, bacche, meloni, radici, tuberi, miele, insetti e uova. Sono esperti nella per una grande varietà di animali terrestri, pesci e volatili. La carne può essere essiccata al sole o sul fuoco, usato anche per bollire e arrostire. costruzione di trappole Questo modello di sussistenza richiede una : ricordare l’ubicazione delle fonti d’acqua, saper riconoscere le tracce degli animali e saper valutare le condizioni atmosferiche. Questi saperi ecologici sono trasmessi fra le generazioni. profonda conoscenza dell’ambiente La caccia-raccolta è una : un modello di sussistenza che richiede la disponibilità di vasti territori e una libertà di movimento senza limitazioni. I cacciatori-raccoglitori non hanno il concetto di proprietà privata intesa come possesso di qualcosa che può essere venduto o comprato. È diffuso invece il concetto di , che consente a un individuo o a un gruppo di riservarsi la priorità di accesso, riconosciuta da tutti, a particolari risorse per le aree di raccolta, e per i fiumi e gli specchi d’acqua per la pesca. strategia estensiva diritto d’uso : società il cui mezzo di sussistenza consiste nell’acquisizione diretta di risorse spontanee dall’ambiente di natura animale e vegetale (caccia-raccolta e pesca). società acquisitive I Penan del Borneo sono per tradizione un popolo di cacciatori e raccoglitori nomadi. Diffusione attuale delle comunità di caccia-raccolta. >> pagina 192 È un modello di sussistenza basato sulla attraverso l’uso di attrezzatura manuale, come bastoni, zappe e cesti per il trasporto. La pioggia è l’unica fonte di irrigazione. Fra i principali prodotti, tutti ricchi di proteine, abbiamo l’igname (tubero simile alla patata dolce), il mais, i fagioli, i cereali come il miglio e il sorgo, e svariate specie di radici. È ancora praticata da molte migliaia di persone in tutto il mondo; e alla produzione orticola sono spesso affiancati la caccia e la raccolta e lo scambio con i prodotti animali dei pastori. Un aspetto molto importante è che l’orticoltura necessita della , che li rigenera, perciò si può definire anche . L’orticoltura coltivazione di piante domestiche rotazione dei terreni coltivazione itinerante Dal punto di vista della , in genere gli uomini sono addetti alla pulizia del terreno da destinare a orto, mentre sia donne sia uomini si occupano della semina e del raccolto delle colture alimentari. Questo modello è diffuso in Papua Nuova Guinea, nel Sud-Est asiatico, in alcune regioni dell’Africa occidentale e orientale. Un caso di orticoltura molto interessante rispetto alla divisione del lavoro è quello degli insediati nell’area centrale dello Stato di New York. In epoca precoloniale, prima del contatto con gli europei, le donne irochesi si occupavano della coltivazione dell’alimento principale, il granturco, e ne gestivano la distribuzione. Ciò significava che avevano il potere di decidere se gli uomini dovessero andare in guerra o meno, perché lo sforzo bellico dipendeva dalla disponibilità del granturco necessario per sostenerlo. divisione del lavoro Irochesi L’orticoltura si basa sulla coltivazione di piante domestiche mediante l’irrigazione spontanea, l’attrezzatura manuale e la rotazione dei terreni. >> pagina 193 È un modello di sussistenza basato sull’ e sull’ , per lo più carne e latte, per provvedere almeno per metà alla dieta alimentare. Le specie animali più utilizzate sono: pecore, capre, bovini, cavalli, asini e cammelli. Altre specie hanno una distribuzione più limitata: in alcune regioni asiatiche d’alta quota vengono addomesticati gli yak, le renne nelle regioni subartiche settentrionali e i lama negli altopiani del Sudamerica. Molti pastori impiegano i cani per svolgere le attività di allevamento. In termini di nutrimento, oltre alla carne, occasionalmente macellata, la pastorizia fornisce soprattutto latte e prodotti caseari. Come la caccia-raccolta e l’orticoltura, la pastorizia è una , in quanto il problema comune a tutti i pastori è la continua necessità di disporre di pascoli freschi e di acqua per i loro animali. Mandrie e greggi devono spostarsi costantemente per evitare che le aree di pascolo si esauriscano. In questo modello di sussistenza ciò che ha grande valore è la , ma soprattutto lo spazio fisico, ossia il . La pastorizia allevamento del bestiame uso dei prodotti derivati strategia estensiva proprietà dei capi di bestiame territorio disponibile per il movimento ⇒ | T2 p. 207 L’anno pastorale nuer La pastorizia si basa sull’allevamento del bestiame e sul consumo dei prodotti derivati. Questo modello di sussistenza è utilizzato anche nelle regioni più fredde, come quelle subartiche settentrionali, dove i pastori fanno pascolare le loro renne sia in inverno sia in estate. >> pagina 194 La “rivoluzione agricola” risale a circa 10 mila anni fa e ha portato con sé, almeno in alcune aree del pianeta (Mesopotamia, valli del Nilo e dell’Indo, Mesoamerica, regione andina, aree fluviali della Cina e del Sud-Est asiatico) molte modificazioni nella vita del genere umano. L’agricoltura è un sistema di sussistenza che prevede la e la pratica dell’aratura, dell’irrigazione e della fertilizzazione. È una . Ciò rende necessario l’uso di tecniche che consentono di utilizzare ripetutamente lo stesso terreno senza comprometterne la fertilità. L’agricoltura coltivazione di raccolti su appezzamenti di terreno permanenti strategia intensiva L’agricoltura richiede l’uso di , per l’aratura e il trasporto, e la fertilizzazione con concimi organici o materiali compostati, cioè terricci ricchi di ; dipende inoltre fortemente da , quali canali e terrazzamenti. Anche l’agricoltura richiede una raffinata conoscenza dell’ambiente, dalle molte varietà di piante ai tipi di suolo. Con l’avanzare dell’industrializzazione, le antiche tradizioni agricole e i saperi locali si vanno rapidamente riducendo. animali addomesticati ▶ humus sistemi di irrigazione artificiale L’ (in passato denominata “ ”) è una forma di produzione agricola di misura ridotta, sufficiente al sostentamento di una famiglia e alla disponibilità di prodotti da poter vendere. agricoltura a conduzione familiare agricoltura contadina L’ è invece un sistema di produzione agricola basato sull’impiego di e, al posto della forza lavoro di animali ed esseri umani, usa fertilizzanti chimici e grandi macchinari per lavorare la terra. La nascita dell’agricoltura industriale ha portato al costituirsi delle : si tratta di grandi imprese che producono esclusivamente raccolti destinati alla vendita. Sono possedute e gestite da società che impiegano esclusivamente . Questo tipo di agricoltura industriale è diffusa negli Stati Uniti, in Canada, in Germania, in Russia, e si sta espandendo in India, in Brasile, in Messico e in Cina. agricoltura industriale capitalistica ingenti capitali aziende agricole lavoratori salariati : complesso di sostanze organiche presenti nel suolo, derivate dalla decomposizione di altre sostanze organiche di origine animale o vegetale; fondamentale per la nutrizione dei vegetali. humus L’agricoltura si basa sulla coltivazione di prodotti su appezzamenti di terreno permanenti, con sistemi di irrigazione artificiale e, se di tipo industriale, uso di grandi macchinari al posto di animali addomesticati per lavorare la terra. >> pagina 195 L’industrializzazione Il modello caratterizzato dall’ , e oggi sempre di più dall’informatizzazione, procura le risorse necessarie alla sussistenza grazie all’impiego di forza lavoro in operazioni d’affari e commerciali attraverso la gestione di informazioni con media elettronici. Nel , la forma di consumismo più diffusa nelle nazioni occidentali, basato sulla , la maggior parte dei beni non è prodotta per soddisfare i bisogni primari, ma per venire incontro alla domanda di beni non essenziali da parte dei consumatori. Oggi assistiamo all’aumento del numero di lavoratori impiegati nel comparto manifatturiero e in quello dei servizi, e alla diminuzione dell’occupazione nel settore agricolo. Nelle società industrializzate e informatizzate odierne un problema che sta diventando sempre più grave è la disoccupazione. industrializzazione capitalismo industriale fabbrica per lo studio Che cosa si intende con il termine “etnodiversità”? 1. In che senso alcuni antropologi parlano di relazione di reciprocità fra uomo e ambiente? 2. Che cosa sono i modelli di sussistenza? 3. Per discutere INSIEME Perché per le persone è importante modellare le strutture fisiche dei luoghi iscrivendovi significati simbolici e valoriali? Prova a descrivere un luogo particolarmente significativo per te, dell’ambiente naturale o della tua vita quotidiana; poi discutine e confrontati con i tuoi compagni di classe.