1. Il potere 1.1 Che cos’è il potere In tutte le società il potere è un di cui non è facile dare una definizione precisa. Dall’inizio dell’Ottocento in poi si sono sviluppate molte teorie che hanno cercato di cogliere che cos’è il potere dal punto di vista della sua “ ”. Esso allora è stato definito in vari modi come, per esempio, facoltà dei sovrani, o espressione di una volontà generale, oppure come prerogativa dei monarchi ricevuta per grazia divina. fenomeno complesso e multiforme sostanza Le teorie più recenti hanno sottolineato invece il del potere. Non si sono soffermate tanto sulla sua natura formale, istituzionale, quanto sul fatto che . carattere pervasivo il potere è sempre insito nelle relazioni stesse fra gli individui, fra i gruppi e nei discorsi da essi prodotti Il filosofo e storico della scienza (1926-1984) non definisce il potere in sé, ma cerca di capire come funzioni, come agisca costringendo gli esseri umani a comportarsi in un certo modo. Per Foucault « »: nelle parole che utilizziamo, nei nostri discorsi, negli atti che compiamo, nelle nostre conoscenze e nell’applicazione del nostro sapere. Da questo punto di vista, in libri famosi come (1963) e (1975), Foucault ha analizzato le carceri, il sistema giudiziario, le    statali, ma anche la disciplina, il trattamento della follia nei manicomi e molti altri aspetti della vita sociale, evidenziando minuziosamente i , le e le mediante i quali . Michel Foucault il potere è ovunque La nascita della clinica Sorvegliare e punire ⇒ istituzioni meccanismi educativi pratiche parole gli esseri umani si trovano determinati nelle loro azioni Nelle società occidentali il potere è identificato con istituzioni particolari, quali: lo : è un’istituzione di carattere politico, sociale e culturale che esercita la propria sovranità mediante ordinamenti e norme giuridiche; Stato la : è un’istituzione in cui sussiste un rapporto asimmetrico di potere nelle interazioni fra insegnante e alunni; per esempio, è l’insegnante che ha il potere di dare la parola, di mettere voti, di rimandare o promuovere e così via; scuola l : è l’istituzione per eccellenza nella quale a ogni livello vi è una gerarchia di coordinamento basata su catene di comando fra gradi differenti, ciascuno sottoposto al successivo; ’esercito il : era un’istituzione sociale nella quale ogni minimo aspetto della vita quotidiana dei ricoverati era controllato e disciplinato, fino alle forme più aberranti di costrizione e contenzione fisica e di cure profondamente invasive come l’elettroshock; celebri su questo, oltre agli studi di Foucault, anche quelli di (1922-1982), nel volume (1961); manicomio Erving Goffman Asylums il : è un organo collegiale istituito con il potere di esercitare la giustizia attraverso procedure processuali, a seguito delle quali si emettono sentenze e si attribuiscono vari gradi di sanzioni civili e penali. tribunale Tuttavia l’efficacia del potere si realizza per lo più al di fuori del raggio d’azione delle istituzioni, in . La sua complessità è data dal fatto che esso ha degli aspetti espliciti e dichiarati, ma allo stesso tempo altri aspetti impliciti e nascosti: agisce mediante i modelli culturali che introiettiamo e che ci determinano nei pensieri e nei comportamenti, spesso a nostra insaputa. forme invisibili e spesso inconsapevoli Da un punto di vista antropologico la concezione del potere elaborata da Foucault è importante perché ci permette di analizzare le forme di potere in tutte le società e le culture. Se esso è ovunque, non soltanto nei rapporti economici o nelle forme istituzionali, si possono analizzare anche le relazioni fra i sessi, fra le generazioni e fra le culture in termini di . azioni e discorsi nei quali è insito il potere radici delle parole dal latino , , “proposito”, “regola”, “consuetudine”, indica un complesso di atti e comportamenti standardizzati, dotati di un certo grado di regolarità e formalizzazione, e disciplinati da norme e valori riconosciuti dalla società di cui esso è parte costituente. Istituire significa “fondare”, “stabilire un ordine”. Nel linguaggio comune l’istituzione indica anche gli enti preposti allo svolgimento di funzioni e di compiti di interesse pubblico, come per esempio lo Stato, la Chiesa, l’istruzione, la sanità. istituzione: institutio -onis Quando pensiamo al potere lo associamo formalmente a un’istituzione, a un re, a un antico faraone; in realtà, così come sostenuto da Michel Foucault, il potere è un fenomeno pervasivo, che agisce in modo più o meno esplicito in ogni relazione sociale. Nell’immagine uno scorcio del Tempio di Luxor, in Egitto.   Elio Petri, INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO, 1970 INVITO ALLA VISIONE   Il protagonista di questo film, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 23° Festival di Cannes e del Premio Oscar al miglior film straniero nel 1971, è un commissario di Pubblica Sicurezza capo della sezione omicidi, che uccide per gelosia la propria amante. Realizzato con la tecnica dei , si rivela che l’amante lo provocava parlandogli di una sua relazione con un giovane rivoluzionario, lo studente anarchico Antonio Pace. Se in un primo momento ciò che guida il protagonista è l’arroganza di chi confida nella propria insospettabilità, di fatto egli è consapevole e allo stesso tempo incapace di sostenere il potere che incarna con la propria divisa. flashback  >> pagina 305  1.2 Potere e risorse L’esercizio del potere è strettamente connesso al ; allo stesso tempo la disponibilità all’uso delle risorse dipende dal potere. controllo delle risorse Con il termine “risorsa” si intende un bene che può essere di natura: : un bene tangibile come l’acqua, il denaro, le bombe, il grano, l’acciaio; materiale : un bene immateriale come un sapere, un’ideologia, una conoscenza tecnica, una visione religiosa del mondo. simbolica Una risorsa di natura simbolica non è meno concreta o meno utile di una risorsa di natura materiale. un medico ha la possibilità di guarire un paziente grazie alla conoscenza della medicina acquisita nei suoi lunghi anni di studi. Questa conoscenza è una risorsa simbolica che gli conferisce la capacità, e quindi il “potere”, di curare i malati: è grazie a essa che egli “può” curare. Esempio: Il controllo delle risorse consente dunque a un individuo o a un gruppo di perseguire scopi di ordine tanto materiale quanto simbolico: acquisire beni per utilizzarli o consumarli a vantaggio proprio o altrui, o per diffondere una certa visione del mondo, religiosa o politica. Acquisire e disporre di una certa risorsa significa sempre entrare in una qualche : tale acquisizione e tale disponibilità influiscono cioè sulla possibilità che un individuo o un gruppo sociale ha su altri individui e gruppi. Viceversa, la possibilità di prevalere sugli altri dipende sempre dal . relazione di potere di imporsi o di prevalere controllo di una qualche risorsa materiale o simbolica  >> pagina 306  In genere siamo abituati a pensare che tutto ciò che attiene alle risorse sia in qualche modo pertinente alla e tutto ciò che invece attiene al potere sia pertinente alla . Nelle società occidentali la sfera economica e quella politica risultano distinte grazie all’esistenza: Economia e politica sfera economica sfera politica del con i suoi apparati (borsa, banche, moneta e così via); sistema di mercato delle (governo, parlamento, partiti e così via). istituzioni politiche Nelle società extraoccidentali, di cui si interessano gli antropologi con le loro etnografie, . A ben guardare nemmeno in Occidente economia e politica sono di fatto ambiti completamente separati dell’agire umano, ma si sovrappongono spesso influenzandosi reciprocamente. Eppure, questa visione di economia e politica legate a istituzioni formalizzate ben distinte ha influenzato molto il modo di osservare le altre società: per molti decenni fra la fine dell’Ottocento e gli anni Quaranta del Novecento, gli altri, i “primitivi”, apparivano , non potendo rintracciare presso le loro comunità né un mercato, né istituzioni politiche. le due sfere sono invece profondamente connesse privi di un’organizzazione economica e politica Oggi sappiamo, soprattutto grazie alle ricerche degli antropologi britannici come Evans-Pritchard, che in realtà anche le altre società producono risorse, le fanno circolare e hanno sistemi raffinati di organizzazione del potere: pensiamo per esempio alla struttura lignatico-segmentaria della società nuer , p. 276 . | ▶ unità 7 | Nelle società occidentali gli ambiti economico e politico sono facilmente rintracciabili in sistemi formali separati: rispettivamente, il mercato, per esempio con la borsa, e le istituzioni politiche, per esempio con il parlamento. Per molto tempo questa netta divisione non ha permesso di cogliere le organizzazioni economiche e politiche delle società extraoccidentali, in cui economia e politica sono invece profondamente intrecciate.  >> pagina 307  Nella prospettiva antropologica che mette in relazione potere e risorse è indispensabile studiare la produzione e la distribuzione delle risorse simboliche (conoscenze, saperi tecnici, ideologie e così via) che permettono di gestire quelle materiali. La circolazione delle risorse Controllare le risorse materiali significa poter controllare: la loro ; produzione la loro . destinazione La produzione, distribuzione e circolazione delle risorse materiali sono i temi importanti dell’ . antropologia economica L’economista ungherese si è interessato di economie comparate e ha dato un fondamentale contributo agli studi antropologici su questi temi. Karl Polanyi | ▶ L’AUTORE | Polanyi ha studiato le opere di Malinowski, Boas, Mauss e di altri antropologi che avevano fornito descrizioni etnografiche di in contesti esotici extraoccidentali. forme di scambio , nella sua ricerca etnografica alle Isole Trobriand, aveva a lungo studiato lo : collanine di conchiglie rosse circolavano nell’arcipelago di isola in isola in senso orario e bracciali di madreperla circolavano in senso opposto, con lo scopo di intrattenere relazioni sociali e creando l’occasione per un vero e proprio scambio commerciale ( ) basato sul baratto. Bronis ł aw Malinowski scambio kula gimwali , alla fine dell’Ottocento, aveva compiuto ricerche sul cerimoniale del presso gli indigeni Kwakiutl della costa nordamericana del Pacifico. Si trattava di una forma di competizione fra individui dello stesso status sociale che si sfidavano allo scopo di elevare pubblicamente il proprio prestigio, e di scalfire quello del rivale. Le sfide erano basate su una grande distruzione di beni accumulati e sulla ridistribuzione di altrettanti beni fra gli spettatori. Chi distruggeva di più risultava vincitore. Franz Boas potlatch In Francia , p. 111 , allievo di Émile Durkheim, si era concentrato sullo studio del in riferimento ad alcune società della Polinesia. Mauss aveva messo in rilievo il «carattere volontario, apparentemente libero e gratuito, e tuttavia obbligato e interessato» del dono. Dai dati etnografici emergevano tre regole: , , . Mauss fece ricorso alla teoria degli indigeni Maori sullo , da lui tradotto come “ ”, la forza del possessore originario. Lo assimilava la cosa donata al suo possessore. Questa credenza, obbligando a ricambiare il dono ricevuto, stabiliva una fondamentale per la vita sociale polinesiana. Abbiamo già incontrato il termine “reciprocità” parlando del rapporto fra comunità umana e ambiente , p. 185 ; in questo caso si intende invece il vincolo fra chi regala qualcosa e chi riceve il regalo e lo deve ricambiare. Marcel Mauss | ▶ unità 3 | ▶  dono dare ricevere ricambiare hau lo spirito della cosa donata hau relazione di ▶  reciprocità | ▶ unità 5 | Come molti antropologi hanno giustamente osservato, nello non c’è nulla di irrazionale: è un modo per descrivere in termini locali la , cioè il suo . La circolazione dei beni è resa possibile non da un equivalente universale di uguale valore, ossia la moneta, ma dall’idea stessa di dono. hau natura sociale dello scambio carattere morale Studiando questi autori, Polanyi ha interpretato l’economia come un rapporto concreto degli esseri umani con la natura da un lato e con i propri simili dall’altro, concentrandosi più sulla circolazione che sulla produzione dei beni. L’importante contributo di Polanyi è stato l’aver messo in risalto la : l’economia è un processo istituzionalizzato, dipendente dalle strutture sociali nelle quali esso si svolge. È impossibile separare lo studio delle forme economiche dallo studio delle relazioni sociali che vi sono insite. dimensione sociale dell’economia : bene non soggetto alla legge di mercato della compravendita, ma scambiato in base a rapporti interpersonali e convenzioni sociali. dono : concetto chiave dell’antropologia economica e degli studi sulla parentela, è il principio alla base di ogni scambio e indica una relazione biunivoca tra individui o gruppi. reciprocità ⇒ |  T1 potlatch p. 328 Il rituale del tra i Kwakiutl ⇒ |  T2 p. 330 Lo spirito della cosa donata Nativi americani Kwakiutl della costa nord-occidentale, oggi Columbia britannica, uno degli Stati del Canada, indossano le maschere e i costumi tradizionali durante il potlatch, una cerimonia sociale di ostentazione dei beni posseduti.   Karl Polanyi l’autore Karl Polanyi (1886-1964) nasce a Vienna in una famiglia benestante russo-ungherese. Studia giurisprudenza all’università di Kolozsvár (Romania) e Budapest, dove fonda il radicale “Circolo Galilei”, promuovendo dibattiti culturali e politici che sfidano il vecchio ordine monarchico. Si laurea nel 1912 e dal 1915 al 1917 presta servizio come ufficiale in un reggimento di cavalleria dell’esercito austro-ungarico sul fronte russo durante la Prima guerra mondiale. Una volta rientrato a Budapest, fonda nel 1919 il Partito dei Cittadini Radicali dell’Ungheria e, per motivi politici, si trasferisce prima a Vienna nel 1924, dove lavora come giornalista economico, e poi, per il suo essere antifascista, in Inghilterra, lavorando come tutor e tenendo lezioni sulla storia economica e sociale inglese. Gli viene offerta la cattedra di economia alla Columbia University di New York dove insegna dal 1943 fino al pensionamento. Nel 1944 pubblica ; muore vent’anni dopo a Toronto. Studioso fortemente interdisciplinare, le sue ricerche sul rapporto tra società e mercato hanno avuto un forte impatto sull’antropologia e lo studio comparato delle società. La Grande Trasformazione Nasce a Vienna 1886 Si laurea in giurisprudenza a Budapest 1912 Torna a Vienna e lavora come giornalista economico 1924 Inizia a insegnare economia alla Columbia University 1943 Pubblica 1944 La Grande Trasformazione Muore a Toronto 1964 per immagini La metropolitana di Mosca La metropolitana di Mosca è famosa per la sua monumentalità, un’espressione dell’identità stessa della città e della sua storia. I primi lavori di costruzione della metropolitana risalgono agli anni Trenta del secolo scorso grazie al volere di Stalin. Alla costruzione della metropolitana parteciparono sia lavoratori e volontari, sia prigionieri dei gulag, la cui manodopera veniva sfruttata per la costruzione di ferrovie, strade, palazzi. In questa immagine vediamo una sorta di murales che decora la fermata della metro Borovickaja, costruita nel 1986. In basso è rappresentato il Cremlino, da cui si innalza un albero con l’indicazione di tutte le repubbliche dell’Unione Sovietica. Osserva bene la foto: che cosa ti colpisce di più? Che messaggio racchiude questa immagine e che forma di potere vi è esplicitata? Secondo te, perché è stato scelto di raffigurare le repubbliche dell’Urss in questo modo? Discutine in classe. per lo studio Che cosa si intende con il termine “risorsa”? 1. Qual è la concezione di potere elaborata da Foucault? 2. In sintesi, qual è il contributo di Karl Polanyi all’antropologia? 3.     Per discutere INSIEME In questo capitolo abbiamo visto che il potere è relazionale e che si manifesta nelle modalità in cui una persona impone il proprio volere sull’altra. Pensa a degli esempi, nella tua quotidianità, in cui ti sei trovato in una situazione in cui hai subito o riaffermato la tua posizione facendo valere la tua parola. Ora rifletti sulle circostanze, quali aspetti hanno fatto sì che tu prevalessi o subissi dall’altra persona? Confrontati con i tuoi compagni.