L’unità in breve culture  Asset ID: 71 ( )  ant-audlet-culture10.mp3 Audiolettura 1. IL CONCETTO DI CULTURA L’antropologia culturale è lo studio del genere umano dal punto di vista delle culture che lo caratterizzano. La è stata formulata nel 1871 da , che la definì un , acquisito dagli esseri umani in quanto membri di una società e perciò e a tutti gli esseri umani. prima concezione antropologica di cultura Edward Tylor insieme complesso di elementi appartenente a tutte le società La capacità di acquisire cultura attraverso l’interazione sociale è caratteristica soltanto dell’uomo; la proposta da negli anni Venti del Novecento spiegava questo fatto collocando l’emersione della cultura nel momento della filogenesi umana in cui il cervello raggiunge le dimensioni attuali. Negli anni Settanta, a questa fu sostituita la , secondo cui la capacità di cultura è emersa nell’uomo gradualmente attraverso l’interazione con l’ambiente e molto prima che lo sviluppo organico terminasse. Come afferma , l’essere umano è un animale : l’estrema plasticità del suo cervello fa sì che per completarsi abbia bisogno della cultura, nelle sue diverse forme. teoria del punto critico Alfred Kroeber teoria interattiva Clifford Geertz incompleto 2. LE CULTURE CAMBIANO La definizione di Tylor mette in evidenza che esiste una grande quantità di culture diverse, ciascuna delle quali elabora una propria , cioè un discorso su cos’è l’essere umano e quali sono i suoi confini, su chi siamo “noi” e chi sono gli “altri”. Pur essendo diverse, però, le culture sono sempre interrelate, perciò non vanno pensate come contesti isolati, ma come reciprocamente interdipendenti, adottando una . antropologia implicita visione connessionista Le (contatti, scontri, dominazioni), unite ai che avvengono di esse (invenzioni, scoperte e così via), fanno sì che esse siano in : le culture non sono prodotti statici e impermeabili, ma processi fluidi e variabili. relazioni tra le culture cambiamenti all’interno continuo mutamento Gli consideravano il mutamento culturale nei termini di un avanzamento progressivo delle società sulla scala che va dalla selvatichezza alla civiltà. evoluzionisti è stato il primo antropologo a criticare fortemente l’evoluzionismo per la sua , basata sulla presunta equivalenza fra progresso tecnico e progresso sociale. Franz Boas errata modalità di comparazione  >> pagina 50  3. PENSARE LE CULTURE NELLA STORIA DELL’ANTROPOLOGIA Fin dalla sua prima formulazione, il concetto di cultura ha stimolato fra gli antropologi un acceso dibattito. Secondo il , diffuso da , le società sono come degli organismi al cui interno ogni elemento culturale ha una precisa funzione. Più che un’analisi diacronica, gli etnografi devono compiere un’ delle culture, chiedendosi quale sia la funzione di ciascun elemento nel contesto sociale attuale in cui è osservato. funzionalismo Bronisław Malinowski analisi sincronica Per lo , fondato da , a fondamento delle molteplici manifestazioni culturali che si osservano nelle diverse società vi è una di base, cioè uno schema concettuale della mente umana caratterizzato da una logica di opposizioni binarie (vivo/morto, maschio/femmina, crudo/cotto e così via). strutturalismo Claude Lévi-Strauss struttura comune Nella , proposta da , la cultura è concepita come un che deve essere letto e per cercare di . L’antropologo non spiega le culture, ma cerca di comprenderle. teoria interpretativa Clifford Geertz testo interpretato cogliere i significati che le azioni hanno per chi le compie in quel momento