9. I primi disturbi del bambino: attaccamento e crisi 9.1 Sintonizzazione affettiva e attaccamento La comunicazione precoce del bambino è motivata dalla sua ricerca di attaccamento e di relazione con altri esseri umani a lui familiari. Lo studio dello sviluppo della comunicazione nei primi mesi di vita evidenzia il fatto che i bambini sono consapevoli, interessati e bisognosi dei loro compagni di interazione e del mondo che condividono con loro. Nel corso degli scambi quotidiani con i , ovvero le persone che si prendono cura di loro, specialmente la madre, tale interesse e motivazione si traducono nella capacità di . diversi caregiver interazione reciproca e cooperativa La grande importanza dell’ può essere compresa non solo osservando i tentativi dei bambini che cercano di richiamare l’attenzione quando manca o il piacere fiducioso che essi manifestano quando la ottengono, ma anche i loro tentativi di    . In questo senso l’ può essere considerato uno dei mezzi più precoci con cui il bambino può regolare le proprie interazioni con gli altri e rappresenta una prova a favore della loro reciprocità. Già a partire dal i bambini sono in grado di o distogliere lo sguardo da quello dell’altro con espressione riservata e seria. Come dimostrato da diversi studi, tra cui quelli dello psichiatra e psicoanalista (1934-2012), l’evitamento dello sguardo può essere causato da richieste di e quindi in questo caso da neutro può divenire testimone del . attenzione comunicativa dell’adulto ▶ evitamento evitamento dell’attenzione altrui secondo mese voltare la testa Daniel Stern interazioni intrusive e poco sensibili disagio Secondo Stern la relazione fra madre e bambino prende forma a partire dal tono della voce, dalle espressioni del viso o dai movimenti corporei. Ripetendosi con coerenza nel tempo, queste esperienze vanno a costruire delle modalità interattive stabili, coerenti e ricorrenti che il bambino impara a riconoscere e su cui inizia a strutturare un modello di relazione di sé con l’altro che dà forma alle sue . aspettative Il termine “ ” è stato coniato da Daniel Stern per indicare la capacità da parte del genitore di “leggere” lo stato mentale del bambino e coglierne l’esperienza interna a partire dal comportamento. Nell’interazione genitore-bambino l’adulto metterà in atto comportamenti che esprimono la qualità del sentimento condiviso con il bambino, non una semplice imitazione comportamentale; per esempio la madre, di fronte al pianto di suo figlio, sarà in grado di discriminare emotivamente tra un pianto dovuto al sonno e uno invece causato dalla fame, e quindi agire di conseguenza. Le saranno quindi caratterizzate da una rispetto alle richieste del bambino. Questa “ ” ha un’ del bambino, che si sentirà compreso. sintonizzazione affettiva risposte comportamentali della madre corrispondenza di affetti e intenzioni risonanza affettiva importanza strutturante per lo sviluppo psicologico ed emotivo Fare esperienza di una relazione caratterizzata da sintonizzazione affettiva favorisce nel bambino il . Nel corso delle interazioni altamente sintonizzate, il comportamento materno e soprattutto il flusso dei segnali affettivi e sensoriali proveniente dal va a plasmare l’organizzazione funzionale e strutturale delle aree cerebrali specializzate nel processamento emotivo del bambino, andando a porre le basi per l’acquisizione di una    e della . Quando il sistema nervoso della madre e del bambino rimangono in connessione per molto tempo, si possono formare nuovi schemi comunicativi e aumenta così la complessità di entrambi i sistemi e si sviluppano percettive, sensomotorie, cognitive e affettive. riconoscimento delle proprie emozioni caregiver ▶ teoria della mente capacità di capire le intenzioni e motivazioni degli altri nuove capacità : meccanismo di difesa con il quale un soggetto si rifiuta di entrare in contatto con persone, oggetti o situazioni che gli procurano disagio. evitamento : la capacità di attribuire stati mentali, credenze, intenzioni, desideri, emozioni, conoscenze a se stessi e agli altri, e la capacità di comprendere che gli altri hanno stati mentali diversi dai propri. teoria della mente  >> pagina 376  9.2 Difficoltà nella relazione madre-bambino e disturbi dell’attaccamento Le difficoltà nell’interazione tra madre e bambino possono compromettere la sintonizzazione affettiva e generare un con ripercussioni sulla costruzione della personalità. Può succedere infatti che la sintonizzazione affettiva sia inadeguata e quindi nuoccia al bambino oppure che la comunicazione e la relazione madre-bambino siano invece caratterizzate da una , ossia che la madre scelga, nel bambino, gli aspetti che sono più in sintonia con se stessa, condividendo con lui solo alcuni dei suoi stati mentali. Anche se la sintonizzazione avviene in modo non autentico, quando per esempio la madre , il rischio è che questo comportamento disorienti il bambino e non gli permetta di apprendere delle buone competenze relazionali. Infine, la nei casi in cui viene esercitata un’ che impara che la sua soggettività è permeabile rallentando così il cammino verso l’autonomia. disturbo del sentimento di sicurezza e protezione sintonizzazione selettiva partecipa distrattamente all’interazione sintonizzazione può risultare eccessiva intrusività nei confronti del bambino Il ripetersi di gesti ed espressioni del volto della madre fa sì, secondo Stern, che si realizzi una partecipazione intersoggettiva degli affetti, molto importante per lo sviluppo psicologico ed emotivo del bambino. per lo studio Chi sono i  ? 1. caregiver Che cosa si intende per “sintonizzazione affettiva”? 2. Se nella relazione di attaccamento l’adulto non riesce a sintonizzarsi con il bambino, quali sono i rischi? 3.     Per discutere INSIEME Quali potrebbero essere i motivi di una difficoltà del   a sintonizzarsi con i bisogni del bambino? Discutetene insieme in classe. caregiver